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    Il giovane regista Cerdàn gira un corto a Cosenza

     

     

    Il giovane regista Cerdàn gira un corto a Cosenza

    15 giu 10 Il giovane regista spagnolo Ivan Cerdàn girerà un corto a Cosenza. Un’ispirazione nata dalla sua ricerca nel capoluogo bruzio di ciò che è rimasto dalla dominazione spagnola e nel contempo delle assonanze con la Spagna moderna. In questi giorni di permanenza a Cosenza per “La Primavera del Cinema Italiano – Premio Federico II”, Cerdàn ha già pensato a una sceneggiatura e l’idea è girare metà corto in Calabria e metà in Spagna, a Madrid. Da questo pomeriggio sono partite ufficialmente le riprese. Il regista spagnolo ha voluto girare infatti i primi minuti di scena nel centro storico, affascinato dalla città. “Accogliamo i giovani artisti –ha commentato il direttore organizzativo del Festival, Anna Sacco- perché possano, attraverso i loro occhi, portare in tutta Europa un’immagine diversa della Calabria, più bella e fresca”. Nel corso della seconda giornata del Festival sono continuate le proiezioni delle pellicole e gli incontri con i registi: “Hollywood sul Tevere” di Marco Spagnoli, “Il piede di Dio” di Luigi Sardiello, le “Visioni spagnole” di Ivan Cerdàn, “Draquila” di Sabina Guzzanti. “Hollywood sul Tevere”, ovvero vent’anni di storia del periodo della Dolce Vita 1950-1970 raccontati con le immagini dell’archivio di Cinecittà Luce. E’ il documentario elaborato da Marco Spagnoli e presentato al Cinema Citrigno in occasione della sezione del Festival “La Primavera del Cinema Italiano – Federico II” dedicata alla Dolce Vita, che nella quarta edizione celebra i 50 anni dell’uscita del capolavoro di Federico Fellini. “Non una visione nostalgica, ma viva” ha spiegato Spagnoli, che ha posto quattro direttrici per la realizzazione del film: nessuna intervista attuale per evitare l’effetto nostalgico del racconto; musiche moderne invece che quelle “istituzionali” dell’Istituto Luce; una voce esterna per la lettura del testo, che ricordasse quella delle annunciatrici tv dell’epoca. Infine una riflessione sul cinema italiano. “Negli Usa –ha dichiarato- anche il Pentagono collabora con il cinema. Barack Obama ha chiamato il regista di Avatar e Titanic James Cameron per il problema della marea nera, perché oltre che un regista è uno dei massimi oceanografi e possiede una flotta da 400 milioni di dollari. In Italia invece nessun ministro, sia di destra che di sinistra, si sognerebbe una cosa del genere, perché si pensa che il cinema sia fatto per quattro intellettuali”. Sui tagli alla cultura, Spagnoli ha precisato che “nessuno vuole il cinema assistito in Italia, ma solo condizioni economiche per produrre e competere commercialmente, perché il cinema è un’industria”. Altra proiezione “Il piede di Dio” di Luigi Sardiello. Il film racconta dell’incontro tra una giovane promessa del calcio e un osservatore “ma non è un film sul calcio, quanto piuttosto vicende umane” spiega il regista. “L’idea –ha raccontato nel backstage- in realtà ha vent’anni, perché quando avevo 13 anni guardavo giocare sulla spiaggia del Salento un ragazzo che i grandi dicevano, in maniera frettolosa, avesse un ritardo mentale e la leggenda voleva che non avesse mai sbagliato un rigore. Una sua caratteristica è che rideva sempre, forse era questo il suo punto di forza”. Il film uscirà in dvd il 24 giugno.

     

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