NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Appello dei Vescovi calabresi: Non votate chi ha dato prova di corruzione

     

    Appello dei Vescovi calabresi: Non votate chi ha dato prova di corruzione

    14 mar 16 "Dobbiamo convenire che la corruzione è una delle componenti del mancato sviluppo della nostra regione". E' quanto scrivono i Vescovi della Calabria nella lettera pastorale in occasione del sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola. "La corruzione - aggiungono - ha tante forme: appropriazione indebita, false dichiarazioni nei confronti dello Stato, sperpero del denaro pubblico, sostegno politico a chi non lo merita, connivenze con metodi illegali di arricchimento. Dobbiamo reagire con fermezza e coraggio e San Francesco di Paola è per noi di esempio in questo Giubileo della Misericordia. Abituiamoci a non premiare con il nostro voto politico o amministrativo chi ha mal governato o ha dato prova di corruzione nella gestione della cosa pubblica".

    Politica si occupi delle case d'acccoglienza. C'è anche il tema della sanità nella lettera pastorale scritta dai Vescovi della Calabria in occasione del sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola. "Vogliamo ritornare a richiamare l'attenzione della politica - scrivono i Vescovi - sulla situazione sanitaria regionale, specialmente quella delle Case di accoglienza di tutte le forme di disabilità. Hanno superato già da tempo il limite della sopportazione".

    Una piaga la mancanza di lavoro. "La mancanza di lavoro nella nostra Regione è la piaga che diventa sempre più purulenta". É quanto scrivono i Vescovi della Calabria nella lettera pastorale in occasione del sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola. "Stiamo assistendo impotenti - aggiungono - all'aumento dell'inoccupazione e della disoccupazione, alla fuga dei giovani dalla nostra terra: le menti più dotate, dei giovani più accreditati presso le nostre università, dei più promettenti, se possiamo esprimere tale giudizio su alcuni di loro. Se ancora una volta denunciamo una politica cieca in tal senso e imploriamo rimedi normativi ed economici ormai improcrastinabili, dobbiamo anche richiamare l'attenzione di tutti sul fatto che le occasioni di lavoro possono essere create, senza aspettare i miracoli dall'alto e sfruttando al massimo le possibilità che ci sono offerte dal nostro territorio, rinnovando il nostro modo di affrontare il problema del lavoro e guardando alle potenzialità e alle risorse della nostra terra". "Con gioia noi vediamo tanti giovani - concludono i Vescovi della Calabria - che cercano di fare impresa nel turismo e nell'agricoltura, vera risorsa della nostra terra; giovani che si stanno associando in cooperative per il rilancio del turismo e dell'artigianato, rispolverando gli antichi mestieri dei nostri padri e valorizzando le opportunità che la storia, l'arte, l'archeologia, i centri storici, i sistemi idrogeologici e naturalistici. Speriamo che i segnali di apertura e di appoggio che la politica della nostra Regione sta dando in tal senso, servano a spianare la strada a tante altre iniziative"

    Mafiosi si convertano: "Anche per gli uomini e le donne di 'ndrangheta esiste un progetto di misericordia da parte di Dio e della Chiesa". E' quanto scrivono i Vescovi della Calabria nella lettera pastorale 'Dio vi aspetta a braccia aperte' in occasione del sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola, che sarà celebrato il 27 marzo. "Ma questa misericordia, così come per tutti i credenti - aggiungono - non può essere banalizzata e ridotta a gesti meramente devozionali, che non costano nulla: attraversamento della Porta santa e bacio del Crocifisso, processioni e forme devozionali. C'è bisogno del cambiamento radicale di vita, della richiesta di perdono e della giusta riparazione. E non bisogna avere paura di fare tutto questo: la Chiesa attende e accompagna lentamente chi vuole convertirsi. San Francesco di Paola è venerato da tantissime persone, perfino (non sappiamo se dire purtroppo) da persone contigue o affiliate a movimenti criminali, le quali dicono di voler bene a San Francesco, ne venerano l'immagine, forse lo portano a spalla in processione, però sono lontane da Dio perché vivono ed operano nell'illegalità e contro la sua legge". "Ad essi diciamo che San Francesco - concludono i Vescovi - vuole segni più veri di affetto, che consistono nel dissociarsi da ogni aggregazione criminale, nel denunciare il male del quale si è a conoscenza, nel riparare in ogni modo al male fatto. A San Francesco noi chiediamo di aiutarci a distruggere questo male endemico della nostra regione e ad indurre a conversione i colpevoli".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità
Guarda il TG TEN


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore