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      Commissione sviluppo regionale dell'Ue visita Porto Gioia Tauro

       

       

      Commissione sviluppo regionale dell'Ue visita Porto Gioia Tauro

      03 nov 22 Una delegazione della Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento Europeo ha effettuato una visita nel porto di Gioia Tauro. Ad accogliere la delegazione, accompagnata dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e composta dal presidente della stessa Commissione, Younous Omarjee, e dai componenti Dan-Stefan Montreanu, Susana Solìs Pérez, Daniel Buda, Rosa D'Amato, Sabrina Pignedoli e Denis Nesci, è stato il presidente dell'Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli Nel corso dell'incontro, il presidente Agostinelli ha illustrato gli interventi di sviluppo infrastrutturale, completati e in itinere, pianificati dall'ente al fine di garantire l'ulteriore crescita dello scalo di Gioia Tauro, che mantiene il primato nazionale nel settore del transhipment ed è l'unico porto in Italia capace di ricevere le navi più grandi al mondo, dotate di oltre 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e una capacità di trasporto superiore ai 22mila teus. Il presidente Agostinelli si è soffermato, in particolare, sulle opere infrastrutturali finanziate con i fondi dell'Unione europea, al fine di illustrarne l'importanza strategica e, soprattutto, lo stato dell'arte di ogni progetto di sviluppo. Tra questi, Agostinelli ha presentato, in particolare, i lavori di "Adeguamento del tratto di banchina nord esistente ai nuovi tratti di banchina nord e relativo approfondimento dei fondali", finanziati con fondi Pon 2014-2020 per un valore di 6,97 milioni di euro. Il presidente Agostinelli si è poi soffermato sul "completamento e lo sviluppo del comparto nord e della viabilità interna dello scalo". Il progetto è stato completato e collaudato, anche questo finanziato dal Pon 2014-2020, per un valore di 20 milioni di euro. Altra opera di strategica importanza per lo sviluppo intermodale del porto è stata la realizzazione del nuovo terminal intermodale, completato e collaudato, che ha visto giungere a Gioia Tauro, da gennaio a settembre 450 coppie di treni, dagli hub intermodali di Nola, Bari, Padova e Bologna. Tra i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza il presidente Agostinelli ha illustrato i lavori di "potenziamento e urbanizzazione dell'area industriale, con opere di bonifica, viabilità e impianti a rete", per un valore di dieci milioni di euro, che al momento è in fase di progettazione definitiva. Con fondi PNC e in fase di aggiudicazione, per un valore di due milioni di euro, è stato finanziato il progetto di 'cold ironing', con l'obiettivo di elettrificare le banchine RO-RO.

      Presidente Autorità, Gioia Tauro non è porto cocaina

      "Non ci nascondiamo dietro un dito. Sappiamo benissimo che nel porto di Gioia Tauro ci confrontiamo con la più grande organizzazione criminale al mondo. Ma è, altresì, vero che in Calabria lo Stato manda gli uomini migliori, i magistrati migliori e le migliori forze dell'ordine, che riescono ad intercettare quantitativi enormi di sostanze stupefacenti". Lo ha detto il presidente dell'Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli incontrando i componenti della Commissione per lo sviluppo regionale (Regi) del Parlamento Europeo che hanno effettuato una visita nello scalo. Ad Agostinelli i componenti della Commissione hanno posto domande sul livello di legalità interna al porto e, quindi, sulle garanzie che esistono per evitare che i finanziamenti europei vengano intercettati dalla criminalità. "Io stesso - ha aggiunto Agostinelli - sono stato inviato qui, inizialmente per soli sei mesi, con l'obiettivo di acquistare uno scanner mobile al fine di intensificare e velocizzare i controlli dei container. Le statistiche relative ai ritrovamenti di droga proveniente dall'America Latina parlano di numeri impressionanti per quanto riguarda Gioia Tauro, ma questo accade perché nel nostro porto i controlli sono numerosi, serrati e penetranti. Molti di più, e ancor più incisivi, rispetto a quanto avviene in tutti gli altri porti del mondo. Per cui credo che, anziché dire che quello di Gioia Tauro è il porto della cocaina, bisognerebbe sottolineare che Gioia Tauro è il porto dei 3,6 milioni di teus e che rappresenta il volano di sviluppo non solo della Calabria ma dell'intero Mezzogiorno d'Italia".

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