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      Ministro Boccia impugna ordinazna Santelli, altre regioni coerenti

       

       

      Ministro Boccia impugna ordinazna Santelli, altre regioni coerenti

      03 mag 20 Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha impugnato, a quanto si apprende, l'ordinanza della Regione Calabria del 29 aprile che prevede l'apertura di bar e ristoranti. Gli atti sono stati trasmessi come da prassi, sempre a quanto si apprende, all'Avvocatura generale dello Stato. Prima dell'impugnazione il Ministro aveva dichiarato a Sky: "Mi auguro che la presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell'atto è illegittimo". Poi aggingendo "Come Jole Santelli sa, giovedì è partita la lettera, l'invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l'ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall'andare avanti rispetto a quell'ordinanza".Poi Boccia ha svelato che la governatrice calabrese "nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata e questo non va bene. Io l'ho chiamata perché ci conosciamo da anni".

      Tutte le altre oridnanze regionali sono coerenti

      "Tutte le altre ordinanze che ci sono state trasmesse sono coerenti con il dpcm. Ringrazio gli altri presidenti di regione per essersi raccordati e coordinati. Poi ci sono alcuni dettagli di alcune ordinanze che andranno riviste. Penso a quella della regione autonoma della Sardegna che da ai sindaci strumenti per verificare se le funzioni religiose possono essere esercitate. Non funziona così". L'ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ospite di Sky tg24.

      Impugnatura presentata ieri

      "Tutte le ordinanze sul tavolo del Governo sono coerenti. C'erano chiarimenti che il premier Conte ha fatto attraverso le domande e risposte. E' stato fatto un lavoro straordinario ad eccezione della Calabria che è andata deliberatamente contro le indicazioni chiare di Governo e Stato decise per ragioni sanitarie", ha spiegato Boccia intervenendo a "Mezz'ora in più" di Lucia Annunziata su Rai 3. "Giovedì ci siamo parlati direttamente la Santelli ed io. Non ha partecipato alla riunione di coordinamento con le regioni, ma ci siamo parlati e le ho chiesto più volte di tornare indietro - ha spiegato Boccia - Ancora, le ho inviato una lettera invitandola a tornare indietro che si è trasformata in diffida, e ieri ho trasmesso gli atti all'Avvocatura generale dello Stato. Il ministro ha poi sottolineato che alcune attività "devono restar chiuse perché vogliamo questa settimana definire le linee guida su come si deve lavorare nei bar, nei ristoranti, dai parrucchieri e altri esercizi, ma lo faremo come fatto per industrie, cantiere, trasporti, con le parti sociali garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei clienti".

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