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    L'ex PG Mollace assolto da accusa di corruzione

     

    L'ex PG Mollace assolto da accusa di corruzione

    25 mag 16 Si é concluso con l'assoluzione il processo con rito abbreviato a carico di Francesco Mollace, ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria ora pg a Roma, accusato di corruzione in atti giudiziari. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Pietro Scuteri, ha assolto il magistrato applicando il comma 2 dell'articolo 530 del codice di procedura penale che prevede che il «giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile". Il pubblico ministero, Domenico Guarascio, aveva chiesto la condanna di Mollace ad un anno e 6 mesi di reclusione. Il 4 febbraio scorso, in fase di udienza preliminare, erano stati prosciolti gli altri due indagati nel procedimento, il presunto boss della 'ndrangheta Luciano Lo Giudice e l'imprenditore Antonino Spanò, titolare di un cantiere nautico a Reggio Calabria. Secondo accusa che gli veniva contestata, Mollace, difeso dall'avvocato Nicola Cantafora, avrebbe favorito la cosca Lo Giudice non svolgendo l'attività investigativa per verificare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Maurizio Lo Giudice e Paolo Iannò sulla presunta pervicacia ed esistenza della cosca Lo Giudice. A Mollace veniva contestato, in particolare, di non aver riaperto le indagini sull'omicidio di Angela Costantino, moglie di Pietro Lo Giudice, malgrado i due pentiti avessero fornito nuovi elementi di prova. Sempre secondo gli inquirenti, in cambio di questo presunto "favore", il magistrato reggino avrebbe avuto la "dazione gratuita dei servizi di manutenzione e rimessaggio" di una barca ormeggiata nel cantiere gestito da Spanò, considerato un prestanome dei Lo Giudice. Tesi contestata dal difensore di Molace, che aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito.

    "Oggi come negli anni passati ho l'obbligo della cautela e del riserbo. Ho altresì l'obbligo del rispetto per i giudici di Catanzaro che dovranno motivare le assoluzioni. Avverto però la necessità di evidenziare che finalmente un giudice lontano da Reggio Calabria, ha certificato che io non ho mai avuto nulla che vedere con il caso Lo Giudice. Cosa che ho sempre reclamato a gran voce fin dal 2010". Lo ha detto, in una dichiarazione, l'ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Francesco Mollace, attualmente in forza alla Procura generale di Roma, in relazione all'assoluzione disposta stamani nei suoi confronti dal Gup di Catanzaro nel processo che lo vedeva imputato di corruzione in atti giudiziari. "Stamani, in aula - ha aggiunto Mollace - ho reso dichiarazioni che ho preteso venissero secretate. Ho provato e documentato macchinazioni e falsi plateali a mio danno. E' stata perfino spostata la mia presa di possesso alla Procura generale di Reggio Calabria, così come sono stato collocato in un determinato giorno a Reggio Calabria mentre ero ufficialmente a Roma in audizione al Csm. Queste ed altre falsità purtroppo sono contenute in una sentenza emessa in nome del popolo italiano. Purtroppo ho dovuto denunciare che per la vicenda relativa alla scomparsa di Angela Costantino (moglie di Pietro Lo Giudice, ndr) é stata persino nascosta un'informativa pur di creare sospetti a mio carico". "Non spetta a me - ha detto ancora il magistrato - dare un volto ai responsabili di questa macchinazione, ma aspetto con fiducia che ciò venga fatto al più presto nelle sedi competenti. Per quanto mi riguarda, ribadisco di non avere mai commesso alcuna irregolarità o abuso. La Dda di Reggio Calabria, quand'era diretta da Salvatore Boemi e della quale mi onore di avere fatto parte unitamente a colleghi valorosi come Giuseppe Verzera, Roberto Pennisi, Alberto Cisterna, Nicola Gratteri e Fulvio Accurso, ha condotto centinaia di battaglie giudiziarie con le sole armi della dignità e della legalità e non con imbrogli e falsità"

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