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    Abusi su 13enne, ministra Boschi a Reggio. Subito centro ascolto per studenti

     

    Abusi su 13enne, ministra Boschi a Reggio. Subito centro ascolto per studenti

    15 set 16 "Io credo che non sia il momento di fare polemica. Lo dico col massimo rispetto". Così Maria Elena Boschi ha risposto ai giornalisti che le chiedevano della sua assenza alla fiaccolata di Melito Porto Salvo organizzata nella stessa giornata nella quale lei era ospite di un incontro alla festa regionale dell'Unità a Reggio Calabria. "Io sono venuta qui oggi - ha proseguito - ed ho scelto di farlo in modo che fosse un segnale vero, pratico, concreto. Non ho cercato visibilità particolari, ho incontrato persone che lavorano sul territorio e che sono a contatto con questa realtà. Io rispondo attraverso un lavoro concreto da parte di chi rappresenta lo Stato e le istituzioni. Con queste polemiche perdiamo solo tutti l'occasione di dare una mano". Il ministro con delega alle Pari opportunità Maria Elena Boschi è giunto in mattinata nella Prefettura di Reggio Calabria dove ha avuto un incontro in merito alla vicenda della tredicenne di Melito Porto Salvo violentata per due anni da un "branco" a capo del quale vi sarebbe stato il figlio di un boss della 'ndrangheta Iamonte. Il ministro ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni, i magistrati che stanno seguendo la vicenda, l'Arcivescovo di Reggio Calabria, la dirigente scolastica e i responsabili dei centri antiviolenza.

    Deve ri acquistare normalità. "Crediamo che debbano spegnersi le luci su Maddalena perché possa riacquistare una normalità che adesso non ha". Ha aggiunto il ministro Maria Elena Boschi al termine del vertice tenuto in prefettura a Reggio Calabria sulla vicenda di Melito Porto Salvo. La Boschi si è rivolta anche ai giornalisti dicendo: "anche voi avete fatto un lavoro importante perché questa vicenda non passasse sotto silenzio, perché potesse essere denunciata, perché Maddalena potesse non sentirsi sola. Credo che sia anche giusto lasciare a lei la possibilità di riacquistare una normalità difficile da ricostruire, mentre dobbiamo tenere alta l'attenzione sul problema della violenza sulle donne, sui maltrattamenti e per evitare che vicende del genere possano ancora succedere".

    Un centro di ascolto per studenti. "Abbiamo deciso di finanziare, per poter riaprire il prima possibile, un centro di ascolto per studenti e studentesse nel nel liceo dove studiava Maddalena". Questo l'annuncio del ministro Boschi al termine dell'incontro, al quale ha partecipato anche il sottosegretario ai Beni culturali Dorina Bianchi, per esaminare il caso della tredicenne violentata per due anni a Melito Porto Salvo. Uno strumento, ha aggiunto, per "avere personale qualificato che possa ascoltarli, raccogliere eventualmente il loro coraggio, cercare di individuare insieme delle soluzioni a partire dalla scuola. Attivare un percorso di accompagnamento alle vittime cercando il più possibile di farle tornare ad una vita il più normale possibile. Ricominciando magari ad andare a scuola e, per chi è più adulto, avere un inserimento nel mondo della scuola. E' un lavoro di coordinamento a tutti i livelli istituzionali". "La scorsa settimana - ha detto la Boschi - abbiamo attivato una cabina di regia antiviolenza che lavorerà costantemente. Con il presidente della Regione, i sindaci e le altre associazioni abbiamo concordato appuntamenti periodici per confrontarci e cercare di individuare le strategie condivise e più coordinate possibili. Credo sia stato importante oggi impostare il lavoro che deve riguardare più in generale casi analoghi per evitare che si possano ripetere e soprattutto perché altre Maddalene o ragazzi vittime di violenza o maltrattamenti abbiano il coraggio di denunciare".

    Dare segnale forte contro silenzio. "E' importante dare un segnale forte per rompere il muro del silenzio, perché chi è vittima di violenza sappia che non deve vergognarsi. Devono vergognarsi invece coloro che compiono queste violenze, i responsabili di reati veri e propri". Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi all'uscita dall'incontro in prefettura, a Reggio Calabria, con magistrati, forze dell'ordine, rappresentanti istituzionali, sindacati e associazioni per discutere delle iniziative da assumere per contrastare nuovi casi di violenza contro le donne dopo il caso delle tredicenne violentata dal "branco" per due anni a Melito Porto Salvo. "C'è dietro - ha aggiunto - un grande lavoro da parte dell'autorità giudiziaria e delle forze dell'ordine per fare emergere questa vicenda. Credo sia importante il lavoro che comincia oggi e continua per tanti aspetti sull'educazione al rispetto, alla parità di genere, al rispetto delle donne e al contrasto ad ogni forma di discriminazione e di violenza, che comincia dalle famiglie e dalla scuola soprattutto".

    Renzi: più fondi per centri antiviolenza. "Sulla violenza di genere come governo non possiamo fare moltissimo perché è innanzitutto una battaglia culturale, una battaglia sociale e anche politica con la P maiuscola. Il nostro impegno è massimo a fare tutto ciò che serve anche mettendo a disposizione più soldi per i centri antiviolenza. Abbiamo messo più soldi a disposizione e siamo pronti a metterli anche nella prossima legge di stabilità: il ministro Boschi sarà oggi in Calabria per dare un segnale in questa direzione". Lo dice il premier Matteo Renzi a Uno Mattina. "Questa però è una battaglia che deve riguardare anche gli uomini", aggiunge. "Faremo tutto ciò che è possibile anche se questa sfida è difficilissima".

    Di.Re: concretizzare promesse Renzi. "Prendiamo atto con soddisfazione delle importanti parole che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha pronunciato oggi a Uno Mattina che hanno finalmente qualificato il dramma della violenza maschile contro le donne come un problema nazionale, un problema di tutti e non solo del mondo femminile". Lo sostiene, in una nota, "D.i.re", la Rete nazionale dei Centri Antiviolenza. "Giudichiamo essenziale - aggiunge - la disponibilità del Governo ad aumentare i fondi per i nostri Centri Antiviolenza, fondamentale presidio sul territorio per migliaia di donne in difficoltà e in pericolo. La presenza della Ministra per le Pari Opportunità Maria Elena Boschi in Calabria, che avevamo sollecitato con una lettera della nostra Presidente, l'avvocata Titti Carrano, dopo gli orrendi fatti di Melito Porto Salvo, conferma e dà sostanza ulteriore alle parole del Premier ed è una vittoria per l'immensa mobilitazione del femminismo, delle Associazioni, delle cittadine e dei cittadini contro il femminicidio e la violenza maschile". "Chiediamo - conclude D.i.re. - che non cali il sipario del silenzio e che queste affermazioni si concretizzino subito in atti politici e amministrativi concordati e coordinati con i nostri Centri antiviolenza, che sanno bene cosa serve alle donne che subiscono violenza per tornare a una vita libera, sicura, autonoma. Uniti si vince!".

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