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Festa dela Repubblica in CalabriaFesta 2 giugno a Cosenza
Festa dela Repubblica in Calabria 02 giu 17 "I valori della Costituzione devono essere sempre il nostro punto di riferimento, senza legalità e trasparenza non ci può essere sviluppo". A dirlo il prefetto di Catanzaro Luisa Latella durante la cerimonia per il 71mo anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana che si è svolta nel piazzale della caserma Pepe Bettoja di Catanzaro sede del Comando Militare Esercito Calabria. "Viviamo - ha aggiunto - momenti complessi ma dobbiamo lavorare assieme per combattere le forze negative prima fra tutte la criminalità organizzata. Serve l'impegno di tutti delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni ma anche dei cittadini. Solo insieme potremo debellare questo male". Durante la cerimonia è stata posta una corona ai piedi del Monumento ai Caduti e consegnata la medaglia d'onore alla memoria di Carlo Carotenuto, militare italiano deportato nel settembre 1943 in un lager nazista in Polonia. L'onorificenza è stata ritirata dal nipote Giuseppe Chirico, ufficiale dell'Arma dei carabinieri. Sono stati insigniti della nomina di cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana il colonnello dei Carabinieri Mario Pecci, il tenente colonnello della Guardia di Finanza Michele di Nunno, il luogotenente dei Carabinieri Carmelo Carchedi, il luogotenente dei Carabinieri Antonio Salvatore De Nardo, il luogotenente dei Carabinieri Leonardo Leotta, il maresciallo dei Carabinieri Ausps Giancarlo Cruciani, il maresciallo capo dei Carabinieri Francesco Mazzone, il vice brigadiere dei Carabinieri Francesco Muraca, l'ispettore capo della Polizia Pietro De Vito. Sempre onorificenze di cavaliere a Giuseppe Paone e Matteo Tubertini. La coreografia della Festa del 2 Giugno a Catanzaro A Cosenza il Prefetto Tomao ha invece consegnato le seguenti onereficenze: MEDAGLIE D’ONORE AI FAMILIARI DI: UFFICIALE BARBETTA Rocco, Commissario del Ruolo Direttivo Speciale della Polizia di Stato, attualmente in quiescenza CAVALIERE CANTAFORA Maria Dirigente della Ragioneria provinciale dello Stato - Cosenza Vescovo Locri: Anche Locride è nella Repubblica. "La Locride è parte importante dello Stato Italiano, che ha contribuito alla sua unità e alla formazione della Repubblica con il sacrificio di tanti suoi figli, i cui nomi sono iscritti indelebilmente nei monumenti ai caduti presenti nel suo territorio. Se tanti suoi figli sono morti per la patria, sentiamo di dover gridare a tutti che facciamo parte della Repubblica italiana e ne siamo orgogliosi". A dirlo è stato il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, intervenendo, a Platì, alla festa della Repubblica organizzata dai sindaci della Locride. "Questa manifestazione - ha aggiunto - non è solo rivendicazione di tale appartenenza, ma è espressione dell'impegno comune a lottare contro ogni forma di isolamento della nostra terra. Dico 'impegno comune': tutti, cittadini e istituzioni, siamo uniti in un progetto di condivisione dei valori fondamentali della Repubblica. Il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani, è la nostra festa, il giorno in cui desideriamo, qui a Platì, ricordare e riaffermare i valori democratici della convivenza civile che trovano espressione nelle varie forme di partecipazione alla vita sociale del nostro Paese. I valori della Costituzione sono i nostri valori, i valori di questa terra spesso tenuta lontana dalle decisioni importanti che la interessano. Per noi i valori costituzionali non possono restare affermazioni di principio che rimangono sulla Carta. Siamo qui per rinnovare la nostra fede civile nei valori della democrazia, quali la dignità della nostra gente, il diritto al lavoro, il diritto alla partecipazione sociale. Siamo parte di questo Stato. Per questo rivendichiamo in primo luogo il diritto al lavoro. E non vogliamo nello stesso tempo che ostacoli di ordine economico e sociale limitino di fatto la nostra libertà ed eguaglianza e impediscano il pieno sviluppo della nostra persona e l'effettiva partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Solo rimuovendo questi ostacoli la Repubblica è una e indivisibile e le autonomie locali si possono reggere. Non chiediamo altro, se non più dignità e solidarietà". "Sappiamo - ha concluso il presule - che facciamo parte di una comunità che si regge sull'osservanza delle leggi. Non rispettarle e mettersi contro le istituzioni va a discapito del bene di tutti e di ciascuno. Rispettare le leggi è il primo passo per uscire dall'isolazionismo in cui ci troviamo. Non isoliamoci né lasciamoci isolare, lottiamo per la dignità, per i diritti, per avere strade più sicure e agevoli, collegamenti più veloci. Ma non trascuriamo i nostri doveri di cittadini, cercando scappatoie, vie di facile guadagno".
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