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    Processo Marlane: Pg chiede 3 condanne il Appello

     

     

    Processo Marlane: Pg chiede 3 condanne il Appello

    11 gen 17 Il sostituto procuratore generale di Catanzaro Salvatore Curcio ha chiesto la condanna di tre dirigenti della Marlane imputati di disastro ambientale, omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime in relazione alla morte di un centinaio di operai, in un arco di tempo di circa 40 anni, che lavoravano nello stabilimento di Praia a Mare (Cosenza), che ha da tempo cessato l'attività, nell'industria tessile. Curcio ha chiesto, in particolare, la condanna a 4 anni di reclusione per Antonio Favrin, consigliere delegato della società "Marzotto spa" dall'ottobre 2001 all'aprile 2004, ed a tre anni ciascuno per Carlo Lomonaco ed Attilio Rausse, responsabili dello stabilimento, rispettivamente, dal 2002 al 2003 e dal febbraio 2003 all'aprile del 2004. Il processo di primo grado, svoltosi davanti al Tribunale di Paola, si é concluso con l'assoluzione dei tre imputati. Il pg ha anche ribadito la richiesta, che aveva già presentato nello scorso mese di luglio ed era stata rigettata dai giudici, di effettuare una nuova perizia per accertare il nesso di causalità tra le morti degli operai e l'attività produttiva cui erano addetti. "Senza una nuova consulenza tecnica - ha detto Curcio - devo chiedere, mio malgrado, di confermare per gli altri imputati la sentenza di assoluzione emessa in primo grado dal Tribunale di Paola". E tra questi l'industriale Pietro Marzotto, presidente del gruppo tessile proprietario della Marlane. Troppe, secondo il magistrato, le lacune della consulenza tecnica effettuata nel corso del processo di primo grado. La prossima udienza del processo d'appello é stata fissata per il prossimo 15 febbraio.

    "La coscienza delle istituzioni prevalga nella vicenda processuale relativa al caso della Marlane, per rispetto dei morti e dei loro familiari". Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s Paolo Parentela e Dalila Nesci facendo riferimento alla requisitoria nel processo d'appello del sostituto pg di Catanzaro, Salvatore Curcio, che ha definito "monca e carente", fanno rilevare i due deputati, la perizia utilizzata per il primo grado di giudizio, conclusosi con l'assoluzione degli imputati. "Per quanto il pg Curcio ha evidenziato - sottolineano i parlamentari 5 Stelle - nel collegio dei periti mancava una figura chiave, cioè un luminare in chimica e tossicologia, la cui assenza ha portato a conseguenze nefaste. Non è stato possibile, per quanto confermato, far luce sugli scarti della Marlane, le materie prime utilizzate e i fanghi prodotti". "Speriamo - dicono ancora Nesci e Parentela - che il processo di appello sia rapido e sempre attento a tutti gli aspetti. Ci auguriamo, soprattutto, che possa esserci giustizia umana per le vittime e i loro parenti. Valuteremo, comunque, l'opportunità di presentare una proposta di legge per istituire una specifica Commissione parlamentare d'inchiesta".

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