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      Coronavirus: record di morti, Conte chiude le fabbriche a partire da lunedì 23

       

       

      Coronavirus: record di morti, Conte chiude le fabbriche a partire da lunedì 23

      21 mar 20 Nuovo record di morti da coronavirus in Italia. E il premier Giuseppe Conte parla a tarda sera in diretta agli italiani: "È necessario compiere un altro passo - dice - dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali". Chiusura delle fabbriche, come avevano chiesto le Regioni del Nord. Il premier assicura che "continueranno a restare aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non c'è ragione di fare code e corse agli acquisti. Resteranno aperte farmacie, servizi bancari, postali assicurativi, assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come i trasporti". Ma "al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in modalità smart working e attività produttive rilevanti per il Paese. Riduciamo il motore produttivo dell'Italia, ma non lo arrestiamo". Il presidente del Consiglio, che ha parlato della "crisi più grave dal secondo dopoguerra", sottolinea che si tratta di una decisione "difficile ma necessaria. Lo Stato comunque c'è. Uniti ce la faremo". Gli ultimi dati sono agghiaccianti. Oggi le vittime hanno raggiunto il picco massimo, 793 (546 solo in Lombardia), portando il totale a 4.825. I malati sono diventati 42.681 (4.821 in più rispetto a ieri). Un'escalation che ha fatto salire la richiesta al Governo di Regioni, Comuni ed anche sindacati di attuare una chiusura totale. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana emana in serata un'ordinanza per bloccare uffici pubblici, studi professionali, cantieri, attività all'aperto, con termoscanner anche nei supermercati "Le nostre autorità sanitarie - dice Fontana - ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare". Iniziativa analoga adottata anche dal presidente del Piemonte Alberto Cirio: "chiudiamo tutto quello che è possibile, in base ai poteri delle Regioni. Questa è la più grande emergenza dal dopoguerra". L'appuntamento con la conferenza stampa delle 18 alle Protezione civile è ormai diventato un bollettino di guerra. La linea di morti e positivi continua a salire. Fortunatamente aumentano anche i guariti (6.072, 943 più di ieri). Il virus è diffuso in tutte le regioni, Lombardia in testa (25mila i malati, quasi la metà del totale), mentre "i numeri al Sud - spiega il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli - sono ancora fronteggiabili. Si sta facendo una corsa contro il tempo e si lavora senza sosta e senza tregua". Per arrestare la diffusione del virus, la ricetta, puntualizza il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, è sempre quella del "distanziamento sociale. Non abbiamo ancora preso sufficientemente sul serio il pericolo". E per sperare in un vaccino, aggiunge, bisogna aspettare fine anno. Ancora mesi di battaglia, dunque, con Regioni e Comuni sulla linea del fuoco a chiedere di più, anche se Borrelli fa notare che quelle attuali sono "le misure massime che si potevano adottare. Dopodiché c'è la chiusura totale e mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa". La regola principale resta quella di non uscire di casa, ma sono molti i trasgressori: ieri i denunciati sono stati 10mila, il numero più alto dal'entrata in vigore dei divieti. Per loro la procura di Milano caldeggia il pugno di ferro: arresto fino a sei mesi ed ammenda, senza oblazione. Sul fronte sanitario sono arrivate quasi 8.000 risposte all'appello per creare una task force di 300 medici volontari da mandare nelle aree più colpite. "Grazie a tutti, eroi in camice bianco", ha detto Conte. Buone notizie anche sul fronte mascherine. La prossima settimana ne arriveranno 12 milioni dalla Cina. Saranno le prime dei lotti da 100 e 50 milioni stipulati dal Governo con la Byd e un'altra azienda privata cinese attraverso la mediazione della Farnesina. Novità, infine, sul versante dei giochi. L'Agenzia per le Dogane e i Monopoli ha sospeso il Lotto e il Superenalotto. La decisione, riportata in una circolare, riguarda tutte le lotterie e le slot machines.

      Le misure a partire da lunedì 23 marzo

      Le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte scatteranno da lunedì 23. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi. Pertanto, le attività produttive che rientrano nelle restrizioni annunciate nella giornata del 22 saranno regolarmente aperte, spiegano le medesime fonti.

      Come s è arrivati alla decisione

      I sindacati, i governatori del Nord e anche molti di quelli del Sud, il M55 e le opposizioni: è una giornata di vero e proprio assedio quella che precede la decisione del premier Giuseppe Conte, che arriva solo in tarda serata, di fare un ulteriore passo sulla serrata del Paese. E' un passo economicamente "doloroso", perché va a coinvolgere innanzitutto le fabbriche italiane, ad eccezione di quelle strategiche. Ma è un passo a cui il premier - dopo aver visto prima i sindacati e le imprese, poi i capi delegazioni - dà il suo placet, con l'obiettivo primario di rendere il più omogenei possibili gli interventi restrittivi in tutta la penisola. Quelle messe in atto sono "misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi", ha detto in una diretta facebook. C'è un tema, soprattutto, ad aver frenato Conte e i membri "economici" del governo: la tenuta dei conti pubblici. Ma alla fine il dado è tratto: la chiusura totale, sul modello lombardo, non ci sarà. Ma la serrata di tutte le aziende che non siano parte delle filiere legate ai beni di prima necessità c'è. Troppo forte il pressing dei sindacati e di una parte del governo, a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza. E, nelle ultime ore, si era fatto sentire anche il M5S, a dir poco scontento dall'ordinanza emanata ieri sulla stretta dello sport all'aperto. "In alcune zone del Nord è ormai da giorni che l'emergenza ha toccato picchi insostenibili, il tempo di reazione non può essere così lungo", ragionavano nel pomeriggio fonti vicine ai vertici del M5S, pronti a tornare all'attacco sulla necessità di misure più drastiche nel caso Conte non fosse intervenuto. Intervento che alla fine c'è solo a fine giornata, nel segno di quella prudenza che il premier ha sempre voluto mostrare nell'assumere decisioni di questo tipo. Tanto che, nel pomeriggio, fonti di Palazzo Chigi si limitavano a sottolineare: "proveremo a fare tutto il possibile". Anche perché, ad angustiare il premier c'è anche l'allarme conti pubblici. "Abbiamo bisogno di liquidità, l'impatto dell'emergenza su lavoratori e imprese è preoccupante", spiega una fonte di governo prevedendo, per l'inizio di aprile un nuovo decreto da diversi miliardi che coinvolga i soggetti mento tutelati dal provvedimento "Cura Italia". Molto dipenderà dall'Europa. Lunedì un nuovo eurogruppo è chiamato a discutere degli strumenti da mettere in campo contro l'emergenza. L'idea dei Covid-bond, che vede l'Italia in prima linea, non piace a tutti i Paesi membri. Ma per il governo è necessario, attraverso i bond o il fondo Salva-stati, che arrivi liquidità senza condizioni. Intanto governo e maggioranza puntano già a percorrere gli spazi aperti dallo stop al patto di stabilità. "La sospensione di questo cappio al collo ci permette di pensare di nuovo a sostenere sanità, imprese, famiglie", sottolinea la viceministro all'Economia Laura Castelli anticipando che, nel "decreto aprile" sarà previsto, "sulla base del calo dei fatturati, un ristoro per le imprese". Lo stop al patto di stabilità,potrebbe spingere il M5S a forzare la mano sulle risorse. "Serve un intervento economico post-bellico, a tutto campo", spiega il capo politico Vito Crimi. Il tema, però, è il rapporto che ci sarà tra le risorse comunitarie e quelle che sarà chiamata a mettere l'Italia: superando, in maniera netta il deficit ma soprattutto aumentando il suo debito già da anni sotto osservazione di Bruxelles. Per questo, per dirla come una fonte governativa che lavora ai dossier economici, "il vicolo tra nuove misure restrittive e tenuta dei conti è molto stretto". E alla fine Conte cerca di percorrerlo, tentando di andare incontro alle loro richieste ma salvaguardando i beni essenziali e lo scheletro produttivo del Paese. Misure che sono chieste, con insistenza, anche dal centrodestra. E Matteo Salvini fa un video appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui chiede interventi immediati, tra i quali la fornitura di mascherine a tutti gli operatori sanitari e la riapertura del Parlamento. Richiesta, quest'ultima, che vede il leader di Iv Matteo Renzi sulla stessa linea ma alla quale il presidente della Camera Roberto Fico risponde con nettezza: "chi dice che le Camere sono chiuse o è confuso o è distratto". Intanto, nel corso di una giornata non facile, per Conte giunge anche la notizia della positività di un suo agente di scorta. Ma a Palazzo Chigi assicurano: "non c'è stato nessun contatto con il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi ha fatto il tampone ed è risultato negativo".

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