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      Casi nascosti coronavirus potrebbero essere il 60% e causare nuove epidemie

       

       

      Casi nascosti coronavirus potrebbero essere il 60% e causare nuove epidemie

      23 mar 20 Ignorare il numero reale delle infezioni può innescare altre epidemie di Covid-19. Con il continuo aumento dei casi, la comunità scientifica sta cercando di capire la proporzione delle persone asintomatiche o con sintomi lievi che possono contagiare gli altri. Secondo le stime di diversi studi americani, cinesi e giapponesi, le infezioni 'nascoste' potrebbero rappresentare il 60% del totale, come spiega un articolo sul sito della rivista Nature.

      Per stimare le dimensioni di queste infezioni coperte, un gruppo di ricercatori cinesi dell'università di Huazhong ha sviluppato un modello con i dati clinici ricavati da 26.000 casi confermati in laboratorio, riportati a Wuhan, città epicentro dell'epidemia. Nello studio pubblicato sul sito medRxiv (che ospita gli articoli che non hanno ancora superato l'esame della comunità scientifica), si indica che fino al 18 febbraio erano circa 37.400 le persone positive al virus a Wuhan, di cui le autorità non erano a conoscenza. La maggior parte di questi casi non rilevati erano asintomatici o con pochi sintomi, ma ancora contagiose. "Secondo le nostre stime più prudenti almeno il 59% delle persone positive è rimasto fuori e, senza essere testato, ha potuto contagiare altri", ha spiegato Wu Tangchun, coordinatore dello studio. "Ciò potrebbe spiegare perchè il virus si sia diffuso così rapidamente nella provincia dell'Hubei e perchè sta circolando nel resto del mondo", continua. Probabilmente i dati meglio documentati sui casi asintomatici sono quelli che arrivano dalla nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena in acque giapponesi e dove 3711 tra passeggeri e membri dell'equipaggio all'inizio di febbraio sono stati ripetutamente testati e monitorati. Secondo il modello di Gerardo Chowell, epidemiologo della Georgia State University di Atlanta, pubblicato il 13 marzo su Eurosurveillance, circa il 18% di 700 persone risultate positive sulla nave non ha mai mostrato sintomi. "Si tratta di una popolazione particolare, con molti anziani, che tendono a stare peggio - commenta Chowell - Il tasso di asintomatici nella popolazione generale potrebbe essere vicino al 31% della nave da crociera". Considerando poi i risultati di diversi studi, Chowell pensa che gli asintomatici o casi lievi possano essere il 40-50% di tutte le infezioni. Ma queste persone possono contagiarne altre? Uno studio tedesco dell'8 marzo in corso di stampa ha mostrato che alcune persone positive avevano alti livelli di virus nel tampone fatto in gola, quando erano con sintomi lievi. Ciò significa che il virus può essere rilasciato facilmente con tosse o starnuti ad altri. Anche uno studio cinese del 19 marzo, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha rilevato un'alta carica virale in 17 persone positive poco dopo essersi ammalate, mentre un'altra persona, con una carica virale simile a chi aveva sintomi, è rimasta asintomatica. Questi dati confermano ciò che finora si era sospettato: che alcune persone positive al virus possono essere altamente contagiose quando sono asintomatiche o hanno sintomi lievi. Il che fa temere che si sia anche sottostimata la suscettibilità al virus dei bambini: una ricerca pubblicata su Pediatrics su oltre 700 bambini cinesi contagiati, ha mostrato che il 56% di loro era asintomatico o con pochi sintomi. Servono misure, concludono i ricercatori, per frenare i casi asintomatici o lievi che stanno facendo aumentare i malati.

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