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    Legambiente: Pendolari del Sud penalizzati dalla politica

     

     

    Legambiente: Pendolari del Sud penalizzati dalla politica

    24 gen 17 Sono 5,5 milioni i pendolari che viaggiano ogni giorno su metropolitane e treni regionali ma al Sud ci sono meno treni, pure più vecchi e lenti, che nella sola Lombardia: dal 2010 c'è stato un taglio del 21,9% di convogli. Il rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente, presentato oggi a Palermo, evidenzia le diseguaglianze tra le Regioni rispetto al numero di viaggiatori e alle condizioni del servizio offerto, che su 1.532 km di linee ferroviarie non esiste alcun servizio passeggeri e 412 km di rete ordinaria risulta "sospesa" per inagibilità dell'infrastruttura. Le ragioni di questa situazione sono da individuare, secondo Legambiente, "in alcuni gravi errori compiuti in questi anni nelle politiche dei trasporti. Innanzitutto un trasferimento dei poteri sul servizio ferroviario locale alle Regioni senza indirizzi e controlli. Per cui sono state chiuse linee e cancellati collegamenti senza alcun intervento da parte dello Stato, quando i diritti dei cittadini alla mobilità sono gli stessi da Bolzano a Ragusa e garantiti da risorse pubbliche". In secondo luogo, spiega l'associazione ambientalista, "le risorse da parte dello Stato per far circolare i treni regionali sono state ridotte tra il 2009 e il 2016 del 19,1%, e solo poche Regioni hanno investito per garantire il servizio, in tutte le altre sono avvenuti tagli e aumenti dei biglietti". Legambiente sottolinea poi che "le Regioni hanno investito pochissimo per potenziare il servizio e comprare treni, in media la spesa per i pendolari non arriva allo 0,29% dei bilanci delle Regioni, ma nel Lazio, in Sicilia, Veneto, Puglia siamo sotto questa cifra. Infine, si è investito e si continua a investire su strade e autostrade, alta velocità ferroviaria relegando le risorse residue agli interventi nelle città e per potenziare le linee al Sud (dal 2002 al 2016 solo il 13,4% delle risorse per le infrastrutture è andato alle città). E sono i numeri di coloro che prendono il treno ogni giorno a far capire l'importanza di guardare a questi processi: 160mila sulle Frecce, 25mila su Italo, 40mila su Intercity, oltre 2milioni e 800mila sui treni regionali, 2milioni e 650 mila sulle metropolitane".

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