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    Gratteri "Film e fiction rischiano di mitizzare le mafie"

     

     

    Gratteri "Film e fiction rischiano di mitizzare le mafie"

    21 mag 17 "I film e le fiction mitizzano la mafia. Parlano di una mafia buona e presentano personaggi positivi, invincibili. Personaggi che gli adolescenti prendono a modello, imitano negli atteggiamenti e nel look". Lo denunciano il procuratore della Repubblica di Catanzaro e lo studioso Antonio Nicaso, oggi al Salone del libro di Torino per presentare 'L'inganno della mafia' edito da RaiEri. "In questo modo, dal Padrino a Gomorra a Quei Bravi Ragazzi a Romanzo Criminale, la mafia rischia di diventare epica - continuano - E i mafiosi, invece di essere rappresentati come miserabili, appaiono come personaggi Shakespiriani".

    "La mafia non spara più e ha un nuovo modo di operare, un nuovo business che tocca anche la gestione dei migranti". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, al Salone del Libro di Torino per presentare con Antonio Nicaso il libro RaiEri 'L'incanno della mafia'. "Non è con i corridoi umanitari che si risolve il problema immigrazione. Bisogna allargare gli orizzonti e pensare a politiche di alto respiro", ha aggiunto Gratteri. "Con un 1/3 della spesa attuale - ha concluso - potremmo inviare le nostre imprese nel centro Africa e, rispettando la loro cultura, rilanciare la loro economia".

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