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      Operazione I Mercanti d'Arte, Gdf sequestra c/c a Cosenza, Reggio e Pisa

       

       

      Operazione I Mercanti d'Arte, Gdf sequestra c/c a Cosenza, Reggio e Pisa

      12 lug 21 Un sequestro preventivo di oltre 46 mila euro è stato eseguito dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'operazione "I mercanti dell'Arte" che, nei mesi scorsi, aveva portato al divieto di esercitare attività di impresa nei confronti di tre soggetti, residenti a Reggio Calabria, Cosenza e Pisa, ai quali era già stato sequestrato oltre un milione di euro perché accusati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Il secondo provvedimento di sequestro è stato firmato dal Gip Vincenzo Quaranta, su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Nunzio De Salvo. Durante una perquisizione eseguita in una abitazione e in un immobile a Marano Marchesato, nel cosentino, riconducibile a due dei tre indagati, era stato trovato un "tesoretto" composto da 86 opere d'arte, tomi da collezione e opere bidimensionali. In quella occasione, i finanzieri avevano proceduto ad un sequestro d'urgenza d'iniziativa poi confermato dai magistrati. L'operazione ha consentito alla Procura di Reggio Calabria di ricostruire le condotte illecite dei tre indagati in relazione a una società dichiarata fallita e dalla quale venivano eseguiti consistenti prelievi di denaro contante e ingiustificati ordini di bonifico in proprio favore, per un totale complessivo di oltre un milione di euro. Secondo i pm, gli indagati, dopo aver distratto le somme dalla vecchia compagine sociale, hanno costituito una seconda società che si è sostituita in continuazione alla fallita nel frattempo artificiosamente ceduta ad un prestanome nullatenente domiciliato a Reggio Calabria. Le indagini hanno permesso di scoprire anche la fittizia sponsorizzazione di una società di calcio dilettantistica operante nella zona nord di Reggio Calabria, riconducibile ad uno dei sodali, per circa 150 mila euro attuata al solo scopo di giustificare l'uscita di liquidità dalle casse della società.

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