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    Perugini replica a Gentile “Cosenza sta già lavorando per 150° Unità d’Italia”

     

     

    Perugini replica a Gentile “Cosenza sta già lavorando per 150° Unità d’Italia”

    12 mag 10 Al Sen. Antonio Gentile è, evidentemente, sfuggita la notizia, diffusa attraverso la stampa, che l’Amministrazione Comunale di Cosenza sta da tempo lavorando ad un programma di iniziative da realizzare in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il Sindaco Salvatore Perugini ne ha dato comunicazione ufficiale al Prefetto Antonio Reppucci, rispondendo alla lettera di quest’ultimo finalizzata ad una attività ricognitiva dei siti e dei monumenti significativi della storia risorgimentale per concertare, in sede di Conferenza Provinciale Permanente, le iniziative più idonee ad effettuare adeguati interventi di valorizzazione di questi “luoghi della memoria”, nel quadro del piano delle manifestazioni a carattere spiccatamente storico e culturale che il Governo porrà al centro delle celebrazioni per il 150° dell’Unità. Nella lettera il Sindaco Perugini sottolinea il ruolo di Cosenza nel Risorgimento e la sua attiva partecipazione ai moti di liberazione nazionale sin dal 1799, quando aderì, pagando anche un consistente tributo di vite umane, all’esperienza della repubblica partenopea. Viene ricordato, inoltre, che, a partire dal regno di Gioacchino Murat, Cosenza fu città carbonara e numerosi cosentini presero parte a moti insurrezionali, culminati il 15 marzo 1844 con il tentativo di impadronirsi del Palazzo dell’Intendenza, un tentativo conclusosi con condanne e fucilazioni. Naturalmente, nella lettera al Prefetto il Sindaco ha evidenziato che a Cosenza si svolse il tragico epilogo della spedizione dei fratelli Bandiera, partiti da Corfù proprio per dare sostegno al moto cosentino del 15 marzo, e che nel patrimonio del Comune è custodito uno dei più antichi tricolori d’Italia, la bandiera inserita tra i “corpi di reato” nel processo che portò alle fucilazioni. Oltre a richiamare altri eventi particolarmente rilevanti e significativi legati al ruolo della Città nel Risorgimento – tra i quali il fatto che nel 1848, dopo il bombardamento di Napoli e l’esautoramento del Parlamento da parte di Ferdinando II di Borbone, fu sede del Comitato di Salute Pubblica e il sostegno all’impresa dei Mille di Garibaldi, le cui truppe vi entrarono il 1° settembre 1860 – il Sindaco ha segnalato al Prefetto di Cosenza tutti i luoghi individuati dall’Amministrazione come particolarmente significativi in vista delle celebrazioni per il 150° e bisognevoli di interventi di recupero e di restauro, tra i quali l’Ara dei Fratelli Bandiera. L’elenco completo è il seguente: nell’area del Vallone di Rovito: recupero della scala di accesso all’area e delimitazione dell’intera area con limitazioni al traffico veicolare; lavori per la salvaguardia e restauro del monumento di A. Tot “Catene Spezzate” , sistemazione di tutta l’area e ripristino della scala di accesso; lavori di recupero e restauro dell’Ara dei Fratelli Bandiera; in Piazza XV Marzo: restauro del Monumento “All’Italia” di Giuseppe Pacchioni; restauro targhe commemorative in Piazza XV Marzo ai due lati del Teatro “A. Rendano”; nel quartiere della Massa: restauro della targa commemorativa di Don Beniamino De Rose. Esistono poi altri luoghi, non segnalati né con targhe né con altri elementi monumentali che furono, però, teatro di importanti eventi legati alla lotta risorgimentale: le Piazze Grande e Piccola, situate nel Centro Storico, dove si tenevano le adunate rivoluzionarie; Portapiana, dove fu innalzato l’Albero della libertà; il colle Vetere, dove fu impiccato il carbonaro Vincenzo Federico detto Capobianco; la chiesa di Sant’Agostino e l’annesso convento, carcere sotto i Borboni, dove venivano rinchiusi i prigionieri politici e dove i Bandiera assistettero alla loro ultima Messa e furono sepolti; Palazzo Arnone, nell’Ottocento sede dell’Intendenza, simbolo stesso del potere borbonico (anche qui fu innalzato l’albero della libertà), dove si tenevano i processi politici e verso cui si rivolse il tentativo rivoluzionario del 15 marzo 1844; in quel luogo fu, tra l’altro, insediato il Comitato di Salute Pubblica del 1848; il palazzo del Liceo Classico, nell’Ottocento sede del Real Collegio, dove si riunivano i comitati liberali nei brevi momenti in cui nel regno era instaurato un regime parlamentare; Donnici, che diede i natali a Bisceglie, giustiziato a Napoli il 1799. Per questi, il Sindaco ha proposto di posizionare alcune targhe commemorative. Nella lettera al Prefetto Reppucci viene, infine, manifestata la totale disponibilità dell’Amministrazione Comunale a concordare le iniziative più utili alla celebrazione dell’evento. Del ruolo da protagonista di Cosenza nella vicenda risorgimentale, inoltre, il Sindaco Perugini ha dato ampia informazione anche al Comitato dei Garanti per i 150 anni dell’Unità. Vale la pena di sottolineare, infine, l’importanza dell’impegno convergente di tutti i livelli istituzionali perché le celebrazioni abbiano anche nella città di Cosenza il dovuto rilievo.

     

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