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    La Calabria tra le regioni con peggiore dispersione idrica

     

    La Calabria tra le regioni con peggiore dispersione idrica

    22 mar 17 Gli acquedotti italiani disperdono in media il 38,2% dell'acqua immessa. Le perdite maggiori si hanno al sud: il 68,8% a Potenza, il 54,6% a Palermo. Sono alcuni dei dati di un rapporto Istat sulle risorse idriche presentato stamani a un convegno alla Camera in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua. La Calabria è al quarto posto per dispersione idrica. Ogni italiano secondo l'Istat consuma mediamente 245 litri di acqua potabile al giorno. Ogni famiglia italiana spende mensilmente 13 euro per la fornitura d'acqua e 10 euro per l'acquisto di acqua minerale. Per quanto riguarda le perdite negli acquedotti, dopo Potenza ci sono Campobasso (67,9%), Cagliari (59,3), Palermo (54,6) e Bari (52,3), Catanzaro (49.2%). Capoluogo di Regione piu' virtuoso e' Milano, con solo il 16,7% di perdite. Seguono Aosta (24,5), Bolzano (26,5), Genova (27,4) e Torino (27,9).

    A livello nazionale, nel periodo 2001-2010 si è mediamente registrato un aumento di circa il 6% della quantità di risorse idriche rinnovabili rispetto ai trent'anni precedenti (1971-2000). La media della precipitazione totale nel periodo 2001-2010 è superiore dell’1,8% al valore del trentennio 1971-2000. Il deflusso totale medio complessivo a mare dei corsi d’acqua e delle acque sotterranee è stato, in media annua, di 123 miliardi di metri cubi nel decennio 2001-2010, in leggero aumento (+6%) rispetto al trentennio 1971-2000 (116 miliardi di metri cubi). A partire dagli anni '80 i ghiacciai alpini sono in graduale regresso, culminato nel 2007 con il 99% dei ghiacciai monitorati in ritiro, quota che è ridiscesa nel 2014 all'88%. Dei circa 250 km cubi di ghiaccio presenti sulle Alpi al culmine della Piccola età glaciale (Anni 1820-1850) ne restavano circa 150 km cubi negli anni '70 e soltanto 80 km cubi nel 2011. Il ghiaccio perso sull'arco alpino dagli anni '80 a oggi corrisponde, in termini di volume d'acqua, a circa quattro volte la capacità del Lago Maggiore. I prelievi di acqua effettuati nel 2012 sono stati destinati per il 46,8% all'irrigazione delle coltivazioni, per il 27,8% a usi civili, per il 17,8% a usi industriali, per il 4,7% alla produzione di energia termoelettrica e per il restante 2,9% alla zootecnia.

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