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    Medici Senza Frontiere: Gravidanze tra migranti spesso frutto di violenze

     

     

    Medici Senza Frontiere: Gravidanze tra migranti spesso frutto di violenze

    19 giu 17 "Spesso non si tratta di gravidanze cercate, volute. Sono frutto di violenza": lo ha detto Gabriele Eminente, responsabile di Medici senza frontiere Italia, in servizio a bordo della nave "Vos Prudence" approdata a Reggio Calabria, parlando delle 28 ragazze incinte salvate in mare. "Una di queste - ha aggiunto - si è resa conto di essere incinta durante la visita medica a bordo. E ci ha raccontato che aveva subito violenza durante l'attesa in Libia. C'è quindi una connessione tra la violenza subita e la gravidanza". Eminente ha anche parlato dei segni dei pestaggi subiti dai migranti nel periodo trascorso in Libia in attesa di imbarcarsi. "Non è la prima volta che lo vediamo. La gran parte di queste persone - ha detto il medico - hanno raccontato al nostro personale che effettua supporto psicologico, o ai mediatori culturali, di situazioni di grande violenza subita in Libia. Ed in circostanze molto diverse. Alcuni di loro, ad esempio, persone molto giovani, in prevalenza sub sahariani, sono arrivati e subito dopo sono stati reclusi in centri di detenzione dove hanno trascorso anche tre, quattro mesi. E durante questo periodo hanno subito, tra le altre cose, anche violenze. Oltre al fatto di non essere stati alimentati a sufficienza, di avere avuta poca acqua e di essere rinchiusi in centri del tutto inaccettabili da qualunque punto di vista: igienico, per il sovraffollamento e così via. Ci sono anche persone che erano in Libia da molto tempo, anche da prima della caduta di Gheddafi. E che dopo molti anni hanno deciso di partire, considerata la situazione ormai intollerabile dei quel Paese. Sia gli uni che gli altri, comunque, hanno parlato di violenze molto consistenti". Parlando delle operazioni di soccorso in mare, Eminente ha riferito che lo sbarco di stamani a Reggio Calabria è "il risultato di una attività intensa, ma breve, che si è completata nell'arco di pochissime ore". Non c'è stato neanche il tempo di arrivare in zona Sar che già ci era stata segnalata la presenza di parecchie barche e gommoni in difficoltà. Dalle 5 di mattina alle 3 del pomeriggio abbiamo soccorso sei gommoni e una barca di legno, per un totale di circa 900 persone. Ma nelle ore successive ci sono state segnalate altre due imbarcazioni in difficoltà. Un gommone lo abbiamo intercettato alle 11 di sera ed era in una situazione di grande difficoltà. Era pieno d'acqua contaminata da carburante. Una donna, in particolare, aveva inalato ed ingerito acqua mischiata a gasolio. Una miscela che le ha causato difficoltà respiratorie. Era in una situazione sanitaria molto critica. I nostri medici l'anno 'ventilata' per tutta la notte. Il giorno dopo è stata evacuata, con il supporto della Guardia costiera, e ricoverata in ospedale a Palermo. Ma anche diverse altre persone che erano a bordo del gommone - ha concludo Gabriele Eminente - presentavano una situazione simile".

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