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    Azzerati vertici Rango-Zingari, 18 arresti dei CC a Cosenza. Cosca assegnava case popolari

     

    Azzerati vertici Rango-Zingari, 18 arresti dei CC a Cosenza. Cosca assegnava case popolari

    10 nov 16 Dalle prime luci dell’alba e’ in corso una vasta operazione antimafia dei carabinieri del comando provinciale di cosenza, con il supporto di velivoli dell’ottavo nucleo elicotteri di Vibo valentia, che stanno eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della potente cosca di ‘ndrangheta consentina dei “rango-zingari”. I provvedimenti sono stati emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari del capoluogo catanzarese. Le indagini sono state condotte dai militari del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di cosenza e coordinate dal procuratore capo Nicola Gratteri, dai procuratori aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Tra i soggetti colpiti dall’ordinanza anche il capo della cosca Maurizio Rango, 40enne, gia’ detenuto in regime di 41 bis. Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito agli investigatori dell’arma di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. una multinazionale del crimine che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del consentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi assegnatari. La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita’ apparentemente lecite, gestendo delle societa’ di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. documentata anche l’espansione del clan verso la cittadina di paola (cs), subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, annientata nel 2012 sempre da un’operazione antimafia portata a termine dall’arma dei carabinieri e coordinata dalla d.d.a. di Catanzaro.

    Arrestati (7 già in carcere): Antonio Abruzzese, Gianluca Arlia (, Gianluca Barone, Rocco Bevacqua, Celestino Bevilacqua, Cosimo Bevilacqua, Danilo Bevilacqua, Leonardo Bevilacqua, Domenico Cafiero, Attilio Chianello, Francesco Ciancio, Giuseppe Esposito, Andrea Greco, Antonio Imbronise, Luca Maddalena, Domenico Mignolo, Mario Perri, Maurizio Rango. Per loro i reati estorsione, spaccio, danneggiamento di veicoli aggravato dal metodo mafioso, violazione di domicilio, porto abusi di armi e per tutti associazione mafiosa.

    Cosca si era allargata fino a Paola. Le indagini, con intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito agli investigatori dell’arma di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. una multinazionale del crimine che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del consentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi assegnatari. La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita’ apparentemente lecite, gestendo delle societa’ di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. Documentata anche l’espansione del clan verso la cittadina di Paola (cs), subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, annientata nel 2012 sempre da un’operazione antimafia portata a termine dall’arma dei carabinieri e coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro.

    Case popolari sottratte con la violenza e la prevaricazione ai legittimi assegnatari, approfittando magari di un loro periodo di assenza, e "regalate" ad affiliati che poi le occupavano in pianta stabile con le loro famiglie contando sul potere d'intimidazione nei confronti di quanti avevano il diritto di utilizzarle legittimamente. É uno degli aspetti dell'indagine "Doomsday 2" dei carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza sulla cosca di 'ndrangheta dei "Rango-Zingari" che stamattina ha portato all'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Sette dei provvedimenti restrittivi sono stati notificati a persone già detenute in carcere ed altri otto a presunti affiliati alla cosca che si trovavano agli arresti domiciliari e per i quali é stata disposta la traduzione in carcere. Tre, infine, le ordinanze di custodia cautelare che sono state eseguite con l'arresto dei destinatari, che sono stati portati anche loro in carcere.

    Cosca assegnava alloggi case popolari. Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un'attività investigativa che ha portato all'operazione denominata "Doomsday 2" per l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro. Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad "assegnare" alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari. La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita' apparentemente lecite, gestendo alcune societa' di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. Le indagini hanno consentito anche di documentare l'espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei "Serpa", annientata nel 2012 sempre grazie ad un'operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.

    Bari Cosenza

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