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    Le mura di Colle Pancrazio in Commissione cultura a Cosenza

     

     

    Le mura di Colle Pancrazio in Commissione cultura a Cosenza

    17 nov 10 Approfondire le ricerche sulle emergenze archeologiche e architettoniche di Colle Pancrazio, vincolando la zona e chiedendo alla Soprintendenza di aprire una campagna di scavi. Queste le risultanze della seduta, aperta alla stampa, della commissione consiliare politiche culturali, riunitasi questa mattina a Palazzo dei Bruzi sotto la presidenza di Carmensita Furlano. All’ordine del giorno figurava la discussione sul rinvenimento, da parte dell’archeologo cosentino Raffaele Mirabelli, dipendente dell’Ufficio tecnico comunale, di evidenti rilevati murari sul colle Pancrazio, nell’area che circonda il Castello Svevo. Un rinvenimento sul quale Mirabelli ha condotto, per ben 9 mesi, studi e ricerche dopo aver avuto formalmente, dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, l’autorizzazione ad effettuare ricognizioni sul Colle Pancrazio. L’archeologo Mirabelli ha illustrato in commissione l’origine del suo ritrovamento, risalente all’estate del 2007, mostrando ai componenti la commissione e ai giornalisti i rilievi fotografici effettuati e la perimetrazione delle mura e formulando alcune ipotesi che potrebbero portare, laddove confermate, ma la cautela è d’obbligo, a concludere che ci si potrebbe trovare in presenza di una vera e propria cinta muraria e addirittura non l’unica. L’archeologo cosentino, durante la sua relazione, ha più volte predicato la massima cautela affermando che “finché non si indaga sino in fondo, ogni ipotesi di datazione potrebbe apparire azzardata. Quel che è certo – ha aggiunto Mirabelli – è che siamo in presenza di un primo nucleo murario nel versante nord, quello del Convento delle Cappuccinelle, che diventa più imponente nel versante ovest, dalla parte di Badessa-Tenimento, fino a comporre quasi un cerchio perfetto. Non v’è dubbio – ha affermato ancora Mirabelli – che quello del Colle Pancrazio e del Castello è il sito primario della città, il suo nucleo primigenio. E’ sicuramente propedeutico pensare alla sua tutela, tant’è che si sta ultimando il progetto scientifico che è stato richiesto dalla Soprintendenza, ma sarà altrettanto importante occuparsi della promozione e della valorizzazione dell’intera zona per far sì che il Parco del Castello che abbiamo in mente, aperto e fruibile da tutti, possa rivelarsi un vero e proprio volàno turistico-culturale per il quale dovrà passare anche lo sviluppo economico della città.” Le proposte di Raffaele Mirabelli hanno trovato unanime consenso in tutti i membri della commissione presenti alla seduta, a cominciare dal Presidente Carmensita Furlano, secondo la quale “il muro ritrovato, se le ipotesi formulate saranno confermate dalle autorità preposte, potrà condurre all’apertura di un sito archeologico che potrà travalicare le mura stesse della nostra città per far conoscere la nostra storia, pregna di significato, anche fuori dalla Regione e nel resto del Paese. Perché ciò si realizzi è importante un gioco di squadra al quale tutti, addetti ai lavori, istituzioni e mass media, dobbiamo dare il nostro significativo contributo.” Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Sergio Bartoletti, Mimmo Frammartino, Sergio Nucci ed Eugenio De Rango. “Il cuore pulsante della città – ha affermato Bartoletti – nonostante Cosenza mostri negli ultimi tempi di correre verso Nord, resta il centro storico con il suo inestimabile patrimonio. Cosenza nasce esattamente dove sorge il Colle Pancrazio e noi, provocando un vero risveglio delle coscienze, dobbiamo prestare la massima attenzione a quella che potrebbe diventare la vera ricchezza della città.” Per Mimmo Frammartino il muro ritrovato è “una scoperta sensazionale che potrà riservare a Cosenza un futuro importante. Ecco perché – ha sottolineato il consigliere Frammartino – la commissione consiliare cultura è chiamata dal senso di responsabilità ad andare avanti chiedendo ai tecnici i pareri che servono a suffragare le ipotesi formulate finora.” Il consigliere Sergio Nucci ha, invece, chiesto alla commissione di ascoltare il direttore dei lavori del Castello Svevo e il responsabile dell’impresa che li sta eseguendo per creare una sinergia utile a comprendere anche cosa si sta realizzando all’interno del Castello stesso. Per il consigliere Eugenio De Rango “bisogna procedere con molta cautela, ma occorre precisare anche come si riesce a governare questa nuova situazione per il bene della città”. Alla seduta della commissione ha portato il suo contributo l’Assessore Damiano Covelli che ha nel suo intervento riconosciuto i meriti dell’archeologo Raffaele Mirabelli, “sorretto dalla grande passione che solo gli studiosi sono capaci di esprimere”. Per Covelli è importante insistere perché se le ipotesi formulate saranno supportate scientificamente, il muro ritrovato potrà apportare un valore aggiunto per tutto il nostro patrimonio artistico e culturale.”

     

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