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    Pupo (Pdl) “Il cemento ingoierà il Lorenzon”

     

     

    Pupo (Pdl) “Il cemento ingoierà il Lorenzon”

    14 lug 10 “Purtroppo siamo stati facili profeti. La mia era una voce nel deserto quando tre anni fa mettevo in allerta i cittadini di fronte alla concreta possibilità dell'abbattimento e della cementificazione dell'area dello stadio Lorenzon”. Così Spartaco Pupo consigliere comunale del Pdl di Rende. “Ebbene –aggiunge-, venerdì prossimo, il consiglio comunale di Rende sarà chiamato ad approvare la messa all’asta dello stadio comunale, che sorge su un’area opportunamente dichiarata residenziale negli strumenti urbanistici comunali. Tutto è pronto per l’ennesima colata di cemento che, tra l’altro, deprezzerà notevolmente il valore delle case esistenti su Commenda. Le ruspe sono pronte. In tempi non sospetti mi sono assunto la responsabilità di affermare pubblicamente che anche l’improvviso e apparentemente inspiegabile trasferimento del titolo del Rende Calcio a Cosenza, era propedeutico a questa operazione. Ricordo che il sindaco si precipitò a smentirmi sui giornali per evitare la sollevazione dei tifosi del Rende, i quali vissero quella brutta storia, preparata a puntino e nei minimi particolari, come uno scippo della loro squadra del cuore. I fatti, a quanto pare, mi danno ragione. Trattandosi di un atto impopolare, hanno pensato bene di far passare le elezioni provinciali e regionali per non penalizzare i candidati rendesi del Pd. E a nulla è valsa la mia disperata proposta del "Parco" Lorenzon, un polomone nel centro urbanizzato con annesso parco giochi per bambini, che almeno potesse scongiurare il rischio cementificazione di un’area tradizionalmente verde. E pensare che negli anni ’60 quel suolo di terra dove sorge il mitico Lorenzon venne ceduto al Comune di Rende dal barone Bombini per 1 lira simbolica in cambio di opere di interesse pubblico, quale fu effettivamente lo stadio. Una volta il Comune comprava dai privati per una lira, ora vende agli stessi privati per favorire la speculazione edilizia. È l’esatta fotografia della fine del modello Rende. La sinistra rendese ormai non pensa ad altro che ai palazzi. La politica palazzinara investe prepotentemente la sfera pubblica, riducendo il Comune, che dovrebbe essere al servizio esclusivo dei cittadini e dell'interesse pubblico, a una specie di agenzia immobiliare che mette in vetrina la vendita del suo patrimonio immobiliare, al servizio degli interessi privati.

     

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