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    Rotary a convegno: università calabrese non pronta ad affrontare turnover sanità

     

     

    Rotary a convegno: università calabrese non pronta ad affrontare turnover sanità

    27 giu 10 Il Rotary club Cosenza sempre attento ad osservare i fenomeni del territorio ed a sentire ma soprattutto ad ascoltare le istanze che i cittadini ripetutamente rivolgono alla classe dirigente, ogni anno sociale si propone degli obiettivi. Il Rotary non ha lo scopo e la funzione di affrontare e risolvere i vari problemi del territorio, in quanto in tal caso, verrebbe a competere e a sostituirsi alle Istituzioni. Il Rotary, invece, utilizzando l’èlite tecnica del settore,fa si che il problema venga affrontato, sviscerato,chiarito nei minimi dettagli; successivamente cerca di favorire un confronto tra gli addetti ai lavori e alle Istituzioni. “Il Rotary è sinergia tra pensiero e azione “ : questo è il motto del Rotary Club Cosenza di questo anno sociale, e procedendo come già illustrato, il Rotary fa da stimolo e da propulsore affinchè le Istituzioni affrontino prioritariamente e tempestivamente le problematiche richieste dalla comunità con più insistenza, e che conseguentemente riguardano l’intera collettività. Pertanto di fronte alla sentita esigenza del corso di laurea in medicina a Cosenza, i Rotary Club Cosenza e Cosenza Nord, hanno deciso di organizzare una manifestazione in interclub, per affrontare tale problematica, coinvolgendo anche il Governatore Designato del Rotary del Distretto 2100. I vertici istituzionali del Rotary (Presidenti di club – Governatori - ecc. fino al Presidente Internazionale) vengono eletti con un anticipo di tre anni. Il Governatore Designato è il vertice del nostro Distretto che comprende Calabria e Campania, ed entrerà in carica l’anno rotariano 2011/2012. Pertanto il coinvolgimento e la condivisione del progetto fa sì che il problema oggi proposto e affrontato abbia un impegno del Rotary costante nel tempo. La tavola rotonda, “ Dove va l’Unical : perché l’esigenza di una nuova scuola medica per una nuova sanità territoriale “ organizzata dai due Rotary club cittadini, con il coinvolgimento di tutte le Istituzioni e dei Tecnici del settore, si è tenuta in questi giorni presso l’Hotel Mercure di Rende. Il Presidente del Rotary club Cosenza, Walter Bevacqua, apre i lavori introducendo gli ambiti della tematica e presentando gli illustri relatori. Vincenzo Ferraro, Presidente del Rotary Club Cosenza Nord, esprime il proprio compiacimento per la riuscita della manifestazione. Dinanzi ad un folto e qualificato pubblico di rotariani e non, per la prima volta l’Università ( ai suoi livelli più alti) e la Politica più attenta e consapevole, si incontrano per individuare un percorso politico-culturale che realisticamente possa portare alla realizzazione di una facoltà, quella di medicina, così tanto importante per il territorio. Il moderatore della tavola rotonda , Walter Bevacqua nella sua presentazione ha evidenziato che al territorio calabrese spetta il corso di laurea in medicina, in quanto nelle altre regioni ( es. Toscana- Abruzzo- Molise- Sardegna- Emilia Romagna etc.) esiste un polo formativo di medicina ogni milione di abitanti, e ogni 5/7000 Kmq2 di superficie; non solo ma la distanza media che uno studente deve percorrere, in tali fortunate regioni è di 40-60 Km, mentre la distanza tra Catanzaro e Salerno è di Km 370 ; “ dulcis in fundo” presso la facoltà di medicina di Catanzaro sono disponibili per gli studenti ogni anno 70 posti contro un fabbisogno di medici “di ricambio” in Calabria mediamente di almeno 700 all’anno. Infatti i circa 20.000 medici calabresi hanno un età media di 53 anni e conseguentemente nei prossimi 10 anni più di 7.000 avranno raggiunto l’età pensionabile. Pensando di interpretare l’aspirazione di tutti i genitori calabresi, stanchi di vedere emigrare i loro figli nel resto d’Italia, il Presidente Bevacqua ha concluso il suo intervento, chiedendo alle Istituzioni di intervenire. Infatti solo una gestione dissennata della “res pubblica” fino ad oggi ha concentrato tali studi in alcune regioni d’Italia a discapito della Calabria e soprattutto dei suoi studenti e pertanto è ora di porre fine a tale “diaspora”. Per questo motivo i due club rotariani hanno ritenuto opportuno di mettere intorno a un tavolo per la prima volta i rappresentanti degli organi istituzionali preposti affinchè “il grande progetto” si realizzi. Il Rettore dopo avere fatto un excursus storico sulla nascita dell’Ateneo che ha privilegiato nella sua fase di avvio, l’attivazione di facoltà tecnico-scientifiche che dovevano elaborare profili professionali spendibili in una immaginaria “ Calabria Industrializzata”, ha evidenziato come il Corso di Laurea in Scienze Giuridiche ha potuto dare una parziale risposta alle aspettative di un ceto professionale, quella della formazione medica appare invece di tutt’altra complessità ed in una fase di tale congiuntura finanziaria che incombe sull’intero sistema universitario italiano richiede condizioni di tutela finanziaria di ben altre dimensioni. Strettamente in linea con quest’ultima esigenza è continuato l’intervento del rettore che pur riconoscendo che non si parte da zero vede il reclutamento di congrue risorse come prerequisito per dare credibilità ad un progetto formativo di tale entità. L’appello alle istituzioni locali di sedersi attorno al tavolo per verificarne l’affidabilità degli impegni in termini di risorse finanziarie è il prerequisito per la fattibilità del progetto e per evitare ogni avventurismo di sorta. Il prof. Andò partendo da una disamina ad ampio raggio inerente la formazione sanitaria nella nostra regione evidenzia il dato nazionale rilevato da un recente documento dell’Ordine Nazionale dei Medici ed Odontoiatri quale quello inerente il progressivo invecchiamento della classe medica nel nostro paese( negli ultimi dieci anni l’incremento dei professionisti medici che operano nel nostro paese di età compresa tra i 50 e i 65 anni è stato del 223%. Tale dato è drammaticamente presente nella nostra realtà ospedaliera che ospita professionisti con età media superiore a quella media nazionale e che da prospettive pessimistiche considerato che nel 2014 andrà in quiescenza una fascia generazionale di professionisti . Tuttavia il turn-over professionale della classe medica calabrese non può giovarsi in modo adeguato al fabbisogno dell’immissione nella professione di una nuova generazione di professionisti, proprio perché allo stato attuale la domanda di accesso alla formazione medica è soddisfatta per meno del 30% causando una migrazione studentesca verso altre regioni che pure esprimendo un indice demografico marcatamente inferiore a quello della nostra regione presentano già due o tre poli formativi. ( vedi Abruzzo, Molise e Sardegna). A ciò si aggiunge l’aggravarsi della formazione post laurea dopo il recente accorpamento espoliativo di molte scuole di specializzazione che sono state fatte afferire al polo dell’Università di Bari e al Polo dell’Università “ Federico II” di Napoli, convogliando un ulteriore flusso migratorio dei nostri studenti verso altre sedi universitarie , certamente ha detto Andò questa situazione tributaria verso altre sedi di formazione medica da parte della nostra regione sottolinea la situazione di indigenza della formazione sanitaria in Calabria a cui l’intero sistema universitario calabrese in trenta anni ( cioè dall’avvio dell’unico polo formativo ) sino ad oggi non ha saputo dare nessuna risposta migliorativa. Cosa può fare il nostro Ateneo? Certamente il disporre sin da ora di 18 docenti di ruolo dell’area medica e di un cospicuo numero di docenti che insegnano materie biologiche di un curriculum di formazione medica non è certo un torto ma un arricchimento dell’intero patrimonio culturale tecnico e scientifico dell’intero Ateneo. Riteniamo oggi che questo personale docente in toto possa essere indirizzato verso un percorso formativo che certamente richiama aspettative interessi e benefici finanziari per l’intero Ateneo quale può rappresentare l’attivazione di un Corso di Laurea in medicina. E’ chiaro però che a questa dotazione di capitale umano dovrà corrispondere la sensibilità degli operatori politici e degli enti locali del nostro territorio nel fornire adeguate risorse necessarie alla realizzazione dell’intero progetto formativo senza di cui non si va da nessuna parte. Il discorso del Presidente Oliverio ha sottolineato come l’Ente provincia, così come richiamato da Andò ha già afferito al Consorzio per lo Sviluppo delle Scienze Sanitarie ( CO.SCIEN.SA). La provincia sulla base dei primi contatti avuti con il nuovo esecutivo regionale potrà dire anche la propria nel valorizzare le strutture produttive o meno presenti nell’intero territorio provinciale e farà la sua parte in tema di formazione sanitaria, convinta che la realizzazione del nuovo ospedale in cui possa associarsi all’assistenza la ricerca e la formazione è garanzia di una sanità avanzata rispettosa delle aspettative e dei diritti dell’intera collettività. L’intervento del Dott. Lo Giudice in rappresentanza del Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza ha ancora di più focalizzato l’ineludibilità di rivitalizzare l’intero ceto professionale medico con l’immissione di una nuova fascia generazionale di professionisti che solo un secondo polo formativo medico nella nostra regione da realizzare a tutti i costi può garantire facendo si che la formazione assecondi le strategie di sviluppo del nostro sistema sanitario regionale. Renzo Bonofiglio primario nefrologo dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza ha fatto rilevare come l’istituzione di un corso di laurea in medicina chiaramente porterà ad una ulteriore lievitazione delle professionalità che operano nella nostra sanità valorizzando ulteriormente le interazioni che già esistono tra il mondo accademico e l’apicalità ospedaliera dell’Annunziata. Occorre capitalizzare quanto si è costruito in questi anni per affrontare un percorso di fiducia e collaborazione che possa portarci alla piena realizzazione di questo nostro tanto atteso progetto formativo. Ricco il parterre di politici presenti nell’uditorio fra cui l’On.le Sandro Principe, il Sindaco di Rende , il segretario regionale della UIL Castagna, l’esponente dell’UDC Pichierri. Estremamente dotato di valutazioni analitiche e indicazioni operative l’intervento dell’ex primo cittadino rendese che ha riconosciuto come per certi aspetti il bilancio della regione è estremamente ingessato e che certamente occorre uno sforzo solidale per individuare risorse a sostegno di tale progetto formativo. Certamente occorrerebbe rivitalizzare un capitolo di bilancio dedicato all’istituzione di nuove facoltà o di nuovi corsi di laurea e che allo stato attuale è svuotato e non appare operativo, mentre a riguardo sarebbe utile verificare quale potrebbe essere l’apporto strategico dei fondi POR e comunque assecondano la propria visione pragmatica nell’affrontare i problemi Principe suggerisce la necessità incontrarsi in una apposita sede e discutere di tale problematica di cui bisogna specificare da subito le sequenze dell’intero progetto con il relativo “capitolato di spesa” attribuendo il ruolo di ingegnere progettista proprio al rettore dell’Unical ed aspettando a riguardo le motivate richieste. Interessante infine l’intervento del segretario regionale della UIL che confrontandosi con una valutazione analitica di tale esigenza formativa ritiene che anche nel nostro territorio la formazione sanitaria potrà assicurare una diversa performance delle nostre prestazioni sanitarie rimuovendo aspetto poco chiari sul paino dei meccanismi di spesa e comportamento professionale. Di tale situazione di fabbisogno ritiene di essere disponibile ad informare il capo dell’esecutivo regionale evidenziando come la condizione di collasso del nostro sistema sanitario richieda nei prossimi anni sempre meno “sagre” e più medicina- Ha concluso i lavori Il Governatore Designato del Rotari D 2100, Pietro Niccoli, il quale dopo essersi complimentato con i Club per l’iniziativa , ha tenuto a sottolineare che durante il suo anno di gover natorato promuoverà un Forum che si occuperà del corso di laurea in medicina a Cosenza, ed in cui, da venerdì a domenica, saranno chiamati ad esprimersi alcuni dei cattedratici cosentini disseminati nelle università d’Italia e del mondo, nonchè tutti i rappresentanti politici dell’arco costituzionale oltre che i rappresentanti istituzionali deputati a predisporre i primi passi per la realizzazione di questo “ grande progetto”.Possiamo concludere affermando che l’obiettivo del rotary Cosenza e Rotary Cosenza Nord,, è stato raggiunto. Tutti gli interventi sono stati propositivi e par di capire che a breve partiranno degli incontriqualificati miranti ad entrare operativamente nel cuore del problema, in fondo è anche un problema di “ cuore”.

     

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