Primavera del cinema a Cosenza: arrivano le stelle!
16 giu 10 Le grandi star italiane attraverseranno domani il red carpet di Cosenza per la serata conclusiva de “La Primavera del Cinema Italiano”, con la cerimonia di premiazione con l’ottagono del “Federico II”. Ci saranno i più bravi e affascinanti artisti del momento, che hanno portato in alto il nome del cinema italiano sugli scenari internazionali. Gradito ospite sarà Elio Germano, premiato al Festival di Cannes con la Palma d’oro. L’anima femminile del Festival porterà i volti di Stefania Sandrelli, diva del cinema che ammirerà il centro del capoluogo bruzio in una passeggiata lungo il Mab accompagnata dal compagno regista Giovanni Soldati, l’affascinante Isabella Ferrari, Isabella Ragonese, compagna di Elio Germano nel film “La nostra vita”. Sulla scena anche l’interessante e apprezzato Filippo Timi. E poi le giovani promesse Andrea Montovoli, Chiara Martegiani e Chiara Mastalli, Eros Galbiati. Il red carpet inizierà ad accogliere gli artisti a partire dalle 19. Per l’occasione si terrà la diretta televisiva sul canale regionale Telitalia e Radio Sound, che ha accompagnato il Festival ogni pomeriggio con le dirette in piazza XI Settembre, continuerà a trasmettere le emozioni della manifestazione che sta animando la vita della città. Il direttore artistico del Festival “La Primavera del Cinema Italiano – Premio Federico II”, Alessandro Russo, dichiara soddisfatto: “E’ stata una settimana intensa di grande cinema italiano, che ha portato a Cosenza alcune delle migliori espressioni di settore. La risposta del pubblico è stata pari alle attese. Ciò significa che bisogna insistere e lavorare sul Festival, anticipando però i tempi manageriali dello stesso. Quella di domani sarà una grande festa del nostro cinema e una grande festa per il pubblico italiano”.
Premio Speciale Massimiliano Adamo Verrà consegnato il “Premio Speciale Massimiliano Adamo” nel corso dell’incontro con i Miss Fraulein che si terrà domani alle ore 12 in Confindustria Cosenza nell’ambito della giornata conclusiva della quarta edizione de “La Primavera del Cinema Italiano-Premio Federico II”. Gli organizzatori del Festival, con il testa il presidente Giuseppe Citrigno, hanno voluto ricordare così il funzionario di Confindustria Cosenza, venuto a mancare improvvisamente un anno fa all’età di 34 anni. Al brillante professionista, molto stimato da imprenditori e colleghi anche per le qualità umane e per il carattere schietto ed allegro, è stato dedicato il Premio della Sezione “Giardino dei Talenti” per rendere merito a quei giovani calabresi che abbiamo contribuito a dare lustro alla Calabria nel campo artistico. Per questa edizione il Premio è stato assegnato al regista calabrese Max Mazzotta. Il riconoscimento sposa le finalità della costituenda “Associazione Massimiliano Adamo Onlus”, che vedrà la luce il 29 giugno per promuovere attività in campo economico e culturale. Con l'occasione gli verrà intitolata anche una Sala di Confindustria Cosenza.
Stefania Sandrelli
Da piccola, Stefania sogna di studiare ballo e musica, di andare a Genova alla scuola del maestro Ugo Dallara. Ma adora il cinema, tanto che si camuffa da grande per poter entrare nelle sale che danno film per adulti e quindi finisce per fare l'attrice nei filmini a 8mm che gira il fratello Sergio. Predestinazione.
Il 1961 è l’anno della svolta, sia sul piano professionale che su quello privato. Stefania ha appena 15 anni quando incontra il primo grande amore della sua vita, Gino Paoli. Subito dopo, Stefania incontra anche il primo grande regista della sua carriera, Pietro Germi, che la chiama a Roma per un provino dopo aver visto una sua foto su "Le Ore", un settimanale all’epoca non ancora scandalistico. A scattargliela è Paolo Costa, un fotografo romano di passaggio a Viareggio. Ma Germi fa passare due mesi prima di decidere e Stefania partecipa ad altri due film: Gioventù di nottedi Mario Sequi, che quindi diventa il suo primo film in assoluto, e Il Federaledi Luciano Salce. Germi se la prende, ma poi non se la sente di rinunciare a lei e la convoca per le riprese di Divorzio all’italiana.
Ed è subito Oscar, anche se solo per la miglior sceneggiatura. Nel’64, con Sedotta e Abbandonata, sempre di Germi, Stefania si afferma del tutto come attrice. Come ragazza, invece, vive forse il suo periodo più tormentato. Il rapporto con Paoli comincia ad incrinarsi. Lei giù in Sicilia a girare, lui su al Nord a cantare, si sentono solo per telefono e litigano in continuazione. Paoli non regge oltre e una notte, forse annebbiato dall’alcol, si spara un colpo di pistola che fortunata-mente si ferma poco prima di raggiungere il cuore.
Stefania si precipita al suo capezzale e tra i due scoppia di nuovo la pace, che si consolida l’anno suc-cessivo con la nascita di Amanda.
Il Conformista è il film che la lancia anche sul piano internazionale. Nel privato, invece, dopo la separazione definitiva con Paoli, avvenuta nel ’68, Stefania sposa Nicky Pende, aitante e sportivo frequentatore della vita notturna romana, e nel ’74 da alla luce il secondo figlio, Vito.
Nello stesso anno, con C’eravamo tanto amatidi Ettore Scola, Stefania aggiunge un altro straordinario ritratto di donna alla sua già vasta galleria di personaggi femminili, che si arricchisce ulteriormente negli anni successivi. Tra questi, indimenticabile resta quello di Donatella in un film del 1976: Quelle strane Occasioni. È un film ad episodi, ma quello girato da Stefania, una ragazza romana irresistibilmente sexy che resta chiusa in ascensore con un Monsignore (Alberto Sordi), è un brano da antologia della Commedia all’italiana. A riprova della sua duttilità di attrice, nello stesso anno Stefania abbandona i panni della giuliva coatta romana e in Novecentodi Bertolucci diventa Anita Furlan, maestrina socialista emblema politico delle rivolte contadine. E qui, durante le riprese del film, ha una breve liaison d’amore con Gerard Depardieu, suo compagno di lavoro insieme a De Niro, che manda all’aria defini-tivamente il suo già traballante matrimonio con Nicky Pende.
Tutto però avviene sotto gli occhi di un terzo uomo che in seguito entrerà in maniera preponderante nella vita di Stefania: Giovanni Soldati, figlio dello scrittore Mario, ma ora giovane assistente alla regia di Bertolucci, segretamente innamorato della bella quanto irraggiungibile attrice. Dopo Novecento, la trionfale ascesa di Stefania, molto impegnata tra l’altro ad occuparsi dei due figli, ha come un appan-namento. Ma sono “anni bui” anche per l’Italia in genere e il cinema ne subisce i riflessi. Stefania lavora sempre tanto, sia in Italia che in Francia, ma in film quasi sempre corali che non esalta-no le sue grandi doti di attrice.
Incerta è anche la sua vita sentimentale, anche se Stefania per temperamento vive sempre intensamente tutte le sue storie, sia quella con lo scultore abruzzese Mario Ceroli, sia quelle meno impegnative con un giovane produttore francese, Humbert Balsan, e con Dodo Bertolli, un suo vecchio amico di infanzia. Sul piano professionale, invece, l’anno del rilancio è l’83, con un film che fa molto discutere: La Chiavedi Tinto Brass. Stefania non è più la Donatella dell’episodio in ascensore e lo sa benissimo, ma accetta ugualmente la sfida e si concede alla macchina da presa senza falsi pudori, vincendola alla grande: la carica erotica che sprigiona il suo corpo e la sensualità che riesce ad esprimere con il volto sono ancora intatte.
Gli spettatori di sesso maschile gradiscono e corrono ad affollare le sale, ma l’evento straordinario è che anche le signore, solitamente pronte ad arricciare il naso di fronte al nudo femminile, corrono a vedere il film. Non poteva essere diversamente: Stefania, oltre ad essere una grande attrice è anche una donna naturalmente trasgressiva. E quest’autenticità la gente la percepisce e l’apprezza.
L’83 è anche l’anno della svolta sul piano sentimentale. Giovanni Soldati, che non ha mai smesso di amarla, fa carte false per averla nel cast de I Racconti del Maresciallo, lo sceneggiato televisivo tratto dal romanzo del padre con cui debutta nella regia, e durante la preparazione rompe definitivamente gli indugi e si dichiara.
Stefania si lascia conquistare e tra i due si instaura un solido legame che dura tutt’ora.
La Chiave, intanto, oltre a fare scalpore ha anche sbancato al botteghino e la filmografia di Stefania torna nuovamente ad infittirsi di titoli firmati da vecchi e nuovi registi che se la contendono: Odorisio (Magic Moment), Steno (Mi faccia Causa), Quaregna (Una donna allo specchio), Giuseppe Bertolucci (Segreti Segreti), Lizzani (Mamma Ebe), Monicelli (Speriamo che sia Femmina), Soldati (La Sposa Americana), Gabòr (La Sposa era Bellissima).
Terminata l’onda lunga de La Chiave, Stefania cambia ancora registro. Smette l’ingombrante corredo di reggicalze e vestagliette del cinema alla "Brass" e si cala nei panni dimessi della moglie tradita e della madre affaccendata: La Famigliadi Bertolucci, Mignon è Partitadella Archibugi ed Evelina e i suoi Figlidi Livia Giampalmo. Ma a distanza di qualche anno, siamo già ai primi anni ’90, in Prosciutto Prosciuttodi Bigas Luna (Leone D’Argento al Festival di Venezia del 1992) si ripropone ancora in un ritratto femminile trasgressivo ed erotico, competendo alla pari con altre due bellezze latine: la morbosa Penélope Cruz e la prorompente Anna Galiena. È l’ennesima prova che Stefania può affrontare qualsiasi personaggio, essere di volta in volta bambina, moglie, aman-te, oggetto del desiderio, femminista, madre, vittima, carnefice, disinvolta, inibita, frivola e passionale. Ed è l’unica, tra le attrici italiane e straniere, a poterselo permettere, quasi avesse stabilito una sorta di interazione continua tra lei e il cinema, nel senso che lei si adatta perfettamente ai personaggi che il cinema le chiede e il cinema costruisce personaggi che si adattano sempre più alle sue caratteristiche.
Un’attrice proteiforme, dunque, capace con la sua personalità e il suo carattere di infondere umanità, spessore e credibilità a personaggi anche di puro contorno o appena abbozzati. La sua forza quindi non è solo quella di portare gente al cinema, ma di garantire agli autori un valore aggiunto inestimabile: il talento , che nel caso di Stefania ha qualcosa di inspiegabile e di inconsapevole.
Ecco perché sceneggiatori e registi, di chiara fama o esordienti, fanno di tutto per averla nei loro film, anche solo per una partecipazione. E lei, generosa e appassionata del proprio mestiere, si concede e dal ’93 ad oggi impreziosisce con la sua presenza le opere dei registi più significativi: da Giovanni Veronesi (Per Amore Solo per Amore) a Muccino (L'ultimo Bacio), passando per l'Archibugi (Con gli occhi chiusi), Bertolucci (Io ballo da sola), Cristina Comencini (Matrimoni), Scola (La Cena), Bigas Luna (Volaverunt) e Marco Bechis (Figli).
Nello stesso periodo, quasi a volersi mettere alla prova, Stefania si cimenta per la prima volta anche in teatro interpretando con successo Le Faremo Tanto Male(1993) di Pino Quartullo e Line (1994) del drammaturgo newyorchese Israel Horovitz.
Come se non bastasse, arriva anche la televisione. Stefania ha già avuto due esperienze televisive, una nel 1980 con Lulu, per la regia di Mario Missiroli, dove tra l’altro esibisce un nudo integrale ritenuto scandaloso per la tv d’allora, e un’altra nell’84 con il già citato I Racconti del Maresciallodi Giovanni Soldati. Ma le nuove fiction la reclamano e Stefania, sempre pronta ad accettare nuove sfide, non si sottrae. E così si arriva ai trionfi di ascolto con Il Maresciallo Rocca(Prima, seconda e terza serie) e con Il Bello delle Donne. E non è tutto.
Così come nella finzione cinematografica e televisiva, anche nella vita vera Stefania è chiamata a confrontarsi con nuovi ruoli.
Oltre a quello di moglie, di madre e di sorella, che già svolge egregiamente, ora deve fare anche la nonna dei due meravigliosi nipotini che, prima Amanda e poi Vito, le hanno dato. Lei come sempre non si sottrae e riesce a conciliare gli affetti con i numerosi impegni professionali vivendo gli uni e gli altri intensamente, ma con una semplicità e una serenità che hanno dello straordinario.
Isabella Ferrari
Isabella Ferrari è nata in un piccolo paese in provincia di Piacenza, a Ca’ Fogliazza (da qui il suo vero cognome, Fogliazza appunto).
Sguardo intenso e determinato, occhi chiari velati da una dolce malinconia, la bellezza di Isabella Ferrari è sugli schermi italiani fin da giovanissima.
Il suo debutto risale al 1981 nel programma televisivo di Gianni Boncompagni "Sotto le stelle", vetrina che la rende popolare grazie alla delicatezza dei lineamenti del volto (vince il titolo di Miss Teenager a quindici anni). Il suo esordio nel cinema è nella più classica delle commedie estive, in Sapore di mare (1983) di Carlo Vanzina. Nello stesso anno compare in un altro film dello stesso regista, Il ras del quartiere con Diego Abatantuono, e Sapore di mare – Un anno dopo di Bruno Cortini. Dopo altre commedie (Fracchia contro Dracula, Domani mi sposo, Il ragazzo del Pony Express, per ricordare quelle più fortunate), interpreta il primo ruolo drammatico di un certo impegno e da protagonista in Appuntamento a Liverpool di Marco Tullio Giordana, storia di una ragazza che cerca di vendicarsi dell'uomo che ha accidentalmente causato la morte di suo padre, dimostrando una grinta e una determinazione sorprendenti. Ottiene la coppa Volpi a Venezia per Il romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola.
A fianco delle migliori attrici italiane del cinema d'autore (Valeria Golino, Valentina Cervi, Claudia Gerini) è nel divertente EsCoriandoli (1996) di Antonio Rezza e Flavio Rastrella che affrontano la prova di un film ad episodi. Nello stesso anno si fa dirigere dal marito regista Renato De Maria in Hotel Paura, come co-protagonista di Sergio Castellitto. Seguono tre anni di stallo in cui l'attrice lavora anche in Francia (K di Alexandre Arcady). L'occasione di ritornare sulla scena arriva dalla televisione: nel 2000 è in Distretto di polizia, fortunata fiction tv nella quale veste i panni del sensibile commissario Giovanna Scalise. Partecipa alle prime due stagioni riscuotendo un successo enorme che le assicura, da questo momento in poi, un posto d'onore nelle migliori produzioni cinematografiche italiane.
Un ruolo nel corale Saturno contro (2006) di Ferzan Ozpetek conferma la sua capacità di adattarsi a parti diverse e dandole modo di incarnare una donna matura, divisa tra il conformismo e le spinte verso una libertà sessuale e sentimentale che la porteranno a vivere una storia d'amore clandestina con un ragazzo più giovane, interpretato da Stefano Accorsi. A seguire l'interessante lavoro di Michele Soavi in Arrivederci amore, ciao che propone uno sguardo lucido sulla violenza di un terrorista italiano degli anni di piombo, arriva Caos calmo (2007) di Antonello Grimaldi. In quest'ultimo film è la ricca ed affascinante signora che Pietro Paladini (Nanni Moretti) salva dall'annegamento proprio mentre la moglie sta morendo a sua insaputa; il ruolo è difficile e la Ferrari ne esce a testa alta, dando una particolare sfumatura di sensualità e intelligenza ad un personaggio che nasce e muore nell'ambiguità.
Ritorna alla televisione con la mini-serie Liberi di giocare dove interpreta la direttrice di un carcere che chiede ad un ex giocatore di calcio (Pierfrancesco Favino) di allenare una squadra di detenuti. Dopodiché viene nuovamente chiamata da Ozpetek per Un giorno perfetto sceneggiato da Sandro Petraglia, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco, nel quale lascia il marito per ritornare con i figli a vivere dalla madre.
FILMOGRAFIA
Un film di Peter Keglevic. Con Isabella Ferrari, Massimo Poggio, Serena Autieri, Huub Stapel, Arnd Klawitter. Drammatico, - Italia 2009.
Un film di Ferzan Ozpetek. Con Isabella Ferrari, Valerio Mastandrea, Stefania Sandrelli, Monica Guerritore, Nicole Grimaudo. Drammatico, durata 95 min. - Italia 2008.
Un film di Pappi Corsicato. Con Alessandro Gassman, Caterina Murino, Martina Stella, Valeria Fabrizi, Michele Venitucci. Commedia, durata 85 min. - Italia 2008.
Un film di Enzo Monteleone. Con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini. Drammatico, durata 94 min. - Italia 2008.
Un film di Francesco Miccichè. Con Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, Edoardo Leo, Thomas Trabacchi, Fulvio Falzarano. Drammatico, , numero episodi: 2. - Italia 2007.
Un film di Antonello Grimaldi. Con Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari, Blu Yoshimi. Drammatico, durata 112 min. - Italia 2007.
Un film di Michele Soavi. Con Alessio Boni, Isabella Ferrari, Michele Placido, Carlo Cecchi. Azione, durata 107 min. - Italia 2006.
Un film di Ferzan Ozpetek. Con Stefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini. Drammatico, - Italia 2006.
Un film di Renato De Maria. Con Donatella Finocchiaro, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Pierfrancesco Favino, Branko Djuric. Drammatico, durata 100 min. - Italia, Svizzera 2005.
Un film di Monica Vullo. Con Claudia Pandolfi, Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Giorgio Pasotti, Simone Corrente. Thriller, durata 1300 min. - Italia 2005.
Con Isabella Ferrari, Ennio Fantastichini, Valentina Sperlì, Sofia El Manjaoui, Nicolò Diana. Legale, , numero episodi: 24. - Italia 2004.
Un film di Carlo Vanzina. Con Jerry Calà, Marina Suma, Christian De Sica, Angelo Cannavacciuolo. Cofanetto,
Un film di Renato De Maria. Con Luca Zingaretti, Isabella Ferrari, Dino Abbrescia, Tommaso Ragno, Marco Cocci. Azione, durata 180 min. , numero episodi: 2. - Italia 2003.
Un film di Antonio Luigi Grimaldi. Con Isabella Ferrari, Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Carlotta Natoli, Lorenzo Flaherty. Thriller, durata 1200 min. - Italia 2001.
Un film di Renato De Maria. Con Thriller, durata 1200 min. - Italia 2000.
Un film di Carlo Mazzacurati. Con Ivano Marescotti, Fabrizio Bentivoglio, Isabella Ferrari, Antonio Albanese, Giulio Brogi. Commedia, durata 110 min. - Italia 2000.
Un film di Renato De Maria. Con Isabella Ferrari, Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Lorenzo Flaherty, Carlotta Natoli. Azione, , numero episodi: 100. - Italia 2000.
Un film di Noe Caranfil. Con Giancarlo Giannini, François Cluzet, Isabella Ferrari, Margherita Buy, Teresa Saponangelo. Commedia, durata 109 min. - Italia, Francia 1999.
Un film di Marco Turco. Con Ennio Fantastichini, Massimo Bellinzoni, Isabella Ferrari, Umberto Turco. Drammatico, durata 96 min.
Un film di Ferdinando Vicentini Orgnani. Con Isabella Ferrari, Claudio Amendola, Liberto Rabal, Catherine Wilkening. Drammatico, durata 90 min. - Italia 1998.
Un film di Renato De Maria. Con Isabella Ferrari, Iaia Forte, Sergio Castellitto, Fiammetta Baralla. Drammatico, durata 100 min. - Italia 1996.
Un film di Antonio Rezza, Flavia Mastrella. Con Valeria Golino, Isabella Ferrari, Claudia Gerini, Valentina Cervi. Fantastico, durata 95 min. - Italia 1996.
Un film di Ettore Scola. Con Alberto Sordi, Isabella Ferrari, Mario Carotenuto, Rolando Ravello, Sara Franchetti. Drammatico, durata 110 min. - Italia 1995.
Un film di Giacomo Battiato. Con Isabella Ferrari, Roberto Zibetti, Sophie Broustal, Goya Toledo, Marisa Paredes, Riccardo Rossi. Drammatico, durata 105 min. - Italia 1995.
Isabella Ragonese
Il teatro per cominciare
Prima vince diversi concorsi per artisti emergenti (tra i quali spicca l'INDA, dove ha partecipato con un saggio breve sulla figura di Ecuba nella tragedia euripidea), poi, nel 2000, consegue un diploma di recitazione presso la Scuola Teatès di Michele Perriera. Da lì comincia a dedicarsi a tempo pieno alla carriera di attrice, ma non trascura la passione per la scrittura. Infatti scrive, dirige e interpreta diverse opere per il teatro, come "Che male vi fo" e "Bestino".
Il successo di Tutta la vita davanti
L'esordio al cinema è segnato da Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese, dove, seppur in una piccola parte, riesce a farsi notare. Nel 2008 partecipa all'episodio "L'autobus del peccato" nel film Il cosmo sul comò di Marcello Cesena, con il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Qui esce il suo talento versatile, capace di adattarsi al dramma come alla commedia con grande facilità. Nello stesso anno ottiene la parte da protagonista in Tutta la vita davanti (2008) di Paolo Virzì, dov'è una laureata in Filosofia teoretica con il massimo dei voti ma con il minimo delle possibilità di entrare nel mondo del lavoro. La commedia grottesca nello stile ma realistica nell'argomento d'attualità della precarietà dei giovani, la premia con il consenso unanime di pubblico e critica. Riceve il trofeo "Maurizio Schiaretti" dedicato agli attori emergenti del cinema italiano. Continua il filone della commedia con Oggi sposi (2009) di Luca Lucini, dove si mescolano le storie d'amore di quattro coppie strampalate ed esilaranti. Anche qui interpreta una giovane precaria, con la voglia di fare il grande passo verso il matrimonio.
Il dramma al cinema
A fianco di Valeria Solarino, è una delle interpreti di Viola di mare (2009) di Donatella Maiorca, film drammatico sull'omosessualità repressa, in un'isola siciliana, nella seconda metà dell'Ottocento. La vediamo anche in Dieci inverni dell'esordiente Valerio Mieli, dove affronta le difficoltà di un amore lungo dieci anni, fatto di tormenti e incredulità. È poi la sfortunata moglie di Elio Germano nel film di Daniele Luchetti La nostra vita (2010) e sempre lo stesso anno la si trova in Due vite per caso, che ci riporta ai fatti drammatici del G8 di Genova.
Premi & Nomination
Nastri d'Argento 2010
Nomination miglior attrice non protagonista per il film La nostra vita di Daniele Luchetti
Nastri d'Argento 2010
Nomination miglior attrice non protagonista per il film Due vite per caso di Alessandro Aronadio
Nastri d'Argento 2008
Nomination miglior attrice per il film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì
FILMOGRAFIA
2010 La nostra vita
2009 Dieci inverni
2009 Due vite per caso
2009 Oggi sposi
2008 Il cosmo sul comò
2008 Tutta la vita davanti
2008 Viola di mare
2006 Nuovomondo (The Golden Door)
Elio Germano
Grintoso, accattivante e con un carisma da sfrontato anti-divo, Elio Germano è la maggiore promessa che il panorama cinematografico italiano possa vantare attualmente. La sua natura eclettica e quel volto – ora sbarazzino, ora insolente - lo rendono unico. Nato nel quartiere romano di Monteverde Nuovo ma originario di Duronia (Campobasso), la stella è l'unicogenito di un architetto e di un'impiegata di banca. Sin da bambino fa emergere il suo amore per la recitazione, prendendo parte agli spettacolini estivi allestiti dai villaggi turistici, dove era solito soggiornare con la famiglia.
La gavetta
Non ancora tredicenne, Elio Germano debutta nelle pestifere vesti di Andrea, intonando "Ci Hai Rotto Papà!", in sella alla sua Mountain Bike.
Entra in alcune compagnie no profit come il Colosseo, il Furio Camillo e il Teatro dei Cocci. Durante il liceo scientifico, inoltre, frequenta un corso presso il Teatro Azione diretto da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi.
Rifiutato dalla scuola per fumettisti, si iscrive, per un breve lasso di tempo, alla facoltà di Lettere e Filosofia.
Nel 1999, è un adolescenziale Ricky Tognazzi ne Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina.
L'ascesa di un figlio unico
Ha inizio presto, per Elio Germano, il frenetico percorso che si divide tra cinema, tv, palcoscenico e letteratura. Impersona un ragazzino poco raccomandabile che si fa chiamare "Er Pasticca" in Un medico in famiglia 2 e colleziona figurine del Fantacalcio nella serie tv Via Zanardi 33.
Tra il 2001/04 indossa i panni del figlio di Abatantuono in Concorrenza sleale di Ettore Scola, si immerge nelle terre siciliane in Respiro, guadagnandosi una nomination al David di Donatello e ai Nastri d'Argento, grazie al liceale coatto in Che ne sarà di noi.
Arriva davanti alla cinepresa di Gabriele Salvatores nel noir Quo vadis, baby? e a quella di Michele Placido nel pluripremiato Romanzo criminale. Nel 2006, incarna lo scrivano che sogna segretamente di uccidere il Napoleone di Paolo Virzì.
Dodici mesi più tardi, la sfacciata interpretazione del fratellino fascista di Scamarcio in Mio fratello è figlio unico gli frutta un David come Migliore Attore Protagonista.
Il 2008 lo vede cimentarsi nel conduttore radiofonico Marco Baldini, in Il mattino ha l'oro in bocca.
Venditore dinamico in Tutta la vita davanti, eccolo tra gli Italians, trapiantati all'estero, di Giovanni Veronesi.
Brillante allievo di giurisprudenza in Il passato è una terra straniera, Germano è un delinquente soprannominato "Quattro Formaggi" in Come Dio comanda. Riesce ad entrare nel cast del musical Nine (2009) di Rob Marshall, riadattamento del felliniano 8 e ½. È poi il protagonista dell'unico film italiano presente in concorso a Cannes 2010, La nostra vita di Daniele Luchetti, che gli tributa la Palma d’Oro.
Premi & Nomination
Festival di Cannes 2010
Premio miglior attore per il film La nostra vita di Daniele Luchetti
Nastri d'Argento 2010
Nomination miglior attore per il film La nostra vita di Daniele Luchetti
Nastri d'Argento 2008
Nomination miglior attore per il film Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti
Nastri d'Argento 2008
Nomination miglior attore per il film Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi
David di Donatello 2007
Premio miglior attore per il film Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti
David di Donatello 2004
Nomination miglior attore non protagonista per il film Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi
Filmografia
Un film di Daniele Luchetti. Con Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania Montorsi. Commedia, durata 95 min. - Italia, Francia 2010.
Trama
Claudio è un operaio edile di trent’anni che lavora in uno dei tanti cantieri della periferia romana. È sposato, ha due figli, ed è in attesa del terzo. Il rapporto con sua moglie Elena è fatto di grande complicità, vitalità, sensualità. All’improvviso, però, questa esistenza felice viene sconvolta: Elena muore e Claudio non è preparato a vivere da solo. Rimuove il dolore e sposta il suo lutto nella direzione sbagliata: pensa solo a sfidare il destino, e a dare ai figli e a se stesso quello che non hanno avuto finora: il benessere, i soldi, i capricci, le vacanze, in una parola le “cose”.
Un film di Matteo Cerami. Con Luigi Proietti, Marco Giallini, Anna Bonaiuto, Piera Degli Esposti, Elio Germano. Commedia, - Italia 2010.
Un film di Ivano De Matteo. Con Monica Guerritore, Antonio Catania, Iaia Forte, Giorgio Gobbi, Myriam Catania. Drammatico, durata 98 min. - Italia 2009.
Un film di Rob Marshall. Con Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musical, durata 110 min. - USA, Italia 2009.
Un film di Gabriele Salvatores. Con Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola. Drammatico, durata 103 min. - Italia 2008.
Un film di Paolo Virzì. Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Massimo Ghini. Commedia, durata 117 min. - Italia 2008.
Un film di Francesco Patierno. Con Elio Germano, Laura Chiatti, Martina Stella, Carlo Monni, Raffaella Lebboroni. Commedia, durata 100 min. - Italia 2007.
Un film di Daniele Luchetti. Con Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti. Commedia, durata 100 min. - Italia, Francia 2007.
Un film di Michele Placido. Con Stefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino. Drammatico, durata 150 min. - Italia, Francia, Gran Bretagna, USA 2005.
Un film di Luca Guadagnino. Con María Valverde, Marcello Mazzarella, Claudio Santamaria, Geraldine Chaplin, Elio Germano. Erotico, durata 100 min. - Italia 2005.
Un film di Giovanni Veronesi. Con Silvio Muccino, Violante Placido, Giuseppe Sanfelice, Myriam Catania, Elio Germano. Commedia, durata 100 min. - Italia 2004.
Un film di Carlo Carlei. Con Sergio Castellitto, Ed Stoppard, Jessica Brooks, Pierfrancesco Favino, Vincent Schiavelli. Drammatico, durata 260 min. - Italia 2003.
Un film di Lucio Pellegrini. Con Jacopo Bonvicini, Violante Placido, Edoardo Gabbriellini, Camilla Filippi, Elio Germano. Commedia, durata 105 min. - Italia 2003.
Un film di Gianluca Maria Tavarelli. Con Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Nicole Grimaudo, Anita Zagaria, Myriam Catania. Drammatico, durata 105 min. - Italia 2003.
Alessandro Preziosi
Le esperienze di Alessandro Preziosi, laureato in giurisprudenza con 110 e lode ma attore non solo per passione, lo portano in tv ma anche al cinema senza far torto all'accreditata carriera teatrale. Prova a percorrere le vie diverse di quella irreale del palcoscenico e del set cinematografico, non disdegnando la soap opera televisiva. Frequenta per due anni l'Accademia dei Filodrammatici di Milano e nel 1999 arriva la svolta: neanche terminati gli studi viene scritturato per il ruolo di Laerte nell' "Amleto" con Kim Rossi Stuart per la regia di Antonio Calenda. Dopo la prima importante esperienza teatrale viene chiamato a lavorare in televisione dove interpreta uno dei personaggi principali della soap opera Vivere che gli regala la popolarità tra il pubblico del piccolo schermo. Nello stesso anno è anche nel cast di Una donna per amico 2 al fianco di Elisabetta Gardini, Enzo Decaro e Arnoldo Foà. Ritorna poi a teatro nel 2001 con tre spettacoli di Eschilo, tutti diretti da Antonio Calenda: "Agamennone", "Coefore" ed "Eumenidi". Nel 2002 arriva la proposta che segnerà la sua vita: viene chiamato per interpretare il conte Fabrizio Ristori di Elisa di Rivombrosa, serie tv di 13 puntate, grazie alla quale vincerà un Telegatto come personaggio maschile dell'anno. Nel 2004 approda al cinema con il sentimentale Vaniglia e cioccolato di Ciro Ippolito, lavorando a fianco di Maria Grazia Cucinotta, protagonista della pellicola. Nello stesso anno viene richiamato a lavorare in televisione nella miniserie Il Capitano di Vittorio Sindoni, sei puntate incentrate sulla vita di un capitano della Guardia di Finanza, eroe moderno che combatte contro l'immigrazione clandestina e il traffico di droga. Gira La masseria delle allodole di Paolo e Vittorio Taviani ed è il protagonista dell'epopea familiare de I viceré di Roberto Faenza, entrambi usciti nelle sale cinematografiche nel 2007. Le pellicole costituiscono un tassello significativo nella carriera artistica dell'attore; lavorare con grandi maestri del cinema in ruoli così impegnativi contribuisce a consacrare la sua bravura, allontanandolo dall'immagine costrittiva di sex symbol. Nel 2006 ritorna alla fiction con Il furto della Gioconda, sceneggiato di due puntate che porta la firma di Fabrizio Costa, e dal maggio 2007 comincia le riprese della serie Il commissario De Luca per la regia di Antonio Frazzi, quattro film tv tratti dai romanzi del giallista Carlo Lucarelli.
Filmografia
2009 - "Mine vaganti" regia di Ferzan Ozpetek
Anteprima al Festival del Cinema di Berlino, 60° Berlinale - 2010 - sezione 'Panorama Special' (fuori concorso)
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Ilaria Occhini, Carolina Crescentini, Daniele Pecci.
2007 - "Il sangue dei vinti" Regia di Michele Soavi
2007 - "I Vicerè"
Regia: Roberto Faenza
con Lucia Bosè, Alessandro Preziosi, Cristina Capotondi e Lando Buzzanca
2003 - "Vaniglia e cioccolato"
Produzione: Eurolux
Regia: Ciro Ippolito
Filippo Timi
Perugino purosangue, Filippo Timi sale alla ribalta con il libro "Tuttalpiù muoio", scritto insieme a Edoardo Albinati, edito da Fandango Libri e diventato spettacolo teatrale come "La vita bestia", da lui adattato e interpretato nel 2006. Lo spettacolo è stato diretto da Giorgio Barberio Corsetti, suo maestro di lungo corso, e ha debuttato al Teatro India di Roma.
Il libro è la cronistoria di un giovane sopraffatto dalle situazioni: un presunto male incurabile a una gamba, la presenza di personaggi strani, il segreto amore per una coetanea, le esperienze omosessuali che gli segneranno la vita.
Nei primi anni Novanta lavora al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, arrivando a mettere in scena e recitare in "Paolo di Tarso" di Dario Marroncini, "Fuoco Centrale" con Cesare Ronconi del Teatro Valdoca di Cesena, "G.A. Story" con Robert Wilson. Partecipa poi allo studio preparatorio condotto da Pippo Del Bono per lo spettacolo "La rabbia".
Nel 1996 comincia una collaborazione costante con Giorgio Barberio Corsetti e la sua Compagnia Teatrale. È un periodo ricco, di crescita individuale e professionale: Timi diventa un attore eclettico e rigoroso. L'evoluzione arriva a fargli vincere il Premio Ubu quale miglior attore dell'anno under-30, per le interpretazioni negli spettacoli più recenti come "Metafisico Cabaret".
Il cinema lo scopre nel 1999. Dopo vari lavori e collaborazioni con il cinema indipendente, nel 2007 esplode di nuovo: è in Saturno contro di Ozpetek, in In memoria di me di Saverio Costanzo e in Signorinaeffe di Wilma Labate; nel 2008 è pronto per Salvatores, nel nuovo adattamento dal romanzo Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti.
Nel 2007 torna scrittore sempre per Fandango Libri: "E lasciamole cadere queste stelle". Tiene anche una rubrica fissa sul mensile "Rolling Stone", intitolata "La fiera del cinghiale".
Nel 2009 nel film Vincere di Marco Bellocchio interpreta il doppio ruolo di Mussolini e di suo figlio a fianco di Giovanna Mezzogiorno. Non dimenticando le sue esperienze nel cinema indipendente e nelle piccole produzioni lo stesso anno recita anche ne La doppia ora di Giuseppe Capotondi presentato al Festival del Cinema di Venezia
Premi & Nomination
David di Donatello 2010
Nomination miglior attore per il film Vincere di Marco Bellocchio
Nastri d'Argento 2009
Nomination miglior attore per il film Vincere di Marco Bellocchio
Nastri d'Argento 2009
Nomination miglior attore per il film Come dio comanda di Gabriele Salvatores
European Film Awards 2009
Nomination miglior attore europeo per il film Vincere di Marco Bellocchio
Filmografia
Un film di Anton Corbijn. Con George Clooney, Bruce Altman, Thekla Reuten, Paolo Bonacelli, Violante Placido. Drammatico, - USA 2010.
Un film di Michele Placido. Con Drammatico, - Italia 2010.
Un film di Paolo Genovese. Con Raoul Bova, Ricky Memphis, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Paolo Kessisoglu. Commedia, - Italia 2010.
Un film di Marco Bellocchio. Con Filippo Timi, Giovanna Mezzogiorno, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Pier Giorgio Bellocchio. Drammatico, durata 128 min. - Italia, Francia 2009. Data uscita al cinema: 20/05/2009.
Nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio - concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser. Una donna che grida la sua verità fino alla fine, nonostante il disegno del regime di distruggere ogni traccia che la colleghi al Duce. Per il regime Ida Dalser è una minaccia, una donna da rinchiudere in un ospedale psichiatrico - lontano dal figlio, dalla famiglia, dalla gente - dove tuttavia, incapace di sbiadire nell'ombra e forse salvarsi, continua a rivendicare il suo ruolo di moglie legittima del Duce e madre del suo primo figlio maschio Benito Albino Mussolini.
Un film di Giuseppe Capotondi. Con Ksenia Rappoport, Filippo Timi, Antonia Truppo, Gaetano Bruno, Fausto Russo Alesi. Thriller, durata 95 min. - Italia 2009.
Un film di Gabriele Salvatores. Con Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola. Drammatico, durata 103 min. - Italia 2008.
Un film di Ferzan Ozpetek. Con Stefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini. Drammatico, - Italia 2006.
Chiara Martegiani
Nata a Rimini, nel 1987, impulsiva, determinata, semplice e solare, appare per la prima volta in televisione nel 2006, quando è scelta come allieva alla sesta edizione del programma "Amici di Maria De Filippi", ottenendo il banco di attrice.
Il debutto cinematografico
Dopo qualche esperienza come fotomodella, debutta come attrice cinematografica nel piccolo ruolo di Giovanna in Un gioco da ragazze (2008) di Matteo Rovere con Filippo Nigro e Valentina Carnelutti. Successivamente lavora accanto a Stefania Sandrelli in Meno male che ci sei (2009), vestendo i panni di Allegra.
Chiara Mastalli
Chiara Mastalli è nata nel 1984 a Roma. È di fatto una predestinata: la sua carriera inizia nel 1990, quando ha solo sei anni, con un spot pubblicitario. Ancora adolescente inizia a lavorare in televisione, partecipando a numerose fiction come Sei forte maestro (è il suo esordio ufficiale come attrice diretta da Alberto Manni nel 2000), a cui seguono Carabinieri, L'amore spezzato, Distretto di polizia 5, Padri e figli e anche Il maresciallo Rocca, dalla seconda alla quinta serie.
Nel 2002 Bernardo Bertolucci la chiama per il suo episodio Histoire d'eaux di Ten Minutes Older: The Cello, secondo film del dittico sul tempo presentato nella sezione a Cannes dopo il precedente Ten Minutes Older: the Trumpet. La Mastalli recita al fianco di Valeria Bruni Tedeschi in un cortometraggio di ispirazione indiana e sorprende per la freschezza e l'espressività. L'anno successivo reciterà sul set di Ricordati di me di Gabriele Muccino al fianco di Nicoletta Romanoff. Nel 2003 fa parte del cast di Uomini & Donne, Amori & Bugie, film con Ornella Muti ambientato nella Roma degli anni Sessanta scritto e diretto dall'esordiente regista Eleonora Giorgi, in cui la Mastalli. Nel 2004 è nel cast di Tre metri sopra il cielo di Luca Lucini. Il film viene trainato verso il successo dal clamore che suscita l'omonimo romanzo di Federico Moccia da cui la pellicola è tratta.
Dal 2005 arriva la prima grande occasione per far fare il salto di qualità alla sua carriera e Chiara non se la lascia scappare: viene chiamata negli Stati Uniti per prendere parte al serial epico Roma.