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    Beni per 250mila euro confiscati da Gdf a Lamezia

     

    Beni per 250mila euro confiscati da Gdf a Lamezia

    28 feb 17 Beni per circa 250 mila euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza a Pasquale Gullo, ritenuto affiliato alla cosca dei "Cerra-Torcasio-Gualtieri" e attualmente in carcere perché arrestato nell'ambito dell'operazione "Dionisio". Il provvedimento è stato emesso dal presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe Valea, su richiesta del procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri e del sostituto Elio Romano a seguito di un'informativa del Nucleo mobile della Guardia di finanza di Lamezia Terme. In particolare la confisca ha riguardato una villa risultata nella disponibilità di Gullo e intestata alla moglie e un'autovettura. Gli accertamenti patrimoniali e reddituali svolti dai finanzieri sono riusciti a dimostrare che i beni hanno un valore del tutto sproporzionato e ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati e al tenore di vita mantenuto di Gullo.

    Le indagini della Guardia di Finanza hanno consentito di mettere ancora in luce la pericolosità sociale del predetto soggetto, la sua appartenenza ad una agguerrita organizzazione ‘ndranghetistica e la dedizione al compimento di gravi reati, dei cui proventi ha vissuto abitualmente, anche in modo agiato, per anni.

    Il sequestro è basato su indagini di polizia economico-finanziaria, istituzionalmente svolte dalla guardia di finanza, tese ad aggredire i patrimoni illeciti conseguiti dagli appartenenti alla ‘ndrangheta, mediante i proventi delle svariate attività criminali compiute negli scorsi anni. Infatti, i finanzieri lametini, dopo aver eseguito indagini di polizia giudiziaria finalizzate ad evidenziare gli aspetti criminali soggettivi del prevenuto, hanno concentrato l’attenzione investigativa sul patrimonio realizzato dal medesimo.

    Ggli sforzi investigativi hanno quindi condotto, fra gli altri, alla confisca, che ha avuto come oggetto, una villa ubicata in città, risultata nella disponibilità concreta del prevenuto, nonostante fosse formalmente intestata alla moglie, ed un’autovettura. I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali delle Fiamme gialle, condivisi dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, sono infatti riusciti a dimostrare che i beni confiscati sono di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’indiziato. Ciò ha consentito alle “Fiamme gialle” di fornire alla magistratura un solido quadro indiziario per disporre la confisca dei cespiti patrimoniali, rivelatisi di origine illecita o ingiustificati nel possesso del soggetto indiziato di appartenere ad una cosca della ‘ndrangheta, il cui valore si attesta in oltre 250.000,00 euro.

    L’operazione odierna rientra in un più vasto dispositivo di contrasto alla criminalità organizzata, predisposto dal Procuratore della Repubblica - D.D.A. - e conferito al comando provinciale della guardia di finanza di catanzaro, attraverso il quale si tende, oltre che ad accertare i vari gravi reati commessi, soprattutto a privare gli autori dei crimini di ogni provento illecito, indebitamente conseguito, molte volte, a prezzo di efferati delitti.

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