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    Nirta ucciso in Spagna con un agguato mafioso

     

     

    Nirta ucciso in Spagna con un agguato mafioso

    11 giu 17 Sette proiettili sparati a bruciapelo, di cui uno alla testa. Giuseppe Nirta, di 52 anni, originario di San Luca (Reggio Calabria) e con precedenti per traffico di droga, è stato ucciso venerdì sera mentre rientrava a casa nel sud-est della Spagna. L'agguato è scattato verso le 22: l'uomo è arrivato davanti al cancello della tenuta di campagna che aveva preso in affitto nei pressi di El Charcon, in un'area interna e rurale della località costiera di Aguilas (a pochi chilometri da Murcia), è sceso dall'auto e ha aperto il cancello, quando all'improvviso sono spuntati fuori dall' oscurità tre uomini con il volto coperto che hanno iniziato a sparare da distanza ravvicinata. Per Nirta non c'è stato nulla da fare, il suo corpo è rimasto a terra crivellato di colpi. Alla scena ha assistito la compagna della vittima, una donna di nazionalità romena, che è riuscita a fuggire ed ha dato l' allarme. Sul posto sono intervenuti in pochi minuti la Guardia Civil, la polizia locale e l'ambulanza. Le modalità dell' omicidio non lasciano spazio a dubbi: è stata un'esecuzione di stampo mafioso, probabilmente un regolamento di conti interno alla criminalità organizzata. Soprannominato "l'italiano", Nirta era conosciuto nella zona dove si era trasferito da alcuni anni, dopo aver vissuto a lungo anche in Valle d'Aosta. Nel recente passato era stato anche coinvolto nell'operazione Minotauro contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte. I vicini lo descrivono come una persona "cordiale, riservata, seria". Frequentava un locale nella zona, San Felipe, dove tutti i giorni si fermava a bere il caffè. Il gestore lo ricorda come un uomo "molto discreto", sottolineando che nella stagione invernale era solito andare via per qualche mese. In Spagna, secondo quanto appreso dai carabinieri, Giuseppe Nirta gestiva la ditta Flos forum, un import-export di prodotti alimentari. Recentemente il suo nome era spuntato anche nell' inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex procuratore capo facente funzioni di Aosta, Pasquale Longarini, per i rapporti che aveva intrattenuto con un imprenditore valdostano, Gerardo Cuomo: per la procura di Milano il magistrato avrebbe avvisato Cuomo che i carabinieri stavano indagando su di lui e sulle relazioni con alcuni esponenti della 'ndrangheta, tra cui lo stesso Nirta. L'omicidio desta preoccupazioni nella Dda di Torino e tra i carabinieri di Aosta, un territorio dove Nirta era molto conosciuto. Si teme che il delitto possa innescare una spirale di violenza legata a contrasti tra famiglie di origine calabrese. La vittima, in base alle dichiarazioni di alcuni pentiti, era "affiliato alla 'ndrangheta, era stato spesso in carcere ed era attivo nel settore del traffico degli stupefacenti", oltre ad aver mantenuto stretti legami con la Calabria, come riportato in una sentenza della Cassazione.

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