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    Nell'aula bunker di Reggio parte l'udienza Gotha, coinvolte 71 persone, tra loro Caridi

     

    Nell'aula bunker di Reggio parte l'udienza Gotha, coinvolte 71 persone, tra loro Caridi

    01 mar 17 E' iniziata all'aula bunker di Reggio Calabria l'udienza preliminare scaturita dall' inchiesta 'Ghota', coordinata dal Procuratore della Dda, Federico Cafiero de Raho a carico di 71 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno, favoreggiamento e violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta c'é il senatore Antonio Caridi, finito in carcere dopo che nell'agosto scorso Palazzo Madama ha dato l'autorizzazione all'arresto; gli avvocati Giorgio De Stefano e Paolo Romeo; l'ex assessore regionale della Calabria Alberto Sarra; l'ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa; l'ex magistrato Giuseppe Tuccio; il sacerdote Giuseppe Strangio e la giornalista Teresa Munari. La pubblica accusa, rappresentata in aula dal Procuratore aggiunto Gaetano Paci e dai pm Giuseppe Lombardo, Roberto di Palma, Stefano Musolino, Walter Ignazitto, Luca Miceli e Giulia Pantano, attribuisce agli indagati "una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione, l'ordine pubblico, la personalità interna ed internazionale dello Stato, i diritti politici del cittadino, l'amministrazione della giustizia e l'attività giudiziaria, l'economia pubblica, l'industria ed il commercio". La Dda reggina, inoltre, nella richiesta di rinvio a giudizio, sottolinea l'interesse degli indagati, "direttamente o per interposta persona fisica o giuridica, per la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici". Viene evidenziata, inoltre, "la capacità degli indagati di infiltrazione nei pubblici poteri, per condizionare, impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali, attraverso il capillare controllo dei settori nevralgici presenti nel territorio di competenza, un enorme bacino di voti da canalizzare a favore di esponenti politici compiacenti nell'ambito di un rapporto condizionato dagli accordi stipulati e dai vantaggi promessi o accordati destinato a favorire non solo la singola articolazione territoriale ma il sistema criminale di tipo mafioso nel suo complesso". I pubblici ministeri hanno annunciato la deposizione di ulteriori prove di indagine fornite dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia Ivan Belvedere, Antonio Russo, Marcello Fondacaro, Pietro Mesiani Mazzacuva, Vincenzo Cristiano e Cosimo Virgiglio.

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