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    Beni per 100mila euro sequestrati da Gdf ad associazione culturale a Reggio

     

    Beni per 100mila euro sequestrati da Gdf ad associazione culturale a Reggio

    13 giu 17 Beni mobili e immobili per un valore di 100 mila euro intestati ad un'associazione culturale di Reggio Calabria sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza reggina che ha denunciato il presidente dell'ente per falso e truffa aggravata. Il provvedimento di sequestro per equivalente è stato disposto dal gip su richiesta del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria a conclusione di un controllo in materia di spesa pubblica condotto dal Nucleo di Polizia tributaria nei confronti dell'ente no-profit che aveva percepito contributi pubblici erogati dalla Provincia di Reggio Calabria per effettuare due manifestazioni di promozione sociale e culturale svoltesi nel corso del 2012 e del 2013.

    Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Reggio Calabria - coordinate dalla locale Procura della Repubblica - hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” del valore di 100.000 euro, disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, finalizzato a cautelare disponibilità liquide e beni immobili intestati all’“Associazione Culturale Kabuki” di Reggio Calabria, nonché al suo rappresentante legale, Sig. Domenico Porcino. Il provvedimento giudiziario - richiesto dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria - è stato emesso all’esito di un articolato controllo in materia di spesa pubblica, condotto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria nei confronti della citata Associazione Culturale, che aveva percepito contributi pubblici, per complessivi € 100.000, erogati dalla Provincia di Reggio Calabria, in relazione all’effettuazione di due manifestazioni di promozione sociale e culturale, denominate “Kalabria suoni e sapori del Mediterraneo”, svoltesi in Città nel corso del 2012 e del 2013. Nel corso dell’attività ispettiva - condotta sia mediante la puntuale verifica di tutti i documenti di spesa presentati all’Ente Provinciale per il relativo rimborso sia attraverso l’analitico riscontro dei relativi pagamenti - i finanzieri della Sezione Tutela Spesa Pubblica del locale Nucleo P.T. hanno accertato una serie di illiceità. Nel dettaglio, i documenti giustificativi delle spese imputate per l’organizzazione dei suddetti eventi - relative alla fornitura di servizi, al noleggio di attrezzature varie, come palco, impianto audio e luci, ecc. - sono risultati in tutto o in parte irregolari, non veritieri o, comunque, non conformi a quanto richiesto dalla specifica normativa vigente in merito. In particolare, l’Associazione ha presentato a rimborso all’Ente erogatore, tra l’altro, talune fatture recanti l’attestazione di avvenuto pagamento, anche se non ancora saldate ai relativi fornitori. In altra circostanza, il rappresentante legale dell’Associazione Kabuki ha portato a rendiconto un documento di spesa che - all’esito degli appositi controlli incrociati svolti - è risultato non corrispondere alla fattura, recante stessa numerazione, regolarmente emessa e detenuta dal fornitore. A conclusione delle indagini, il Sig. Porcino Domenico è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per i reati di falso e truffa aggravata, avendo indotto in errore i funzionari provinciali preposti alla liquidazione delle predette contribuzioni di natura pubblica. Inoltre, a carico dell’“Associazione Culturale Kabuki”, sono state ipotizzate violazioni al D.lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle società. L’esecuzione della citata misura ablatoria è stata possibile in ragione della disciplina dettata dall’articolo 322-ter del codice, per come novellato dalla legge n. 190 del 2012, che ha introdotto un efficace strumento di cautela delle ragioni dell’Erario, estendendo l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, anche al “profitto del reato”, consentendo di fatto allo Stato di sequestrare (e confiscare) non solo i beni che rappresentano essi stessi il profitto indebito ma anche quelli dei quali il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente a tale profitto.

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