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    Volley/C Tra Kermes e Volley Cosenza vince la brasiliana Pereira Dos Anjos

     

    Volley/C Tra Kermes e Volley Cosenza vince la brasiliana Pereira Dos Anjos

    29 nov 16 All’andata a Spezzano Albanese senza la nuova brasiliana della Kermes in campo, la Pereira Dos Anjos Raquel, era stato un facile vittoria per 0 a 3 per le ragazze tutte cosentine della Volley Cosenza. E nella Kermes già c’erano le bulgare Cheshmedzhieva, Dukova e Spasova. Questa sera con l’inserimento nella Kermes della Pereira Dos Anjos, gli equlibri in campo si sono invertiti. Il suo score della partita: 26 punti all’attivo, oltre quaranta palloni difficili recuperati in ricezione, diversi muri a suo favore, guida e padrona del suo sestetto. E’ stata la Kermes a portare a casa i tre punti con un altrettanto 0 - 3 (19/25, 22/25 e 19/25). E pensare che non è entrata in campo, perché reduce da un piccolo infortuno l’altra brasiliana “professionista” della Kermes, la lunga Sudario Da Cruz Nayara. Con la vittoria di questa sera e con le nuove straniere in campo, la Kermes multinazionale si candida seriamente ad entrare nei play off se non a vincere il campionato. Ma chi è la brasiliana Raquel Dos Anjos Raquel? Dai dati ufficiali della federazione brasiliana facilmente recuperabili su internet è nata a Unaì – MG – Brasil il 24/02/1988, altezza 1,78, 65 kg, ruolo opposta. Nella sua carriera risulta aver vinto diversi titoli. Ha giocato nei seguenti club: Brasília – São José dos Campos – Apiv/Piracicaba – Fênix/Rio Verde – Petrokimia/Indonésia – Catrofa/Portugal – Kuusamon Pallo-Karhut/Finlândia – Volta Redonda. Tutte squadre di primissima fascia. Come faccia a trovarsi ora a giocare nel campionato dilettantistico regionale di serie C calabrese, non si capisce bene. E la cosa vale anche per l’altra brasiliana non scesa in campo, ma vale anche per tutte la moltitudine di straniere “professionistiche” ingaggiate da diverse società di serie C calabresi. Quando si parla di “professioniste” si parla di atlete che hanno militato in campionati maggiori nei loro paesi di origine o altri paesi e che fanno della pallavolo il loro “mestiere” e che dalla mattina alla sera vivono in palestra, un confronto improponibile di contro con le atlete locali (siano esse italiane o straniere) che vivono di studio o lavoro e per le quali lo sport è l’attività del tempo libero o della sera, senza forme di remunerazione, fatto di sacrifici, rinunce e di tanta ma tanta passione per la pallavolo. Sono anni che si discute di questa incongruenza consentita da un regolamento vecchio e senza riguardo per i settori giovanili ed ai costi che si sostengono per insegnare alle nuove generazioni questo sport. E’ uno smacco nei confronti delle ragazze, dei dirigenti che fanno mille sforzi ogni giorno, di tutti i tifosi. Ma la cosa più assurda è che lo stesso regolamento a queste atlete “professioniste” straniere non consente di giocare in serie B, ovvero nei campionati che a loro compete, per cui le squadre promosse le devono lasciare poi alle spalle. Ne consegue che i campionati di serie C sono falsati nei risultati e che le squadre che vengono promosse fanno pessimi campionati di B con veloci retrocessioni. Le “cosentine” della Volley Cosenza ce l’hanno messa tutta e per questo i tifosi hanno tributato un applauso fnale. Escono dal campo a testa alta, ma escono a testa alta per tutti gli sforzi che ogni giorno si sobbarcano per tenere alto il nome della Volley Cosenza.

    Intanto la Volley Cosenza continua a chiedere ad ogni livello di Federazione la modifica del regolamento sull’utilizzazione di atlete straniere nei campionati di C e D e chiederà a tutte le società che credono in questi principi di fare altrettanto. Non si fa la guerra alla singola società ma al sistema che consente questa assurdità. Richierà inoltre alla Federazione una commissione d’inchiesta su questo fenomeno tipico solo di poche regioni del Sud. Qualora la Fipav non darà risposte esaudienti, il presidente della società Rocco Filippelli ha preannunciato azioni eclatanti per portare all’attenzione nazionale questa illogicità sportiva e poi il ritiro della squadra dal campionato di serie C per disputare solo i campionati giovanili, oltre che a non dare disponibilità di proprie atlete per le selezioni provinciali e regionali.

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