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    Perquisizioni Cfs a Calabria Verde, rinvenute tre pistole clandestine e una bomba

     

    Perquisizioni Cfs a Calabria Verde, rinvenute tre pistole clandestine e una bomba

    04 mag 16 Incredibile epilogo delle perquisizioni del Corpo Forestale dello Stato, questa mattina, disposte dalla Procura della Repubblica di Castrovillari a Cosenza, San Giovanni in Fiore, Luzzi, Amantea, Belmonte e Catanzaro nelle abitazioni di consulenti e dirigenti. Gli uomini del CFS in una abitazione del cosentino hanno rinvenuto in un cassetto una pistola con matricola abrasa e due pistole detenute illegalmente tutte con relativo munizionamento. Trovata anche una bomba da fucile per esercitazione tipo Energa. A seguito del ritrovamento delle armi il sostituto procuratore Angela Continisio della Procura di Castrovillari, diretta da Eugenio Facciolla, ha emesso due misure di arresti domiciliari per l'indagato che ha subito la perquisizione e per la convivente che custodiva le armi in casa. L'accusa è possesso di armi clandestine. Le perquisizioni fanno parte dell'inchiesta sull'utilizzo del patrimonio boschivo da parte di Calabria Verde. Nello scorso mese di marzo la Procura della Repubblica di Castrovillari aveva sequestrato un bosco di oltre 1.300 ettari di proprietà di Calabria Verde a Bocchigliero (Cosenza). Tra i nove indagati il capo di Gabinetto di Mario Oliverio, Gaetano Pignanelli, nei cui uffici è avvenuta una delle perquisizioni nel palazzo regionale. L'altra nell’area del dipartimento Agricoltura occupata dal dirigente Mario Caligiuri. Indagati oltre a Pignanelli, ci sono l’ex direttore generale Paolo Furgiuele, Antonietta Caruso, due dirigenti di Calabria Verde, Leandro Savio e Gennarino Magnone, Aurelio Pio Del Giudice, Ivo Filippelli, l’ingegnere Caruso e l’imprenditore Marino De Luca, titolare della ditta De Luca Marino di San Giovanni in Fiore. Le perquisizioni si sono rese necessarie perchè secondo la Porcura possono "rinvenirsi documenti necessari a dimostrare la illiceità dell’iter concessorio per la raccolta del legname e la sussistenza di collaterali episodi criminosi, nonché documentazione in genere idonea a dimostrare i collegamenti non occasionali tra gli indagati tutti fortemente interessati per quella che, in apparenza, dovrebbe essere una semplice raccolta di materiale boschivo".

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