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    La Calabria tra le peggiori per povertà educativa nell'infanzia

     

    La Calabria tra le peggiori per povertà educativa nell'infanzia

    09 mag 16 Sicilia e Campania detengono il triste primato delle regioni italiane con la maggiore "povertà educativa" a seguire la Calabria. Il dato è riferito a quelle regioni in cui è più scarsa e inadeguata l'offerta di servizi e opportunità educative e formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. Al secondo posto, assieme alla Calabria, c'è la Puglia. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, le aree più ricche di offerta formativa ed extracurriculare per i minori. Questo il ritratto in chiaroscuro di un'Italia lontana dai target europei, in cui le opportunità per bambini e adolescenti sono esigue sia a scuola che fuori, che emerge da un rapporto di Save the Children e dal relativo Indice di povertà educativa regionale, presentato oggi a Roma. L'analisi conferma la stretta correlazione tra povertà materiale ed educativa: sono 1.045.000 i bambini che vivono in povertà assoluta e si concentrano, appunto, in regioni come la Calabria o la Sicilia.

    Calabria ultima in offerta servizi. La Calabria si attesta al secondo posto, dopo Sicilia e Campania, nella classifica delle regioni con la maggiore "povertà educativa" cioè quelle in cui è più scarsa e inadeguata l'offerta di servizi e opportunità formative. E' quanto emerge dal rapporto inedito di Save the Children "Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?". La Calabria si classifica ultima per l'offerta di servizi all'infanzia (il 2% su una media nazionale del 13%); scarsa è anche l'offerta di mense scolastiche (non ne usufruiscono il 63% degli alunni a fronte del 48% nazionale) e il tempo pieno (non presente nel 78% delle classi della primaria e nel 55% delle secondarie di primo grado, contro la media nazionale rispettivamente del 68% e 80%). Il 57% degli studenti calabresi frequenta scuole con infrastrutture insufficienti a garantire l'approfondimento. Ne risentono per primi i risultati ottenuti dagli studenti calabresi, i più bassi in Italia: il 37% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenze in lettura e il 46% in matematica (con la media italiana al 20% e 25%), con un tasso di dispersione scolastica del 17%, poco al di sopra del dato nazionale del 15%, ma lontano dalla soglia massima del 10% fissata dall'Ue nel 2020 e ancor di più dal 5% per il 2030. L'analisi di Save the Children, è scritto in una nota, conferma la stretta correlazione tra povertà materiale e povertà educativa: è proprio nelle regioni ai primi posti nella classifica di Save the Children sulla povertà educativa che si registrano i tassi di povertà più elevati d'Italia. In Italia sono 1.045.000 i bambini che vivono in povertà assoluta e si concentrano in particolare in regioni come la Calabria (quasi uno su quattro) o la Sicilia (poco meno di uno su cinque). Per contrastare la povertà educativa, nel maggio 2014 Save the Children ha lanciato la campagna Illuminiamo il Futuro, per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno. Dall'inizio della campagna, Save the Children ha attivato in tutto il territorio nazionale 16 Punti Luce, in 9 regioni, di cui due in Calabria, a Gioiosa e a Scalea, che contano già dall'inizio dell'attività 880 beneficiari. I Punti Luce spazi ad alta densità educativa che sorgono in quartieri svantaggiati delle città, all'interno dei quali i bambini tra i 6 e i 16 anni e le loro famiglie usufruiscono di diverse attività gratuite, tra cui sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, educazione alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali.

    Il 48% non legge libri. In Italia il 48% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro, se non quelli scolastici, nell'anno precedente, il 69% non ha visitato un sito archeologico e il 55% un museo, il 46% non ha svolto alcuna attività sportiva. E' il preoccupante quadro che emerge dal Rapporto di Save the Children 'Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?', presentato oggi a Roma in occasione della conferenza di rilancio della campagna Illuminiamo il Futuro. Se nel Sud e nelle Isole la privazione culturale e ricreativa è più marcata, arrivando all'84% della Campania, nelle regioni del Nord riguarda comunque circa la metà dei minori considerati, dove solo le province di Trento e Bolzano scendono al di sotto di questa soglia (rispettivamente 49% e 41%).

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