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    Paolini “La Creative City, boutade elettorale di Franco Ambrogio”

     

     

    Paolini “La Creative City, boutade elettorale di Franco Ambrogio”

    05 lug 10 “Ho letto con vivo compiacimento l’annuncio fatto, a mezzo stampa,dal vice sindaco Franco Ambrogio il quale promette ai posteri cosentini la realizzazione di una “cittadella della creatività”,con annesso auditorium per 4 mila posti, pensato e finalizzato a valorizzare la creatività degli artisti di Cosenza e provincia,senza escludere una estensione a livello regionale”. E’ quanto afferma in una nota Enzo Paolini. “Parimenti –spiega Paolini- non si può NON condividere il presupposto dal quale muove il vice di Perugini e cioè che un capoluogo conta e pesa per le funzioni che svolge nei confronti del territorio e i cosentini sono ben consapevoli di quanto terreno ha perso la città sotto questo profilo. Ciò che non convince è l’annuncio fatto dal vice di Perugini a pochi mesi ormai dall’inizio della campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco ed il nuovo consiglio. Legittima l’osservazione,dunque, che l’annuncio della “creative city” si configura come pure propaganda di fine periodo e inizio della nuova campagna elettorale. Da premettere che consideriamo il vice di Perugini uno dei politici più consumati che offre il centrosinistra sulla piazza,di fatto operativo a Palazzo dei Bruzi sin dagli anni 90,super-assessore e vice del sindaco con tutte le amministrazioni che si sono succedute e,particolare da non sottacere,senza dover passare per l’investitura popolare,cioè l’elezione in consiglio comunale. Persona che non ama apparire,sempre defilato nei momenti di polemica e di scontro, con alle spalle le esperienze cumulate nei ruoli di dirigente del PCI,consigliere comunale,consigliere regionale e deputato in quel di Montecitorio, ha sempre avuto un atteggiamento distaccato per altro giustificato appunto dal rango degli incarichi ricoperti.Tutto questo per dire che se la cittadella della creatività l’avesse annunciata Perugini,sarebbe finita nel retrobottega degli annunci fatti in questi 5 anni di basso impero ma,, avendola annunciata il suo vice, che notoriamente pesa molto di più nelle decisioni dell’amministrazione, qualche osservazione va fatta perché,se si fa propaganda,vuol dire che la campagna elettorale è già cominciata e chi non vuole stare alla finestra ha il dovere di esprimersi. Il principio che deve valere nel confronto delle posizioni politiche,al di là delle candidature,è che ci si confronta sui dati di fatto,sulle cose fatte e gli obiettivi raggiunti senza vie di fuga nel futuro possibile che appartiene a tutti,Perugini e vice compresi,ma che di per sé non può offrire riscontri. Perugini e il suo vice,invece,insieme alle giunte che si sono avvicendate alla guida dell’amministrazione,debbono rendere conto proprio della perdita di funzioni del capoluogo nei confronti del territorio.Caduta d’immagine e perdita di funzioni, questa è la percezione diffusa che si ha in città dell’operato dell’amministrazione guidata da Perugini e dal suo potentissimo vice. Altri,che hanno il vezzo di “sparare sulla croce rossa”,parlano di degrado generalizzato della città ma non è il caso di infierire.Vorrei soltanto osservare che se a Perugini e al suo vice stavano a cuore le funzioni culturali del capoluogo verso il territorio, potevano impegnarsi a non mandare in crisi le strutture che in passato assicuravano queste funzioni e cioè il Rendano, la Casa delle Culture,il cinema Morelli,la Biblioteca civica,le cooperative culturali sbocciate nel decennio 92-2002. Se si voleva dare a Cosenza un auditorium da 4 mila posti, si poteva spingere per la realizzazione del nuovo quartiere fieristico (di cui nessuno dà notizia) dove l’ottimo ing. Guzzo,scomparso prematuramente, nel suo progetto aveva previsto un centro congressi.Se era nelle premure di Perugini e del suo vice valorizzare le attrattive di Cosenza-capoluogo rispetto al territorio si poteva lavorare alla vivibilità e frequentazione del Parco fluviale,ovviamente attrezzandolo adeguatamente per il tempo libero. E sempre per restare all’attrattività di Cosenza-capoluogo è sufficiente valutare in quale considerazione è stato tenuto il MAB-museo all’aperto-ubicato nel cuore del centro urbano e dell’isola pedonale.Da non dimenticare le tre eccellenze storiche della città di Telesio e cioè il Castello, il Duomo e la leggenda del tesoro di Alarico, oltre i palazzi antichi del centro storico passato da quartiere notturno a desolato percorso di transito. C’è anche un fiume che bagna Cosenza e ne custodisce la storia e che avrebbe dovuto offrire spazi ricreativi,parco acquatico e piste ciclabili ,certamente elementi di attrazione non riproducibili altrove e degni di un capoluogo.Si considerino quante conferenze di cantiere sono state fatte,presenti il sindaco e il suo vice, e si vada a vedere lo stato dei luoghi. Si potrebbe continuare con altre citazioni, come l’ospedale nuovo di cui nessuno parla più dopo rumorose conferenze-stampa, ma c’è una campagna elettorale in arrivo e non mancherà modo e tempo.Per intanto avevo premura di affermare il principio che ci si confronta sulle cose fatte e sugli obiettivi mancati.Della creatività e dello spazio che bisogna darle, a parte il flop di quanto annunciato per il vecchio deposito ferroviario, ne parleremo nel prossimo consiglio comunale ognuno col ruolo che si sarà guadagnato.

     

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