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    Incendio distrugge Lido a Squillace, forse racket. Indagano i CC

     

    Incendio distrugge Lido a Squillace, forse racket. Indagano i CC

    03 mag 17 Un incendio sulla cui natura sono in corso indagini da parte dei carabinieri, ha completamente distrutto un lido balneare a Squillace Lido, sulla costa ionica catanzarese. Sul posto sono dovute intervenire tre squadre dei vigili del fuoco che hanno impiegato alcune ore per spegnere le fiamme. All'interno del locale, in questi giorni, erano in corso dei lavori agli impianti ed alla cucina. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Girifalco. Nel marzo scorso, sempre a Squillace Lido, era stato distrutto da un rogo il ristorante la Cena di Afrodite.

    Colpito imprenditore operoso. "Ad essere colpito è un imprenditore operoso di questo territorio che con grande generosità, da sempre, è al servizio della sua comunità contribuendo alla crescita economica e allo sviluppo turistico di un'area importante della nostra provincia". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che in una nota esprime la propria solidarietà al titolare dello stabilimento balneare di Squillace "Lido Ulisse", Francesco Paonessa. "La criminalità organizzata - prosegue Bruno - alza il tiro facendo leva sulla propria forza di intimidazione. Siamo certi che le forze dell'ordine faranno chiarezza in tempi celeri sull'accaduto, ma davanti alle fiamme che divorano la struttura in legno del Lido Ulisse, così come è stato per il ristorante 'La cena di Afrodite' qualche mese da, divampa la rabbia e un profondo senso di impotenza. E' il momento che cittadini e istituzioni camminino assieme in maniera proficua contro l'arroganza criminale - conclude Bruno - che cerca di soffocare con la prepotenza l'impegno, l'entusiasmo e le iniziative virtuose per la crescita della nostra regione"

    "Il secondo atto intimidatorio, ai danni di un altro ristorante a Squillace lido, ci pone davanti alla quasi certezza che sia in corso una veemente recrudescenza dell'attenzione di gruppi criminali sugli esercizi commerciali della zona". A sostenerlo è il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, Arturo Bova. "Tutto lascia pensare - prosegue Bova - che si tratti di azioni criminali motivate dal racket delle estorsioni: proprio per questo motivo quindi, mi auguro che da oggi in poi le Forze dell'Ordine possano registrare una maggiore collaborazione da parte di cittadini e operatori economici della zona. Al contempo, la comunità di Squillace, da sempre un esempio in Calabria quanto a legalità e rispetto delle norme, merita maggiore attenzione investigativa, oltre ad un più continuo controllo del territorio. Fatti come quello accaduto stanotte minano la già fragile economia di un intero paese, non si può rimanere inermi".

    "Serve un'azione concreta e sinergica da parte dello Stato, affinché il contrasto alla criminalità ed alle violenze perpetrate da organizzazioni malavitose non rimanga esclusivamente di facciata". E' quanto si afferma in una nota del Sindacato italiano balneari (Sib) della provincia di Catanzaro "a poche ore - riporta la nota - dall'incendio doloso che ha distrutto l'ennesima struttura balneare della costa ionica catanzarese". "Non è possibile - prosegue il testo - assistere a tali episodi criminali senza poter reagire. I comunicati stampa di solidarietà, puntuali e oramai divenuti ovvi e banali, non possono più essere l'arma utilizzata per contrastare l'azione ripetuta e sempre più violenta, compiuta da chi rimane troppo spesso libero ed impunito. Il Sib denuncia la mancanza di una prevenzione a tali crimini, che negli ultimi anni si sono ripetuti in diversi comuni del catanzarese e in poco più di un mese per la seconda volta a Squillace. E' pur vero che se un Ente come la Camera di Commercio pubblica un bando sulla sicurezza delle strutture commerciali tramite finanziamento della videosorveglianza ed esclude le strutture balneari, allora si comprende come l'azione politica sia già perdente in partenza". "I tanti imprenditori che investono in strutture balneari - è detto ancora nella nota del Sib - sono stanchi di essere vittime predestinate di un sistema che non funziona a livello politico ed istituzionale. E' obbligatorio intervenire con grande serietà e determinazione aumentando la potenza investigativa delle forze dell'ordine affinché esse siano in grado di dare risposte e di consegnare alla giustizia i criminali, ma, ribadiamo, se persino le istituzioni hanno figli e figliastri significa che non c'è più speranza. Come Sib della provincia di Catanzaro chiediamo dunque un maggiore sforzo dalle istituzioni e dalla politica, perché se questo territorio ha davvero l'ambizione di crescere e divenire competitivo con le altre realtà turistiche nazionali ed internazionali deve essere difeso. Noi imprenditori, che investiamo tutte le nostre risorse per provare a creare condizioni che agevolino e contribuiscano a tale sviluppo, dobbiamo essere tutelati. Perché gli atti di solidarietà sono solo il vento che spazza via la cenere di ciò che resta delle nostre attività commerciali. E questo non può più essere tollerato".

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