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    Bruciavano rifiuti in discarica abusiva, 2 denunce dei CC a S.Marco A., sequestrato terreno

     

    Bruciavano rifiuti in discarica abusiva, 2 denunce dei CC a S.Marco A., sequestrato terreno

    21 mag 17 I Carabinieri della Stazione di San Marco Argentano coadiuvati da un equipaggio delle guardie eco-zoofile del posto, nell’espletamento di un servizio mirato alla prevenzione e repressione dell’abbandono di animali e di rifiuti sul territorio, nella giornata di ieri, in località 'Manca Castagna' di San Marco Argentano, notavano in un terreno la presenza di un cumulo di rifiuti che bruciava emanando fumo nero unitamente a cattivi odori. I militari intervenuti individuavano subito i responsabili in V.D. 55enne pluripregiudicato e C.S. 53enne proprietaria del terreno, entrambi sammarchesi, che venivano denunciati in stato di libertà. L'accusa ai due è quella di aver effettuato una gestione illecita di rifiuti speciali, pericolosi e non, con attivazione di discarica abusiva a cielo aperto nonché per combustione illecita di rifiuti. I militari accertavano che il nudo terreno di circa 200 mq risultava privo di apposito sistema di captazione e raccolta delle acque di prima pioggia, di quelle di piazzale e/o di eventuali perdite dei liquidi derivanti dai rifiuti ivi depositati, che inevitabilmente scaricano per caduta sul predetto suolo non impermeabilizzato. Sul fondo, all’atto del controllo erano presenti, tutti depositati in modo incontrollato e soggetti all’intemperie, diverse tipologie di rifiuti tra i quali frigoriferi fuori uso ed arrugginiti, parti in materiale gommoso e plastico riconducibili a veicoli (soffietto per rimorchi camion), scarti di demolizione (inerti), cumulo di rifiuti combusti, filtro in metallo e plastica. I militari pertanto vista la necessità e l’urgenza di evitare che i reati potessero comportare ulteriori conseguenze, procedevano al sequestro preventivo dell’intera area e dei rifiuti presenti. Sempre nello stesso contesto, veniva rinvenuto un contenitore in plastica per alimenti contenente sostanza velenosa riconducibile a “lumachicida” (metaldeide), anch’essa sottoposta a sequestro, trappola per i poveri animali che si aggirano in quel territorio. Anche in quest’ultimo caso, i due dovranno rispondere alla magistratura ordinaria di Cosenza, di delitto tentato di uccisione di animali con l’uso di bocconi avvelenati.

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