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    Goi: Ci opporremo a sequestro elenchi, è abitrario

     

     

    Goi: Ci opporremo a sequestro elenchi, è abitrario

    02 mar 17 "Ci opporremo con tutte le nostre forze all'atto arbitrario di cui siamo stati oggetto". Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, nel corso di una conferenza stampa indetta oggi a Roma nella sede del Vascello, ha annunciato battaglia contro l'iniziativa della Commissione Antimafia, che ieri ha dato mandato, su delibera unanime, allo Scico della Guardia di Finanza di procedere alla perquisizione della sede nazionale del Goi e di altre tre associazioni massoniche, con l'ordine di sequestrare gli elenchi dei loro iscritti in Calabria e Sicilia. "Non ci fermeranno - ha assicurato il Gran Maestro - nei nostri confronti è stata commessa una palese discriminazione e un atto intimidatorio. E intanto, mentre domani il collegio dei nostri avvocati si riunirà per contestare in ogni sede quello che è avvenuto, noi continueremo a portare avanti la nostra attività, a promuovere la cultura e la solidarietà, come facciamo ogni giorno, a stare vicino a chi ne ha più bisogno, come abbiamo fatto in questi mesi, che ci hanno visto impegnati accanto alle popolazioni colpite dal terremoto". Presenti alla conferenza stampa il Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso e il Primo Gran Sorvegliante Antonio Seminario. Ha partecipato alla conferenza stampa anche Fabio Federico, uno degli avvocati del pool incaricato dal Grande Oriente d'Italia di valutare e promuovere le iniziative necessarie per affrontare la situazione in cui si trova l'Istituzione. "La Commissione Antimafia - ha spiegato il legale - è andata oltre i suoi poteri e oltre i poteri della stessa autorità giudiziaria. Nessun reato è infatti contestato all'istituzione massonica a giustificazione del mandato di perquisizione e sequestro messo in atto. Un episodio gravissimo, che lede molti diritti, quello di libera associazione, sancito dalla Costituzione ma anche quello al diritto alla difesa". "Altri elenchi, se volete, vi darò. Sono quelli dei 19 fratelli massoni che vennero trucidati alle Fosse Ardeatine. Noi abbiamo dato il sangue per costruire l'Italia e questa Repubblica e abbiamo avuto le nostre vittime, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata", ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi ai giornalisti, annunciando per il 24 marzo, giorno dell'anniversario dell'eccidio nazista, una cerimonia di commemorazione sul luogo di quel martirio e ricordando il caso del sindaco massone di Firenze, Lando Conti, ucciso dalle Br e il caso del padre di Tonino Salsone, attuale presidente circoscrizionale della Lombardia, ammazzato dalla 'ndrangheta. "Il Grande Oriente d'Italia - ha ricordato ancora il Gran Maestro - è stato perseguitato dal fascismo, le sue sedi furono prese d'assalto dalle camicie nere durante la dittatura, e tengo molto a questo oggetto - ha poi aggiunto mostrando il collare che i Gran Maestri si trasmettono l'un l'altro - perché è un simbolo, un simbolo che ci arriva da lontano: fu messo in salvo da un fratello, che lo nascose nel pannolino del figlio neonato, e poi lo murò. E sui simboli non si può ironizzare, non si possono fare sorrisini come quelli che ho visto in Commissione Antimafia quando si è parlato di guanti e grembiulini".

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