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    Bolla africana prosegue ondata di caldo in Italia

     

     

    Bolla africana prosegue ondata di caldo in Italia

    20 giu 17 Lo scorso mese non sarà stato il maggio più caldo di sempre, 'solo' il terzo dal 1880, ma giugno e in particolare i prossimi giorni per l'Italia si annunciano 'infuocati' con l'arrivo di un'ondata di caldo africano che porterà le massime del weekend a picchi vicini al 40 gradi. Secondo i meteorologi si tratta di un'ondata di caldo "più intensa e duratura" delle precedenti, con anomalie significative nei valori delle temperature medie superiori anche di 8-9 gradi rispetto alle medie stagionali, in particolare al Nord, nelle regioni centrali tirreniche e in Sardegna. Principale 'colpevole' è l'anticiclone africano che arriverà ad estendersi per circa 4.000 chilometri partendo dal Sahara occidentale e dirigendosi verso la Spagna e l'Europa occidentale. L'ondata di caldo interesserà anche la Francia dove già oggi sui settori occidentali e nell'area di Parigi vige un'allerta arancione per le elevate temperature previste, con picchi di 36-37 gradi. Inoltre nei settori centro-meridionali della Penisola Iberica continuerà ad essere superata la soglia dei 40 gradi a causa di questo costante flusso di aria torrida. In Italia il rinforzo dell'alta pressione sub-tropicale, secondo le previsioni, comincerà già nelle prossime ore, con disagi crescenti sia per le temperature diurne che per quelle notturne a causa anche dei tassi di umidità in graduale aumento e quindi dell'afa. E i livelli di radiazione UV solare saranno molto elevati, perché siamo proprio nel momento dell'anno di massima radiazione solare. In montagna lo zero termico salirà a 4.500 metri. Nella seconda parte della settimana, in particolare, le temperature si prevedono picchi di 37-38 gradi (venerdì, 38 a Bologna, 36 a Milano e 34 a Roma) e quelle percepite saliranno fino a 39-40 gradi, con possibili effetti negativi sulla salute soprattutto di anziani, bambini e persone affette da malattie croniche. Non si prevedono ricambi d'aria significativi o perturbazioni almeno fino all'inizio della prossima settimana e ciò aggraverà il problema della siccità, già grave a causa delle mancate piogge in primavera, il cui volume è pari all'intero lago di Como. Negli ultimi sei mesi, in particolare, il calo delle precipitazioni è stato di ben il 33%, in pratica due interi mesi di pioggia in meno. All'Emilia Romagna e la Toscana che avevano già dichiarato lo stato di emergenza regionale per la crisi idrica, si sono aggiunte in queste ore anche il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. Quest'ultima ha chiesto al governo lo stato di calamità naturale.

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