Prefetto Panico "E' dovere dello Stato stare vicino familiari vittime di mafia" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Prefetto Panico "E' dovere dello Stato stare vicino familiari vittime di mafia"

20 giu 17 "Lo Stato ha il dovere di stare vicino e di fornire assistenza alle vittime della mafia e ai loro familiari. Bisogna mantenere viva la memoria e costruire su quel dolore una testimonianza di legalità". Lo ha detto il presidente del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, prefetto Vincenzo Panìco, intervenendo a Catanzaro alla presentazione del libro "Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri", scritto dal giornalista Antonio Cannone. Nel volume si ricostruisce la vicenda di Salvatore Aversa, il sovrintendente della Polizia di Stato ucciso dalla 'ndrangheta a Lamezia Terme il 4 gennaio del 1992 insieme alla moglie Lucia Precenzano. "Nella mia esperienza - ha aggiunto Panìco - ho compreso che le vittime richiedono una vicinanza dello Stato non solo nel momento del far valere una sentenza per il risarcimento del danno, ma anche un'assistenza di tipo morale. Ed è su questo aspetto che ci stiamo concentrando cercando di costruire tavoli interistituzionali, strumenti di vicinanza più attivi ai familiari delle vittime della criminalità organizzata". All'iniziativa ha partecipato il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, che ha definito Salvatore Aversa "una figura importante che ha combattuto anche in modo solitario la criminalità organizzata e che ha pagato con la vita la sua solitudine. La vicenda di Aversa - ha aggiunto il prefetto Latella - deve servire da insegnamento perché le mafie non possono essere combattute da soli: le persone devono fare rete, lavorare insieme. Solo nell'unità c'è la forza di reagire. E soprattutto oggi si può contare sulla forza delle associazioni e di tanti giovani che crescono con valori positivi". (