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    Le mani della cosca sui migranti, reazioni e commenti

     

     

    Le mani della cosca sui migranti, reazioni e commenti

    15 mag 17 "L'imponente operazione contro il clan Arena, coordinata dalla DDA di Catanzaro, è un importante risultato nella lotta contro la 'ndrangheta e le infiltrazioni mafiose nella gestione dei migranti". Così la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. "Il Cara di Isola Capo Rizzuto, era diventato una miniera di denaro per la cosca, che grazie alla complicità del responsabile dell'ente che gestiva il centro, già vicepresidente delle Misericordie, controllava appalti e forniture dirottando nelle casse della famiglia i fondi comunitari destinati ai profughi. Sull'opacità della gestione del Cara in provincia di Crotone, aveva aperto un'inchiesta anche la nostra Commissione. Questa vicenda conferma la capacità delle mafie di sfruttare le debolezze e le fragilità del nostro tempo con un approccio predatorio e parassitario. La tragedia dei migranti è anche un vergognoso volano di corruzione, come già rivelato da Mafia Capitale, che va perseguita e stroncata con estremo determinazione". "Gli arresti di oggi sono - conclude Bindi - il coronamento di un'accurata indagine dei Ros, che ha permesso di ricostruire i molteplici affari della famiglia e il ruolo di cerniera con la pubblica amministrazione svolto dal responsabile del centro. Ringrazio il Procuratore Nicola Gratteri e gli uomini dei Carabinieri della Polizia e della Guardia di Finanza di Catanzaro e Crotone che condotto l'operazione e sequestrato beni e società riconducibili agi Arena".

    "Avete visto quella schifezza calabrese? Anche un parroco fermato, appalti truccati, ong coinvolte insieme a cosche mafiose. Noi lo avevamo detto, di fronte a tutto ciò vedremo di adottare ogni mezzo possibile per fermare questa invasione, perché ormai siamo di fronte a una sostituzione etnica": in questi termini il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato su Radio Padania gli sviluppi dell' operazione Jonny che ha portato al fermo in Calabria del capo della Misericordia e di un parroco. Vista l' operazione in Calabria che ha portato al fermo anche di un parroco, "spero che il suono delle manette arrivi alle orecchie del Governo" ha poi aggiunto a Radio Padania Salvini. "La verità è che il Governo e l'UE sono complici di tutto ciò. Non dimentichiamo che sull' immigrazione c'è un giro d'affari di 5 miliardi. Meno male che, finalmente, ci sono procuratori che aprono gli occhi e alzano la testa. Del resto ce lo aveva già detto Mafia Capitale: i migranti rendono di più della droga"

    "Lo Stato vince e restituisce ai cittadini calabresi un pezzo di territorio, sottraendolo all'invadenza e al controllo criminale delle cosche. L'operazione messa a segno oggi dalla Dda di Catanzaro segna un momento di grande importanza per le nostre comunità e smantella una delle articolazioni mafiose, la cosca Arena, fra le più potenti e violente della Calabria". Ad affermarlo è Ernesto Magorno, segretario regionale Pd Calabria e componente la commissione parlamentare antimafia. "Ringraziamo la procura antimafia del capoluogo di regione, guidata Nicola Gratteri - aggiunge Magorno - le forze dell'ordine e tutti gli inquirenti che hanno lavorato perché l'operazione Jonny andasse in porto, facendo luce su anni di malversazioni, inquinamento dell'economia e gravi pratiche illegali, anche all'interno del Cara di Crotone".

    "La politica deve essere grata al procuratore Gratteri per il lavoro che sta svolgendo sul territorio. Grazie a lui, oggi la 'ndrangheta è più debole". È il commento della candidata a sindaco di Catanzaro del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato, dopo i fermi che hanno colpito la cosca Arena. "L'ottimo lavoro di Gratteri - continua la nota - sta indebolendo la mafia più potente d'Europa. Il nostro auspicio è che il suo lavoro porti a far sentire la presenza dello Stato anche nelle periferie di Catanzaro, ormai diventate da tempo luogo di reclutamento di nuovi 'ndranghetisti, tra cui la cosiddetta 'cosca dei rom', vero braccio armato in città. Il lavoro di Gratteri deve essere sostenuto dalla politica, che deve fornire il proprio contributo per spianare la strada alla magistratura. Anche se ora, a ridosso della tornata elettorale, le energie vanno concentrate nel contrasto al voto di scambio che rappresenta un'altra piaga da estirpare in città, connessa con le mafie dei colletti bianchi, non meno pericolose di quelle armate di lupara".

    "Sul Cara di Crotone, purtroppo, avevamo ragione noi". È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni "in relazione all'operazione della Dda di Catanzaro - é detto in un comunicato - che ha portato al fermo di 68 persone e svelato gli interessi del clan Arena nel Cara di Isola Capo Rizzuto". "Eravamo e oggi siamo ancora più convinti - aggiunge la parlamentare - che il Cara di Isola Capo Rizzuto sia un sistema ai limiti della legalità. La Prefettura stessa, fino a non molto tempo fa, non era in possesso di documenti importanti, come quelli relativi ai subappalti. Le indagini della Dda di Catanzaro, se possibile, prospettano un quadro ancor più preoccupante e ipotizzano che la 'ndrangheta, con l'appoggio sostanziale della Confraternita delle Misericordie, sia riuscita a controllare il più grande centro di accoglienza per richiedenti asilo d'Europa. L'accoglienza, insomma, era diventato un affare sulla pelle dei richiedenti asilo e dei contribuenti". "Alla Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri - conclude Federica Dieni - va il nostro plauso per questa brillante operazione che ha permesso di smascherare un perverso sistema d'affari che, in 10 anni, avrebbe permesso ai clan di ottenere circa 40 milioni di fondi Ue".

    "Il quadro che emerge dalla maxi operazione condotta da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza che coinvolge il Cara 'Sant'Anna' di Isola Capo Rizzuto è inquietante. I capi di accusa mossi nei confronti anche di chi dovrebbe rappresentare una guida per la comunità non possono che lasciarci senza parole". Lo sostiene, in una dichiarazione, Federico Gelli, del Pd, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattamento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate. "Dobbiamo rafforzare le maglie del controllo preventivo - aggiunge - per l'intero sistema di accoglienza e fermare tutto ciò che può risultare sospetto. Non possiamo lasciare alla criminalità organizzata alcuna possibilità di infiltrarsi nella gestione del fenomeno migratorio. Adesso serve fare pulizia e pensare subito a fronteggiare le conseguenze di quanto avvenuto in uno dei più grandi centri di accoglienza d'Europa". "Porterò urgentemente la questione - conclude Gelli - nella prossima riunione di presidenza per definire le azioni da intraprendere".

    "Finalmente oggi, dopo anni di denunce, ispezioni a sorpresa, interrogazioni parlamentari, richieste di audizioni in commissione Antimafia, grazie all'attività del procuratore Nicola Gratteri e degli uomini dei carabinieri della polizia e della guardia di finanza di Catanzaro e Crotone, che hanno condotto l'operazione, la verità finalmente è stata svelata". Lo afferma, in una dichiarazione, Celeste Costantino, deputata di Sinistra Italiana-Possibile e componente della Commissione parlamentare antimafia in relazione all'operazione della Dda di Catanzaro che ha portato al fermo di 68 persone. "Troppe cose non andavano - aggiunge Costantino - nel centro fra i più grandi d'Europa: dalla condizione in cui versavano i migranti alla gestione economica, dalla mancanza di trasparenza alla morte di un ragazzo. Ho denunciato per anni la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto, prima da giovane attivista poi da parlamentare, e per una volta mi sento di dire che la politica non ha aspettato la magistratura. Anche se, ogni volta, la risposta, da Alfano a Morcone, era sempre la stessa: tutto in regola". "Oggi dopo un blitz anti 'ndrangheta - sostiene ancora la parlamentare - finalmente arrivano 68 arresti alla cosca Arena di Crotone, tra cui anche il capo della Misericordia, la cooperativa che da sempre è stata l'unica a poter gestire il centro. É la dimostrazione che non era tutto in regola. Adesso è necessario chiudere i Cara, da Mineo a Isola Capo Rizzuto, perché l'accoglienza sta diventando un volano economico per le mafie".

    "Finalmente oggi, dopo anni di denunce, ispezioni a sorpresa, interrogazioni parlamentari, richieste di audizioni in commissione Antimafia, grazie all'attività del procuratore Nicola Gratteri e degli uomini dei Carabinieri della Polizia e della Guardia di Finanza di Catanzaro e Crotone che hanno condotto l'operazione la verità finalmente è stata svelata. Troppe cose non andavano nel centro fra i più grandi d'Europa: dalla condizione in cui versavano i migranti alla gestione economica, dalla mancanza di trasparenza alla morte di un ragazzo". Lo afferma la deputata di Sinistra Italiana-Possibile Celeste Costantino, componente della commissione parlamentare Antimafia. "Ho denunciato per anni la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto, prima da giovane attivista poi da parlamentare e per una volta mi sento di dire che la politica non ha aspettato la magistratura, prosegue l'esponente della Sinistra. Anche se, ogni volta, la risposta, da Alfano a Morcone, era sempre la stessa: tutto in regola. Oggi dopo un bliz anti 'ndrangheta finalmente arrivano 68 arresti alla cosca Arena di Crotone, tra cui anche il capo della Misericordia, la cooperativa che da sempre è stata l'unica a poter gestire il centro. E la dimostrazione che non era tutto in regola. Adesso è necessario chiudere i Cara, da Mineo a Isola Capo Rizzuto, perché l'accoglienza sta diventando un volano economico per le mafie", conclude Costantino.

    "Dalla mia visita ispettiva del 2014 subito dopo l'insediamento al Parlamento europeo, emersero tutte le criticità e le anomalie rispetto al modus operandi dell'ente gestore, le Misericordie del Governatore Leonardo Sacco. Nessun tipo di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura". Lo sostiene, in una dichiarazione, l'europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, "che già tre anni fa - é detto in un comunicato - ispezionò il Cara di Isola Capo Rizzuto oggi al centro della cronaca per i fermi di stamattina". "Questa situazione - prosegue Ferrara - e le condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1.500 ospiti mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro, oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Nonostante tutto c'era chi diceva che andava tutto bene, fra questi Matteo Salvini che dopo la sua visita al Sant'Anna si complimentò proprio con Sacco, con tanto di foto ricordo, per il buon lavoro svolto. L'inchiesta Johnny è il frutto di questo 'buon lavoro'. I clan si erano impossessati del centro, per anni migliaia di richiedenti asilo hanno vissuto in condizioni disumane e nello stesso tempo i portafogli dei soliti si sono ampiamente ingrossati. Nel frattempo i nostri politici hanno continuato a fare orecchie da mercante e relegare la questione accoglienza a sterili e ipocriti dibattiti nei comodi salotti televisivi".

    "Le operazioni di polizia attestano quello che la politica ha sottovalutato da troppo tempo: i migranti sono vissuti da gente senza scrupoli e, possiamo ben dire, dalla criminalità organizzata, come un affare su cui lucrare. Spiace che possano essere coinvolti uomini di Chiesa ma neanche questa è una novità". Lo dichiara in una nota la Senatrice di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista Doris Lo Moro, commentando la maxioperazione della DDA di Catanzaro sul Cara di Isola Capo Rizzuto. "Sulla vicenda del CARA di Crotone ci sono state troppe sottovalutazioni. Oggi, nell'esprimere gratitudine e sostegno alla DDA di Catanzaro guidata dal Procuratore Gratteri, c'è da augurarsi che venga fuori, sul piano politico se non sul piano giudiziario, la rete di relazioni e di connivenze che hanno potuto rendere possibile una vicenda immorale e squallida, oltre che grave e rilevante sul piano penale", aggiunge Lo Moro. "Va nella direzione giusta il programma di ispezioni annunciato". "Sulla vicenda specifica disvelata dalla indagine della DDA di Catanzaro serve, però, un intervento immediato che garantisca una gestione adeguata per il futuro e al tempo stesso faccia luce, anche sul piano amministrativo, sulla gestione pregressa del Cara di Crotone e degli altri centri di accoglienza coinvolti nell'operazione Jonny - conclude la Senatrice - Su questi temi nelle prossime ore sarà necessario aprire un confronto con il governo. Mi attiverò in tale senso presentando un atto di sindacato ispettivo urgente".

    "Dalla mia visita ispettiva del 2014 subito dopo l'insediamento al Parlamento europeo, emersero tutte le criticità e le anomalie rispetto al modus operandi dell'ente gestore, le Misericordie del Governatore Leonardo Sacco. Nessun tipo di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura". Così l'europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, che già tre anni fa ispezionò il Cara di Isola Capo Rizzuto oggi al centro della cronaca per gli arresti di stamattina. "Questa situazione - prosegue Ferrara - e le condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1500 ospiti, mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Nonostante tutto c'era chi diceva che andava tutto bene, fra questi Matteo Salvini che dopo la sua visita al Sant'Anna si complimentò proprio con Sacco, con tanto di foto ricordo, per il buon lavoro svolto. L'inchiesta Johnny è il frutto di questo 'buon lavoro'". "I clan si erano impossessati del centro, per anni migliaia di richiedenti asilo hanno vissuto in condizioni disumane e nello stesso tempo - conclude l'europarlamentare - i portafogli dei soliti si sono ampiamente ingrossati. Nel frattempo i nostri politici hanno continuato a fare orecchie da mercante e relegare la questione accoglienza a sterili e ipocriti dibattiti nei comodi salotti televisivi".

    "Lo smantellamento della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto è una ottima notizia per l'affermazione della legalità nel nostro Paese. Grazie allo straordinario lavoro della DDA e dei ROS di Catanzaro, coordinati dal Procuratore Gratteri, si colpisce una delle più pericolose 'ndrine calabresi". Così Gennaro Migliore, esponente del Partito Democratico e Sottosegretario alla Giustizia, commenta l'operazione che oggi ha portato al fermo di 68 persone. "L'infiltrazione mafiosa - aggiunge - ha riguardato, tra gli altri affari che sono emersi dalle indagini, anche quella nel Cara di Crotone, attraverso il coinvolgimento dei suoi massimi responsabili. Si tratta di un fenomeno di una gravità inaudita, che testimonia come le mafie, come abbiamo visto nella vicenda di Mafia capitale, sfruttino le situazioni nelle quali sono coinvolti incolpevoli richiedenti asilo. Bisogna continuare senza indugi nel contrasto alle attività di chi si arricchisce illecitamente alle spalle dei migranti e rubando soldi ai cittadini italiani". "A Salvini, che anche oggi delira e invoca la pulizia etnica - sostiene ancora Migliore - dico che va fatta piazza pulita di chi specula sulle persone più deboli. Le prime vittime di queste azioni criminali sono proprio i migranti e perciò va reso merito a quei magistrati, da Pignatone a Gratteri, che colpiscono gli interessi illeciti delle organizzazioni mafiose".

    "Le operazioni di polizia attestano quello che la politica ha sottovalutato da troppo tempo: i migranti sono vissuti da gente senza scrupoli e, possiamo ben dire, dalla criminalità organizzata, come un affare su cui lucrare. Spiace che possano essere coinvolti uomini di Chiesa ma neanche questa è una novità". E' quanto afferma, in una nota, Doris Lo Moro, senatrice di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista. "Sulla vicenda del Cara di Crotone - prosegue Lo Moro - ci sono state troppe sottovalutazioni. Oggi, nell'esprimere gratitudine e sostegno alla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Gratteri, c'è da augurarsi che venga fuori, sul piano politico se non sul piano giudiziario, la rete di relazioni e di connivenze che hanno potuto rendere possibile una vicenda immorale e squallida, oltre che grave e rilevante sul piano penale. Va nella direzione giusta il programma di ispezioni annunciato. Sulla vicenda specifica disvelata dalla indagine della Dda di Catanzaro serve, però - sostiene ancora la parlamentare - un intervento immediato che garantisca una gestione adeguata per il futuro e al tempo stesso faccia luce, anche sul piano amministrativo, sulla gestione pregressa del Cara di Crotone e degli altri centri di accoglienza coinvolti nell'operazione Jonny. Su questi temi nelle prossime ore sarà necessario aprire un confronto con il Governo. Mi attiverò in tale senso presentando un atto di sindacato ispettivo urgente".

    "E' sconcertante quello che abbiamo appreso su possibili infiltrazioni mafiose rispetto alla gestione dell'asilo, dell'integrazione dell'offerta di asilo e assistenza ai profughi". Lo ha detto Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, a proposito dell'inchiesta sul Cara 'Sant'Anna' di Isola Capo Rizzuto. "E' una cosa insopportabile - ha affermato, a margine del congresso regionale della Cisl Toscana - spero che si verifichino fino in fondo tutte le responsabilità e si facciano cose importanti rispetto a questo".

    "Le mani delle cosche sul business degli immigrati: Mafia Capitale non ha insegnato niente a governo e Pd". E' quanto sostiene l'europarlamentare e vicepresidente della Lega Nord Lorenza Fontana in un nota. "L'immigrazione non gestita - evidenzia Fontana - è un business per la malavita e i faccendieri e l'accoglienza indiscriminata che da anni il governo sta mettendo in campo non ha niente di solidaristico: è solo un alibi per chi si arricchisce alle spalle dei contribuenti e sulla pelle degli immigrati. Non ci sono più scuse: un radicale giro di vite sugli arrivi - e più chiarezza sul ruolo delle Ong - sono urgenti priorità, il tempo per provvedere a un'emergenza senza fine è già scaduto". L'europarlamentare ha anche annunciato che dopo i fermi disposti dalla Dda di Catanzaro presenterà un'interrogazione alla Commissione per chiedere nuove e più efficaci misure di controllo nelle procedure per l'assegnazione dei fondi per l'accoglienza.

    "Angelino Alfano deve dimettersi: non è possibile che la stessa persona responsabile di aver creato un sistema d'accoglienza che, in larghissima parte, non offre alcuna garanzia di alcun tipo, oggi rappresenti l'Italia all'estero". Giuseppe Civati, segretario di Possibile, come conseguenza dello scandalo che ha travolto il Cara di Crotone non utilizza mezzi termini e chiede le dimissioni di colui che, nel momento in cui è andato ampliandosi il sistema di accoglienza italiano, guidava il ministero dell'Interno. "La gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati così come è stata voluta e impostata da Alfano, si è rivelata del tutto fallimentare: abbiamo centri straordinari, al di fuori della rete Sprar, che coprono oltre l'80% del totale dei posti e che, troppo spesso, sono stati oggetto dell'attenzione di imprenditori poco attenti ai fini sociali delle proprie attività o da parte di veri e propri clan mafiosi", prosegue Civati. "Del contratto di gestione del Cara di Crotone non si trova traccia sul sito della Prefettura, ma dai fatti che stanno emergendo ora sembrerebbe che milioni di euro siano finiti direttamente nelle casse del clan Arena. Due mesi fa abbiamo portato il caso in Parlamento", ricorda Civati citando un'inchiesta di Giovanni Tizian "che ricostruiva le vicende legate al Cara di Crotone, alla associazione Misericordia e ai possibili contatti con il clan Arena". Oggi, prosegue "ci troviamo di fronte a dinamiche molto simili a quelle raccontate nell'inchiesta "Mafia Capitale" e che sembrano emergere dalle indagini e dai rinvii a giudizio per la gestione del Cara di Mineo: si tratta di scandali di portata nazionale, che delineano una triangolazione perfetta tra criminalità organizzata, imprenditori spregiudicati, politici e pezzi di Stato conniventi, il tutto sulla pelle di persone in fuga che cercano salvezza nel nostro paese. E' più urgente che mai - conclude rivolgendosi al ministro Minniti - passare a un sistema d'accoglienza virtuoso su scala nazionale, così com'è quello delineato dallo Sprar: accoglienza diffusa, piccoli centri, percorsi individuali di inserimento sociale, rendicontazione puntuale e rigorosa, così da tenere lontane mafie e potentati locali e nazionali".

    "Forse è meglio che l'attuale ministro degli Esteri ed ex titolare del Viminale si astenga dal commentare, come ha fatto ampiamente in queste settimane, sulle Ong e sul dramma dei migranti". Lo afferma Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. "Dopo le inchieste sul Cara di Mineo - prosegue il segretario di SI - ora l'indagine su Capo Rizzuto e arresti: altre ombre sul Ncd-Ap e i suoi rapporti opachi. Invece di mettere sul banco degli imputati chi salva vite umane, come si è tentato di fare finora, si colpiscano con ancora più decisione i trafficanti e chi sull'accoglienza ci lucra". "Penso infine - conclude Fratoianni - che sia arrivato il momento per il presidente del consiglio Gentiloni di affrontare e di risolvere il "problema Alfano". Ne va della credibilità delle Istituzioni italiane".

    "Il Centro di accoglienza e la Misericordia di Isola Capo Rizzuto erano il bancomat della mafia". Così il comandante del Ros Giuseppe Governale ha sintetizzato l'operazione Jonny che ha portato in carcere il governatore della Misericordia di Isola Leonardo Sacco ed il parroco don Edoardo Scordio, sottoposti a fermo insieme ad altre 66 persone, perché accusate di avere collaborato con la cosca Arena a lucrare sui finanziamenti destinati all'assistenza dei migranti. "La 'ndrangheta - ha detto Governale - presceglie i suoi uomini e li fa lavorare per i proprie interessi. E tra questi c'erano Sacco e Scordio. Quest'ultimo ha infangato la Misericordia che fa tanto bene. Sacco, a cui lo Stato affida la tutela di persone in difficoltà, nel 2020 denunciò un reddito di 800 euro al fisco. Stamani, nel corso della perquisizione a lui ed a persone a lui vicine, abbiamo trovato 200 mila euro". "Edoardo Scordio - ha aggiunto il comandante del Ros - è un parroco di provincia antitesi di quello che il Santo Padre descrive come uno dei più grandi pericoli della Chiesa. La Chiesa, ha detto il Papa, ha bisogno di persone con una sola vita, di servire il prossimo e le persone in difficoltà. In questo caso questo parroco ha dato indicazione di una doppia vita, di una vita al servizio di chi per tanti anni, per troppo tempo, ha messo sotto i propri piedi la gente di questa terra". Un sacerdote, ha spiegato Governale, che nel 2007 risulta avere preso 650 mila euro dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto. Il comandante del Ros ha anche spiegato il nome dato all'operazione, Jonny: "Era in nome di battaglia di un maresciallo del reparto morto per una grave malattia mentre stava indagando sul Cara di Isola"

    "Mi congratulo innanzitutto per l'operazione fatta dalla Procura di Catanzaro. Congratulazioni al procuratore Gratteri: ottimo lavoro. Chi ruba sull' accoglienza, ruba due volte. Dei 'Cinque Stelle' non mi curo anche perché chi è guidato da un condannato dovrebbe avere rispetto per gli incensurati". Così il ministro Angelino Alfano, a margine del Consiglio esteri, risponde a chi chiede un commento alla richiesta di dimissioni avanzata dal Movimento Cinque Stelle per la vicenda delle infiltrazioni della 'ndrangheta'.

    "Forse pochi italiani sanno che alla Camera è stata istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate. Con la Presidenza affidata, poco opportunamente a membri della maggioranza". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato Pietro Laffranco, di Forza Italia. "Anche alla luce dei tanti scandali che hanno accomunato accoglienza, clandestini e affari sporchi - aggiunge - viene da domandarsi a cosa serva questa Commissione. É soltanto fumo sugli occhi dei cittadini, visto che dalla sua istituzione, pur avendo i poteri inquirenti della magistratura, non ha prodotto alcun elemento utile a fare chiarezza. Leggere oggi che il Presidente protempore, deputato del Pd, che esprime il Governo, invochi pulizia è davvero esilarante. Chiaro che chiunque si candidi seriamente al Governo del Paese avrà l'imperativo categorico della chiarezza su queste vicende, oltreché ovviamente quello di fermare l'invasione".

    "L'operazione 'Jonny' che ha portato a scoprire gli interessi delle cosche calabresi intorno al Cara di Isola Capo Rizzuto fa onore alla dda di Catanzaro e alle istituzioni di questo paese. Complimenti a chi ha investito le migliori professionalità per arrivare a questo risultato". Così Laura Garavini, dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. "Quanto alle strumentalizzazioni contro il governo o le ong, contro l'accoglienza e le azioni difficili per gestire il flusso dei migranti - prosegue la parlamentare Pd, componente della Commissione Antimafia - le lasciamo ai politicanti. Noi siamo con la magistratura e con le forze dell'ordine e con il ministro Minniti che sta lavorando serratamente con le autorità libiche per affrontare al meglio il più grande problema del nostro tempo".

    Sull'operazione della Dda di Catanzaro c'è "sgomento, trepidazione e preghiera". Lo ha detto il vescovo di Crotone, mons. Domenico Graziani, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, commentando l'operazione della Dda di Catanzaro contro il clan Arena che controllava il Cara più grande d'Europa e che ha portato al fermo di 68 persone. Tra gli arrestati anche il presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie, organizzazione che gestiva il Cara di Isola Capo Rizzuto, ed il parroco del paese, don Edoardo Scordio. "Sono rimasto sorpreso - ha aggiunto il vescovo di Crotone - anche se da qualche tempo ero preoccupato perché si cominciavano a sentire in giro alcune voci". "L'attività della Confraternita - ha spiegato il mons. Graziani - non faceva parte dell'attività parrocchiale. Anni fa ho preteso che l'attività fosse nettamente distinta dal punto di vista logistico dall'attività della parrocchia. Il vescovo locale non ha alcun potere di vigilanza perché si tratta di un'associazione privata di fedeli che non risponde al vescovo, e sui quali ha dei doveri dal punto di vista pastorale ma che riguardano solo la moralità dei soggetti. Non ha poteri, doveri e possibilità di verifica. Per quello ci affidiamo alla giustizia". "Attendo le procedure giudiziarie - ha concluso mons. Graziani - per parlare di corruzione. Siamo vivamente interessati che i servitori della giustizia ci diano la serenità di un giudizio che ci consenta di camminare con più tranquillità. Ho fiducia nell'autorità giudiziaria e spero che mi aiuti a trovare uno spiraglio di luce".

    "L'indagine della Procura di Catanzaro ha, prima di tutto, abbattuto un impenetrabile muro di omertà che per lunghi anni ha consentito al sistema messo in piedi attraverso 'le Misericordie' di consolidarsi e divenire pervasivo. Fino ad oggi si è preferito non vedere, non sentire e non parlare". A scriverlo è la deputata Pd Enza Bruno Bossio, componente della Commissione parlamentare Antimafia. "Il confine tra omertà e complicità - prosegue la parlamentare - è divenuto sempre più labile tra la gestione del CARA e ampi settori della realtà circostante. Sono stati numerosi e molteplici i 'suggerimenti' e i 'consigli' alla cautela cui io stessa sono stata destinataria. Del resto, e' stata sufficiente una ordinaria interpellanza parlamentare per ricevere dal sig. Leonardo Sacco insulti sul web e querela in tribunale". "Lo stesso Sacco che oggi è stato arrestato come uno dei protagonisti principali dei crimini odiosi quotidianamente perpetrati a danno di gente inerme. Anche per una certa "società perbenista" crotonese e calabrese il problema era costituito dalle iniziative di denuncia e non dalla evidente, triste realtà che si svolgeva sotto gli occhi di tutti", accusa la deputata. "Chi ha inteso dunque, dolosamente, coprirsi gli occhi con il prosciutto non poteva non conoscere quanto ho potuto rilevare nel corso delle visite ispettive parlamentari all'interno del centro migranti.È, per questo, molto forte il sospetto che tutto quello che ci raccontano oggi i magistrati di Catanzaro, potesse accadere solo con la complicità di estese e pesanti coperture. Tutti sapevano che questa orribile vicenda si è svolta tra cerimonie di battesimi di 'ndrangheta e manifestazioni politiche con foto e strette di mano. Intorno ad Isola Capo Rizzuto si esibivano amicizie politiche trasversali con il chiaro intento di impaludare e criminalizzare ogni tentativo di denuncia e di contrasto di questa drammatica realtà". "Sono fiduciosa e certa che ciò avverrà non solo per la competenza, la professionalità e la determinazione dei magistrati inquirenti ma anche perché, non è banale sottolinearlo, oggi al Ministero degli Interni si respira aria nuova e pulita", conclude Bruno Bossio.

    "Quanto accaduto a Capo Rizzuto è il frutto di anni e anni di mala politica e di una gestione a dir poco miope della questione migranti e richiedenti asilo. L'assenza delle istituzioni ha portato all'affermarsi delle mafie che sono riuscite a tessere una solida rete di corruzione durata ben 10 anni. Capo Rizzuto rappresenta il fallimento delle politiche degli ultimi governi, ma può diventare un nuovo punto di partenza per dare un nuovo impianto, certamente più trasparente ed efficace, nell'amministrazione di Cara e delle altre strutture nate per accogliere migranti e richiedenti asilo". Lo afferma Maurizio Turco del partito Radicale.

    "Gli arresti di oggi degli affiliati al clan Arena sono un risultato importante e rilevante nella lotta quotidiana che lo Stato porta avanti contro la 'ndrangheta. Un plauso, dunque, al Procuratore Nicola Gratteri e ai carabinieri, alla polizia e alla guardia di finanza di Catanzaro e Crotone per questa ennesima operazione di successo". é quanto afferma, in una dichiarazione, Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare. "Quella di oggi - aggiunge Bianchi - è una vittoria anche di tutti quei cittadini onesti oppressi dall'arroganza della malavita. Siamo riusciti a indebolire una cosca radicata sul territorio e a smantellarla. Le indagini faranno il loro corso e faranno di sicuro la giusta chiarezza sulla gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto. È inaccettabile lucrare sulle difficoltà degli altri".

    "Attraverso l'ottimo lavoro della Dda e dei Ros, lo Stato ha inferto un durissimo colpo a una delle più rilevanti cosche criminali che si sono infiltrate anche nella gestione del Cara di Crotone". Lo dichiara Stefania Covello, deputata del Partito democratico. "La gravità dei reati - aggiunge - evidenzia come non ci sia alcun limite a tal punto da sfruttare persino tragedie umanitarie. Bisogna contrastare fermamente queste attività illecite e al tempo stesso evitare che speculazioni politiche come quelle portate avanti da Lega e M5S, finiscano per distogliere l'attenzione facendo confusione, solo per raccattare consensi".

    "Mentre il nostro governo è impegnato a chiudere i porti siciliani, così da evitare gli sbarchi, per la settimana del G7, la Dda di Catanzaro smantella una cosca della Ndrangheta che faceva affari con il business dell'accoglienza. Sarebbe opportuno che l'esecutivo mettesse il medesimo impegno profuso per fare 'bella figura' con i potenti della terra, per capire come e da chi vengono usati i fondi pubblici stanziati per l'emergenza migranti. Così tanti soldi che, stando all'indagine della procura calabrese, hanno addirittura pacificato una faida tra cosche". Così in una nota Mara Carfagna, parlamentare di Forza Italia.

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