Per ex vigile accusato di concussione e violenza fu tentata induzione indebita

17 mar 16 Due anni di reclusione era la richiesta di condanna che il pm di Catanzaro Graziella Viscomi aveva avanzato nei confronti di un ex vigile urbano accusato di concussione e violenza sessuale. Secondo l'accusa, l'indagato, quando era in servizio, avrebbe costretto alcune donne a promettere prestazioni sessuali in cambio di agevolazioni per la concessione di alloggi popolari facendo in modo che continuassero ad occuparli malgrado non ne avessero diritto. Due gli episodi contestati per i quali, nel 2012, era finito agli arresti domiciliari. Dopo la requisitoria del pm Viscomi ha preso la parola l'avvocato Amedeo Bianco che aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito per l'insussistenza dei fatti.

Arrestato per quella brutta accusa, l'indagato è stato poi condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, per tentata induzione indebita. Il Pm, Graziella Viscomi, aveva chiesto 2 anni. L'ex vigile accusato di avere tentato di costringere, quando era in servizio, alcune donne a promettergli prestazioni sessuali in cambio di agevolazioni per la concessione di alloggi popolari, permettendo che continuassero a occuparli anche se non ne avevano più diritto è stato assolto per il reato di tentata violenza e tentata concussione perché il fatto non sussiste. Nei suoi confronti il pm Graziella Viscomi aveva chiesto due anni di reclusione mentre l’avvocato difensore, Amedeo Bianco, aveva chiesto l’assoluzione per l’insussistenza dei fatti.

L'indagato il 19 maggio 2016 veniva assolto in Appello dal Giudice Anna Maria Saullo a seguito del rito abbreviato perchè il fatto non sussiste.