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    Appena eletto da 3 giorni subito sospeso dal Prefetto sindaco Villa San Giovanni

    Giovanni Siclari, eletto sindaco di Villa San Giovanni

     

    Appena eletto da 3 giorni subito sospeso dal Prefetto sindaco Villa San Giovanni

    14 giu 17 E' stato eletto solo tre giorni fa ma è già stato sospeso il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari. Il provvedimento è stato emesso dal prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari in base alla legge Severino e dopo una comunicazione giunta dall'autorità giudiziaria. Siclari, infatti, vicesindaco nella passata consiliatura, è stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio insieme all'ex sindaco Antonio Messina. Alla sospensione erano seguite le dimissioni dei 16 consiglieri che avevano portato allo scioglimento dell'Ente e a nuove elezioni. In attesa del processo d'appello Siclari non era comunque incandidabile ma essendo stato eletto è scattata per lui la sospensione per 18 mesi. Siclari, candidato di Alternativa popolare, è stato eletto domenica scorsa alla guida della lista Leali per Villa con 2.470 voti pari al 33,16%. Secondo si è piazzato Antonio Salvatore Ciccone di "Villa riparte" con 2.127 voti (28,56).

    "Tutto è stato fatto naturalmente a norma di legge, dalla proclamazione alla nomina del vice sindaco Maria Grazia Richichi con la quale, al momento della notifica della sospensione, abbiamo formalizzato il passaggio di consegne. Il sindaco facente funzioni è già a lavoro con tutta la squadra per rimettere in moto la macchina amministrativa e concretizzare i punti - in particolare le emergenze - del programma elettorale". Lo afferma, in una nota, Giovanni Siclari, eletto tre giorni fa sindaco di Villa San Giovanni e sospeso per 18 mesi per una condanna in primo grado per abuso d'ufficio. Sospensione, afferma, che scadrà tra pochi mesi. "Sorprende - afferma Siclari - tanto clamore per la sospensione considerando che la vicenda è arcinota ed è stata oggetto continuo di chiarimenti durante la campagna elettorale. I cittadini mi hanno scelto consapevoli che sarebbe intervenuta la sospensione per effetto della legge Severino in quanto informati da me e dai candidati stessi durante tutta la campagna elettorale. Non in ultimo, durante il comizio pubblico di chiusura della campagna elettorale dove ho pubblicamente ricordato che in caso di vittoria avrei immediatamente nominato mio vice Maria Grazia Richichi. Dunque, i cittadini hanno votato me e, insieme a me, hanno scelto una squadra competente che è già al lavoro. Il sindaco facente funzioni si occuperà di nominare la giunta. Io resterò presente e attivo tra i cittadini ai quali va il mio più sincero ringraziamento per la fiducia accordatami in attesa di poter tornare ad amministrare. Colgo l'occasione per ringraziare il commissario per il lavoro svolto in questi mesi per il comune di Villa San Giovanni". Quanto ai dubbi sollevati sulla legittimità delle procedure messe in atto, Siclari chiarisce che la nomina del vice sindaco è avvenuta quando aveva ancora i pieni poteri conferiti dalla legge dal momento che la sospensione opera dal momento in cui viene notificata da parte della Prefettura.

    Nemmeno il tempo della proclamazione e il nuovo sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, è già sospeso per questioni giudiziarie, di cui era evidentemente a conoscenza". Lo affermano, in una nota, la deputata Dalila Nesci e la consigliera comunale di Villa San Giovanni Milena Gioè, del Movimento 5stelle. "Nello specifico - proseguono - il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, ha applicato subito la legge, ma c'è da chiedersi se gli sponsor politici di Siclari, intanto il senatore Nico d'Ascola, che presiede la commissione Giustizia, potessero risparmiare ai cittadini di Villa San Giovanni e alla democrazia questo ennesimo affronto, che conferma quanto i partiti, alle ultime amministrative camuffati dietro a liste civiche, abbiamo illuso gli elettori, senza rispettare le comunità. Naturalmente casi del genere resteranno fuori di ogni riflessione sulla necessità che la politica difenda le istituzioni e che i partiti prevengano per tempo problemi e difficoltà delle pubbliche amministrazioni. Ciò che conta è vincere, per cui i partiti si preoccupano soltanto dei numeri, di là dalla tenuta dei governi locali". "Adesso - concludono Nesci e Gioè - il Comune di Villa San Giovanni dovrebbe avere una gestione provvisoria che si annuncia problematica. Sarebbe una conseguenza simile a un commissariamento, che in Calabria è diventato la regola per via dell'ostinata irresponsabilità delle segreterie e dei big di partito, ai quali non interessa il bene comune".

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