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    Fecero sparire e poi bruciarono 40enne ad Acquaro per gelosia, 3 arresti dei CC a Dinami

     

    Fecero sparire e poi bruciarono 40enne ad Acquaro, 3 arresti dei CC a Dinami

    30 nov 16 I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Vibo Valentia, nei confronti di una donna e di due uomini. I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo dei reati di omicidio e di distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere. La vittima dell'omicidio, compiuto per motivi passionali, si chiamava Giuseppe Damiano Cricrì ed aveva 40 anni. Il cadavere carbonizzato dell'uomo venne trovato dai carabinieri all'interno della sua automobile, data alle fiamme, il 22 ottobre 2013 nelle campagne di Acquaro, in provincia di Vibo Valentia.

    Omicidio per gelosia. Non avrebbe accettato la fine della relazione sentimentale con un suo coetaneo, Giuseppe Damiano Cricrì, e così lo ha ucciso colpendolo ripetutamente con un corpo contundente fino a provocarne la morte. Una casalinga, Liberata Gallace, di 51 anni, è stata arrestata stamane dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno con l'accusa di essere stata l'esecutrice materiale dell'omicidio di Cricrì, il cui cadavere carbonizzato venne trovato il 21 ottobre del 2013. Assieme alla donna sono stati arrestati anche il figlio della donna, Alfonsino Ciancio, di 28 anni, e l'amante Fiore D'Elia, di 63, accusati entrambi di distruzione del cadavere. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l'operaio era stato attirato dalla donna in una zona di campagna, ad Acquaro, col pretesto di un colloquio chiarificatore sulla fine del loro rapporto. La discussione era però degenerata e la donna aveva colpito violentemente la vittima con un corpo contundente al volto. La donna si era poi fatta aiutare dall'amante e dal figlio per tentare di distruggere il cadavere, dandogli fuoco dopo averlo cosparso di benzina. I tre arrestati sono stati condotti in carcere. "E' stata - ha detto il procuratore facente funzioni di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni - un'indagine lunga, delicata e laboriosa, caratterizzata da non poche difficoltà dettate anche dalla particolare situazione affettiva della vittima. Si é trattato di un omicidio brutale che siamo riusciti a risolvere grazie alla professionalità dei carabinieri e dei sostituti procuratori Alessandro Pesce e Barbara Buonanno"

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