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    Don Scordio pagava per omesso controllo al Cara di Isola C.R.

     

    Don Scordio pagava per omesso controllo al Cara di Isola C.R.

    16 mag 17 All'interno del Cara di Isola Capo Rizzuto vi era personale compiacente che non segnalava l'effettiva presenza dei profughi all'interno e che veniva "pagato" in denaro da don Edoardo Scordio. E' quanto si legge nel decreto di fermo in cui i magistrati della Dda di Catanzaro - il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto ed i pm Domenico Guarascio e Vincenzo Capomolla - riportano quando sostenuto dal collaboratore di giustizia Santo Mirarchi. Mirarchi, "come al solito, nell'interrogatorio del 9 novembre 2016 - scrivono i pm - forniva una precisa ricognizione del sistema Misericordia spiegando che 'i pasti' ossia la prestazione dei subfornitori, veniva fatturata fittiziamente, ossia sulla scorta delle persone che risultavano presenti presso il campo, tacendo però il fatto che molti di essi, pur risultando presenti, si allontanavano dal campo per poi rincasare in serata non fruendo del servizio mensa. Il collaboratore precisava ancora che presso il campo vi era personale compiacente che non segnalava l'effettiva presenza dei profughi all'interno, spiccando una precisa chiamata in reità del prete Scordio il quale 'pagava' in danaro l'omesso controllo dei migranti".

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