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    Corbelli "No alla chiusura di urologia all'Annunziata"

     

     

    Corbelli "No alla chiusura di urologia all'Annunziata"

    07 giu 10 Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato sindaco di Cosenza alle elezioni amministrative del 2011, chiede l’intervento del governatore calabrese, Giuseppe Scopelliti, per scongiurare il “rischio chiusura del reparto di Urologia dell’ospedale civile di Cosenza”. Corbelli parla di “fatto di inaudita gravita’, da evitare assolutamente perche’ rappresenterebbe un vero e proprio attentato al diritto alla assistenza sanitaria e alla salute dei cittadini. C’e’ il rischio e la forte preoccupazione del personale medico e paramedico del reparto di Urologia dell’Annunziata di vedere smantellata e chiusa questa importante e fondamentale struttura del nosocomio regionale cittadino. Da oltre un mese il reparto - continua - e’ senza un primario e anziche’ pensare a sostituirlo viene ipotizzato e si fa sempre piu’ insistente l’ipotesi della possibile chiusura del reparto. Siamo all’assurdo e all’inverosimile. Quello che Diritti Civili aveva di recente previsto denunciando il declino e l’abbandono dei due ospedali cittadini, l’Annunziata e il Mariano Santo,si sta purtroppo puntualmente verificando. Addirittura si arriva ad ipotizzare la chiusura di un reparto, quello di Urologia, che cura delle patologie purtroppo largamente diffuse tra la popolazione. Urologia anziche’ essere potenziata e confermata come una delle eccellenze dell’Annunziata dovrebbe essere smantellata. Se questo dovesse accadere saremmo al golpe nei confronti della sanita’ cosentina. Uno schiaffo, una provocazione. Chiedo al presidente della Regione e responsabile della sanita’ regionale, Giuseppe Scopelliti, - prosegue - di intervenire immediatamente per scongiurare questa nefasta ipotesi che rappresenterebbe un colpo durissimo per la sanita’ non solo cosentina ma calabrese, una chiusura assolutamente incomprensibile e ingiustificata che provocherebbe gravi disagi, problemi e sofferenze ai malati (e alle loro famiglie) che ogni giorno vengono curati al reparto di Urologia. Il deficit della sanita’ - sottolinea - calabrese non si risana chiudendo un reparto (importante e di eccellenza come quello di Urologia) di un ospedale regionale. Questo non accade neanche nel piu’ povero e sperduto paese del Terzo Mondo”.

     

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