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    Eurispes: L'usura muove 82 mld die euro l'anno, vittime 3 mln di famiglie

     

    Eurispes: L'usura muove 82 mld di euro l'anno, vittime 3 mln di famiglie

    07 set 16 Il business annuo è di quasi 82 miliardi di euro; le vittime presunte sono tre milioni di famiglie e un'azienda su dieci nei settori dell'agricoltura, del commercio e dei servizi. E i carnefici non sono solo le organizzazioni criminali, mafia in testa, ma anche una serie di "insospettabili" che hanno approfittato della crisi per arricchirsi a scapito di chi è finito con l'acqua alla gola. E' il fenomeno dell'usura, secondo le stime dell'Eurispes che, incrociando una serie di dati, segnala che se le regioni a maggior rischio restano quelle del Sud e le Isole, il pericolo si sta estendendo in maniera significativa anche al Centro Italia e la provincia più esposta in assoluto è Parma, seguita da Crotone, Siracusa, Foggia, Trapani, Vibo Valentia e Palermo. Non è immune nemmeno il Nord visto visto che nella fascia di rischio medio alta ci sono anche Aosta e Biella. "Le organizzazioni criminali - spiega Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes - hanno ben compreso che l'usura rappresenta un metodo di straordinaria efficacia: da un lato per riciclare denaro sporco e ottenere facilmente ingenti guadagni, dall'altro per impossessarsi di quelle imprese e attività che non sono in grado di far fronte ai debiti contratti. Tutto questo con rischi più contenuti rispetto a quelli connessi ad altre attività illecite come ad esempio il traffico di stupefacenti". "Oggi - osserva ancora Fara- sappiamo che la figura dell'usuraio non è rintracciabile solo tra criminali e mafiosi, ma è presente anche tra gli 'insospettabili': negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici, che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l'indebitamento di famiglie, commercianti ed imprenditori per arricchirsi, forti delle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario. Ed è nata una nuova figura: quella dell'usuraio della stanza accanto".

    Il 12% chiede soldi non potendoli avere dalle banche. Negli ultimi due anni circa il 12% (su un totale di 24,6 milioni di famiglie) si è rivolto a soggetti privati (non parenti o amici) per ottenere un prestito, non potendolo ottenere dal sistema bancario. E' la stima dell'Eurispes nel rapporto sull'usura. Si è quindi ipotizzato che il prestito ammonti, in media, a 10.000 euro (richiesti anche in diverse occasioni), per una cifra di 30 miliardi di euro per 3 milioni di nuclei familiari in difficoltà.

    Consulta critica Eurispes: manca metodo scentifico. Per la Consulta nazionale antiusura, "non sorprende" l'allarme rilanciato dal rapporto Eurispes sull'usura in Italia, ma desta "non poche perplessità la classifica delle province italiane colpite dall'usura realizzata da Eurispes senza certificata metodologia scientifica". Lo afferma la Consulta in una nota. "La preoccupazione della Consulta - viene rilevato - è che la distribuzione territoriale del fenomeno raccontata da Eurispes senza un solido fondamento scientifico possa determinare delle distorsioni in sede di scelte istituzionali connesse all'assegnazione dei fondi alle regioni in favore delle vittime dell'usura". "Le 28 Fondazioni antiusura distribuite su tutto il territorio nazionale, raggruppate nella Consulta Antiusura - viene ricordato - mentre operano, documentano costantemente e informano le istituzioni e l'opinione pubblica sull'estensione del fenomeno socio-economico, collegato alla criminalità organizzata e all'industria dell'azzardo". La Consulta nazionale antiusura ritiene incostituzionale l'art.14 della legge 108/96 che consente l'accesso ai fondi pubblici solo agli imprenditori commerciali vittime di usura, e non alle famiglie. Nei giorni scorsi, inoltre, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Consulta Mons. Alberto D'Urso ha inviato una lettera per sollecitare la nomina del nuovo commissario antiracket e antiusura visto che Santi Giuffrè ha terminato il suo mandato a fine luglio.

    Consumatori: riaccendere riflettori su questa piaga. "La crisi economica, l'indebitamento delle famiglie, le difficoltà del settore bancario, hanno aggravato una situazione già compromessa, per la quale non basta la repressione". Lo dichiara Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori commentando il rapporto Eurispes sull'usura, fenomeno su cui - sottolinea - "vanno riaccesi i riflettori. Non si può parlare di usura solo quando le forze dell'ordine arrestano qualche personaggio noto". "Chiediamo - dice Dona - un vero Piano nazionale contro la povertà. Il fatto che il 12% delle famiglie ricorra all'usura, a fronte di una percentuale ufficiale Istat di poveri assoluti del 6,1%, ossia della metà, dimostra che non basta occuparsi, come intende fare il Governo, di chi ha un reddito Isee inferiore a 3000 euro o delle famiglie che hanno un figlio minorenne o disabile. Stanziare 1,5 miliardi per il 2017 è una goccia nel mare". "Occorre - sostiene ancora - una riforma complessiva della tassazione per evitare che si debba ricorrere ad un prestito per pagare le bolletta della luce e dell'acqua o le spese mediche". "Secondo i dati Eurispes di oggi, il 19,8% delle famiglie,ha chiesto un prestito in banca per pagare spese mediche mentre il 34,3% ha problemi ad affrontarle. Sono percentuali non degne di un Paese civile che ha un servizio sanitario nazionale" conclude Dona.

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