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    Agguato a Lamezia, ucciso fruttivendolo, ferito il nipotino

     

    Agguato a Lamezia, ucciso fruttivendolo, ferito il nipotino ma non è grave

    20 gen 17 Un fruttivendolo, Francesco Berlingieri, di 57 anni, di etnia rom, é stato ucciso ieri sera in un agguato a Lamezia Terme. Nella stessa circostanza é stato ferito ad una gamba un nipote della vittima, un bambino di otto anni. Le condizioni del piccolo, che é stato ricoverato nell'ospedale di Lamezia, non sono gravi. Nel momento in cui é stato ucciso, Francesco Berlingieri stava scaricando frutta da un furgone per riporla nel suo negozio. Contro il commerciante una persona giunta sul posto a bordo di una moto ha sparato quattro colpi con una pistola, allontanandosi poi a bordo dello stesso mezzo. Il bambino che é rimasto ferito stava aiutando Berlingieri a scaricare la frutta e si trovava a breve distanza dalla vittima. Uno dei colpi sparati contro il fruttivendolo lo ha colpito di rimbalzo ad una gamba, senza procurargli comunque lesioni gravi. Sull'omicidio indaga la polizia. Sul movente, al momento, non si esclude alcuna ipotesi. É verosimile, comunque, che l'agguato sia da collegare ad una vendetta maturata negli ambienti della criminalità rom di Lamezia Terme.

    Le condizioni del bimbo di dieci anni ferito ieri a Lamezia Terme nell'agguato in cui è stato ucciso lo zio Francesco Berlingieri, fruttivendolo, di 57 anni, "non sono particolarmente gravi, anche se la pallottola è ritenuta in quanto vicina a vasi sanguigni molto delicati". E' quanto afferma Antonio Marziale, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria che stamani ha contattato i medici che sono stati chiamati a prestare soccorso al bimbo. Marziale - è scritto in un comunicato - esprime il proprio ringraziamento "al personale medico per l'alta professionalità e amorevolezza nell'esercizio delle proprie funzioni" e lancia un'invettiva "contro coloro i quali - afferma - hanno insanguinato ancora una volta le strade della Calabria, senza tenere minimamente in considerazione la presenza di un ignaro bambino. Ciò dimostra quanto sia falsa e artatamente tendenziosa quella parte di pseudo letteratura che vede la mafia rispettosa dei bambini, nulla di più falso e ipocrita. Sebbene appare evidente che non fosse nel mirino proprio il piccolo, rimane il fatto che davanti al bimbo non hanno avuto reticenza a sparare". "La mafia è morte, la mafia è privazione di ogni libertà, la mafia è oltraggio alla dignità della persona - prosegue Marziale - la mafia preclude lo sviluppo della società e impedisce che il territorio possa crescere di pari passo con il contesto globale d'intorno e, agendo davanti ad un bimbo, addirittura colpendolo, dimostra di essere intenzionata ad uccidere finanche il futuro".

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