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    Teatro Rossosimona il 25 a Cirella, il 30 a Vibo, il 31 a Palmi

     

     

    Teatro Rossosimona il 25 a Cirella, il 30 a Vibo, il 31 a Palmi

    23 ago 10 Teatro Rossosimona, compagnia diretta dall’attore e regista Lindo Nudo, torna in scena con un omaggio ai poeti e alla letteratura calabrese. Il recital concerto Ho rubato un filo di capelvenere propone un percorso attraverso le parole, i versi, le suggestioni che raccontano la difficoltà e la meraviglia della vita tra il Pollino e lo Stretto. Tre gli appuntamenti in programma, inseriti nell’ambito del Festival Magna Graecia Teatro - La Calabria tra incontro e confronto 2010, la cui direzione artistica è affidata ad Angela Spocci. Mercoledì 25 agosto al Teatro dei Ruderi di Cirella (ore 21,30), lunedì 30 agosto al Castello di Vibo Valentia (ore 21,30) e martedì 31 agosto all’Anfiteatro di Palmi (ore 21,30). Ho rubato un filo di capelvenere è un viaggio, un itinerario verso l’anima più intima di una Calabria, grande e amara, lussureggiante ma sofferente, fiera ma sconvolta. Nello spettacolo c’è il fascino perturbante dei luoghi, il calore del sole, i profumi, i colori, le passioni. C’è, però, anche l’umiliazione degli emigrati, stranieri e offesi; la violenza del terremoto di Reggio e Messina, che distrugge, rade al suolo, fa paura; la durezza di una vita povera, sopraffatta, e, a volte, senza riscatto. Ci sono storie di contadini, di giovani donne innamorate, di uomini generosi, di anziani delusi. C’è la poesia suggerita dall’incanto di certi paesaggi, dall’intensità di certi odori. Il testo del recital è frutto di un’attenta selezione e giustapposizione di prosa e poesia calabrese. A partire dagli scritti densi e tormentati di Leonida Repaci, fino ai versi delicatissimi e leggeri di Lorenzo Calogero, per passare poi attraverso le parole di Franco Costabile e Vittorio Butera, e i ritratti amabili e accurati di Mario La Cava. Nell’impasto linguistico e sonoro c’è pure spazio per il dialetto (cifra stilistica da sempre cara a Teatro Rossosimona) che vive nel brano I fraticìaddri di Francesco Suriano e nella traduzione di Salvatore Scervini in vernacolo del quinto canto dell’Inferno dantesco. Un incastro di emozioni, impressioni, immagini che testimoniano dell’esperienza di vita in una terra che toglie, deruba, maltratta, ma pure, lentamente, sa restituire, gratificare, ricompensare. Lo spettacolo è insieme un canto d’amore alla Calabria, appassionato e sofferente, e un omaggio a chi della Calabria ha saputo cogliere le più profonde contraddizioni. La parola recitata si accompagna alla musica. In scena infatti oltre a tre attori, Lindo Nudo – che firma anche la regia del recital –, Serena Ciofi e Carmela Guarascio, ci saranno anche tre musicisti: il maestro Nicola Pisani (sax soprano, baritono), Carlo Cimino (contrabasso), Massimo Garritano (chitarra elettrica, live electron ics). Il disegno delle luci è di Paolo Carbone, l’elaborazione dei suoni è a cura di Alessandro Rizzo. Gli appuntamenti inseriti nel Magna Graecia Teatro Festival sono tappe ulteriori di un progetto già intrapreso da Teatro Rossosimona nell’ambito di Calabria Palcoscenico 2009, con un percorso laboratoriale dedicato allo studio dei testi di Leonida Repaci e poi allargatosi all’opera di altri autori calabresi.

     

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