NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Uccisione 21enne a Piscopio, CC arrestano 6 persone

       

       

      Uccisione 21enne a Piscopio, CC arrestano 6 persone

      16 dic 19 I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia al termine di un'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno eseguito sei misure cautelari a carico di altrettanti soggetti coinvolti, a vario titolo, nella sparatoria avvenuta nel settembre scorso a Piscopio che ha portato alla morte del 21enne Salvatore Battaglia. Si tratta di esponenti della 'ndrangheta di Piscopio accusati di omicidio, tentato omicidio, favoreggiamento personale, porto e detenzione di arma da fuoco, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Catanzaro. I carabinieri, nel novembre scorso, hanno già fermato uno dei presunti autori, Antonio Felice, di 32 anni, figlio di un soggetto già noto alle forze dell'ordine. Secondo carabinieri e Dda quello in cui Battaglia è morto e un suo amico, Giovanni Zuliani (23), è rimasto ferito, è stato un vero e proprio agguato di 'ndrangheta.

      C'è anche ferito in agguato tra arrestati

      C'è anche il giovane ferito nell'agguato in cui è stato ucciso il 21enne Salvatore Battaglia, tra le persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia. A Giovanni Zuliani (23), rimasto ferito alle gambe nella sparatoria, è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Con gli arresti di oggi, i carabinieri di Vibo, coordinati dalla Dda di Catanzaro, ritengono di avere individuato i presunti favoreggiatori del presunto autore materiale, Antonio Felice (32), già fermato il mese scorso ed al quale oggi è stata notificata l'ordinanza del gip di Catanzaro. Oltre a Zuliani e Felice, è stato arrestato anche Michele Ripepi (19), rimasto illeso nel corso della sparatoria avvenuta nei pressi della villetta comunale. Zuliani e Ripepi sono accusati di favoreggiamento personale per avere taciuto l'identità dell'autore dell'omicidio e anche di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Ai domiciliari è stato posto Michele Fiorillo (32) mentre il Gip di Catanzaro ha disposto l'obbligo di dimora nel Comune di Vibo Valentia per i fratelli Antonio e Giuseppe Francolino, rispettivamente 25 e 24 anni. Sono accusati di favoreggiamento personale avendo omesso di riferire quanto a loro conoscenza pur avendo direttamente assistito al delitto. Dopo aver catturato il presunto esecutore materiale dell'omicidio, i carabinieri del Nucleo operativo e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia, coordinati dalla Dda catanzarese diretta da Nicola Gratteri, hanno allargato il cerchio delle indagini individuando i presunti favoreggiatori che con il loro silenzio hanno reso più complicata la ricostruzione della vicenda.

      Contributo da nuovo collaboratore

      "Ho deciso di collaborare con la giustizia perché temo che a breve a Vibo Valentia scoppierà una guerra di 'ndrangheta e io voglio starne lontano e pensare al bene di mio figlio". A dirlo è stato Bartolomeo Arena quando, il 18 ottobre scorso, ha iniziato a collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Quarantatre anni esponente della famiglia Arena-Pugliese i cui componenti, spiega, sono uomini d'onore fin al 1800, Arena ha fornito un supporto alle indagini sulla soluzione dell'omicidio di Salvatore Battaglia ed è considerato vicino al gruppo di un altro pentito, Andrea Mantella, ex boss di Vibo. Circa 30 anni fa ad Arena fu ucciso un congiunto il cui corpo non è mai stato ritrovato e nella seconda metà degli anni 2000 un altro parente era stato assassinato in un agguato lungo la strada tra Vibo Marina e Pizzo. Salgono dunque a cinque i pentiti di 'ndrangheta negli ultimi quattro anni. Il primo è stato, nel 2015, Raffaele Moscato, ex componente di fuoco del clan dei Piscopisani, che ha contribuito all'operazione "Rimpiazzo" che ha aperto nuovi scenari non solo nella mappa geo-mafiosa della città ma anche in altri settori che potrebbero coinvolgere i cosiddetti colletti bianchi. Nel 2016 è stata la volta dell'ex boss di Vibo Andrea Mantella che durante un'udienza del processo "Black money" disse: "Ho commesso otto omicidi, quanti ne ordinati neanche me lo ricordo". Quindi Nicola Figliuzzi, terminale armato del clan dei Patania nella guerra con i piscopisani (novembre 2017). Poi Giuseppe Comito, esponente sempre di Patania.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito