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    Maxi blitz alle cosche di Lamezia, 52 arresti dei CC

     

    Maxi blitz alle cosche di Lamezia, 52 arresti dei CC

    23 mag 17 É in corso dalle prime luci dell'alba a Lamezia Terme un'operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per l'esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 52 presunti affiliati alla cosca di 'ndrangheta "Cerra-Torcasio-Gualtieri". Le persone coinvolte nell'operazione sono accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina. La misura, che trae origine da un'indagine del Nucleo investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme dei carabinieri, ha permesso di documentare, secondo quanto riferiscono gli investigatori, l'operatività della cosca dedita secondo le indagini ad un controllo asfissiante del territorio mediante attività estorsive e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'attività investigativa ha consentito anche di recuperare e sequestrare ingenti quantitativi di armi e droga nonché di individuare ed arrestare presunti autori di numerosi danneggiamenti effettuati per volontà dei capi cosca.

    --- Video Guarda il video dell'operazione

    --- Video Guarda le intercettazioni

    I fermati sono: Antonio Miceli, Nicola Gualtieri “Nicolino”, Giuseppe Grande “U pruppo”, Vincenzo Grande, Daniele Grande, Teresa Torcasio, Antonio Domenicano, Mattia Mancuso, Danilo Fiumara, Luca Salvatore Torchia, Ottavio Muscimarro, Paolo Strangis, Rosario Muraca, Domenico De Rito “Tutu'”, Alessio Morrison Gagliardi, Emmanuel Fiorino, Fortunato Mercuri, Carlo Alberto Gigliotti, Vincenzo Brizzi, Michele Grillo, Alessandro Gualtieri, Claudio Vescio “caio”, Vincenzo Strangis, Alex Morelli “ciba”, Antonio Torcasio “pallella”, Davide Cosentino, Ivan Di Cello, Alfonso Calfa “paparacchiu”, Pino Esposito, Smeraldo Davoli, Antonio Perri “Totò, Antonio Muoio, Giuseppe De Fazio, Antonio Mazza, Antonio Saladino “birricella”, Antonio Franceschi, Massimo Gualtieri, Vincenzo Catanzaro, Antonio Francesco De Biase, Giuseppe Costanzo, Antonio Gullo, Guglielmo Mastroianni, Antonio Paola “satabanco”, Antonello Amato, Daniele Amato, Flavio Bevilacqua, Salvatore Mazzotta, Concetto Franceschi, Saverio Torcasio, Maurizio Caruso.

    Facciamo Falcone e Borsellino a Lamezia: "Facciamo Falcone e Borsellino a Lamezia Terme": così il reggente della cosca "Cerra-Torcasio-Gualtieri", Antonio Miceli, si rivolgeva, in un dialogo che é stato intercettato, ad alcuni affiliati per spiegare la sua strategia per creare un "clima di terrore" nella città calabrese. L'intercettazione è contenuta nel provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro nei confronti di 52 persone accusate di associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina. I dettagli dell'operazione, denominata "Crisalide", sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il procuratore Nicola Gratteri; l'aggiunto Giovanni Bombardieri; il generale Vincenzo Paticchio, che comanda la Legione carabinieri Calabria; il comandante provinciale Marco Pecci ed il comandante del Reparto operativo provinciale, il tenente colonnello Alceo Greco, insieme ad altri ufficiali dell'Arma. Una intercettazione che "ci indigna", hanno detto i magistrati e i vertici dell'Arma durante la conferenza stampa. Secondo i vertici della Dda catanzarese, non ci sono comunque elementi che lascino pensare che l'accostamento alle stragi siciliane sia riferibile alla volontà della cosca di colpire magistrati. "Le nuove leve della cosca - ha spiegato il procuratore Gratteri - avevano una grande disponibilità di armi e ordigni, volevano creare paura e così imporre il loro dominio". Secondo il generale Paticchio, il riferimento alle stragi di Capaci e via D'Amelio "è raccapricciante, ma proprio operazioni come quella di oggi dimostrano come il testimone lasciato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è stato raccolto".

    Gratteri: Cittadini ora collaborino. "Ora non ci sono più alibi per i cittadini di Lamezia. Con quelli di oggi siamo arrivati a 100 arresti dall'inizio dell'anno. É arrivato il momento che la comunità lametina collabori con le forze dell'ordine". È l'appello lanciato dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, durante la conferenza stampa per rendere noti i particolari dell'operazione dei carabinieri "Crisalide" coordinata dal pm Elio Romano e che ha portato al fermo di 52 persone ritenute vicine alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Un invito a collaborare che è stato ripreso anche dai vertici dei carabinieri. "Dei 21 episodi di intimidazione ai danni di attività commerciali - ha spiegato il comandante provinciale dell'Arma, Marco Pecci - non abbiamo avuto neanche una denuncia su richieste di pizzo". Secondo il comandante del Nucleo investigativo, Fabio Vincelli, "a Lamezia tutti sapevano che Antonio Miceli era il nuovo reggente del clan. Il suo nome era sulla bocca di tutti, ma denunce zero".

    Sindaco Lamezia. far nascere città diversa. "Non posso non esprimere immediato plauso e compiacimento per l'operazione 'Crisalide' che ha condotto nella giornata odierna al fermo di 52 presunti affiliati alla cosca 'ndranghetistica 'Cerra-Torcasio-Gualtieri'". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. "La operazione - aggiunge - sembra aver portato alla luce mandanti ed esecutori di tutte le intimidazioni che negli ultimi anni hanno colpito la città di Lamezia Terme conducendola a momenti di sconforto e quasi di impotenza nonché aver inferto un duro colpo ai traffici di sostanze stupefacenti ed alle altre attività criminali. É l'ulteriore conferma della grande attenzione che gli organi inquirenti ed investigativi, ai quali indirizzo il più sentito ringraziamento a nome dell'intera comunità che rappresento, hanno indirizzato verso il nostro territorio, con risultati sempre più confortanti sulla possibilità per la nostra Città finalmente rivedere finalmente la luce dopo decenni bui di violenze e sopraffazioni. L'operazione simbolicamente avviene in una data che costituisce per la Nazione giornata di doverosa riflessione e di vivo ricordo sull'operato di uomini coraggiosi che hanno dedicato e sacrificato la propria vita pur di garantire ai cittadini legalità e giustizia. Avviene, altresì, alla vigilia dell'anniversario della pagina forse più nera della storia di Lamezia, ma finalmente 26 anni dopo anche Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte possono dall'alto sperare che i loro congiunti avranno la possibilità serenamente di vivere serenamente in una Città diversa da quella da loro prematuramente lasciata ed alla quale hanno dovuto sacrificare la propria vita di onesti lavoratori". "Ora, comunque - dice ancora il sindaco Mascaro - spetta a noi, cittadini di questa terra, istituzioni, professionisti, imprenditori, lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati, avere fiducia nello Stato, agire ed operare per la legalità, denunciare ogni atteggiamento di sopraffazione, isolare mafiosi e delinquenti, lavorare nell'interesse comune. Non lasciamoci sfuggire l'occasione di far nascere davvero una Lamezia diversa: non avremmo più attenuanti"

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