Giorgio Albertazzi alla Civica di Cosenza “Troppi sprechi nel teatro italiano” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Giorgio Albertazzi alla Civica di Cosenza “Troppi sprechi nel teatro italiano”

08 giu 10 “Ho trovato Cosenza più bella” dice Giorgio Albertazzi, ispirato dal Chiostro di Santa Chiara dove stamani si è tenuta la conferenza stampa, che è stata organizzata dalla Biblioteca civica così come lo spettacolo che questa sera il Maestro terrà al Teatro Morelli. Un attore in biblioteca ci sta certamente bene. Meglio ancora se la sua presenza serve a sottolineare il nuovo corso di una istituzione antica e gloriosa, ma con qualche evidente acciacco. La Civica vuole scrollarsi di dosso polvere e grigiore ed aprirsi a studenti, studiosi, cittadini con manifestazioni le più diverse purchè legate dal filo della buona cultura. Questa l’intenzione dei dipendenti della Civica, che lavorano tra mille affanni, e questa l’intenzione di Antonio Ciacco che, recentemente nominato consigliere d’Amministrazione della Biblioteca cittadina in rappresentanza del Comune, ha preso a cuore la missione e comincia a cogliere i frutti di un impegno senza soste. Albertazzi è stato accolto da Ciacco, dal Presidente del Consiglio comunale Pietro Filippo e dal Sindaco Salvatore Perugini. Il grande attore, scrittore, regista era accompagnato dalla chitarrista Stefania Masala che sarà con lui stasera sul palcoscenico. Ad allietare ulteriormente la mattinata c’era Sara Simari con le note della sua arpa magica. Antonio Ciacco ha parlato della nuova Primavera della Civica ed ha ringraziato i dipendenti, il cui aiuto anche in questa fase si sta rivelando indispensabile. Il benvenuto del Consiglio comunale e della città è stato dato dal Presidente Filippo. Il Sindaco Perugini, prendendo spunto dalle difficoltà che vive oggi il teatro, ha convenuto con quanto Albertazzi aveva poco prima dichiarato ad una emittente in merito a sprechi insopportabili che hanno portato alla crisi attuale. “E’ un momento difficile anche per gli enti locali, che devono fare i conti con scelte sbagliate del passato e tagli drastici dell’oggi. E’ una situazione che un Sindaco, molto più di amministratori di altri Enti meno vicini al territorio, vive quotidianamente camminando per la sua città. In questo quadro, riferirsi alla cultura per mantenere vitale una identità non è esercizio ozioso o superfluo, ma quanto mai indispensabile. Ecco perché salutiamo con gratitudine la presenza fra noi, in questa Biblioteca che si rinnova e, stasera, in uno dei teatri della città, il grande Giorgio Albertazzi”. Il Maestro si è concesso ai microfoni e ai taccuini dei giornalisti, ha ascoltato gli indirizzi di saluto degli amministratori ed ha poi parlato di teatro, di cultura, del momento che vive il mondo dello spettacolo per i tagli governativi. Schietto come impongono i suoi natali toscani, Albertazzi non ha avuto remore nel parlare degli sprechi degli ultimi anni nel mondo della cultura e dello spettacolo. “Troppi finanziamenti a chi non li meritava. Troppi arricchimenti che non sarebbero stati possibili se si fossero privilegiati lavori di qualità”. Ma è pur sempre la cultura il vero collante di un popolo. “Un Paese si riconosce per quel che pensa e che crea”. Dunque, ben vengano provvedimenti di sostegno all’arte, come la detassazione delle attività, ma con discernimento. “Dobbiamo adesso augurarci – ha detto in conclusione del colto e articolato ragionamento che ha regalato alla platea- che questa situazione di crisi serva per un proficuo ripensamento generale.” Stasera Albertazzi ammalierà il pubblico di Cosenza con sonetti scelti fra i più belli di tutte le epoche, un genere che il Maestro ama forse sopra ogni altro: “Il verso –dice-ha una forza enorme, non a caso è usato per descrivere le grandi imprese: perché il verso si imprime in chi l’ascolta.” Dopo un piacevole intermezzo musicale offerto dall’arpa di Sara Simari, gli amministratori hanno consegnato riconoscimenti al grande artista italiano: il Presidente Filippo una targa, il consigliere Ciacco la chiave d’argento della Biblioteca ed il Sindaco Perugini uno stemma della città, anch’esso in argento.