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    A Reggio la giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo

     

     

    A Reggio la giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo

    03 mag 16 É in corso a Reggio Calabria la "Giornata della memoria dei giornalisti uccisi dal terrorismo e dalle mafie" nell'ambito della quale é stato organizzato un convegno sul tema "Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa". L'iniziativa é stata promossa, tra gli altri, dalla "European Federation of journalist", dall'Ordine dei giornalisti, dalla Fnsi e dall'Unci. Nell'intervento con cui ha aperto i lavori, il vicepresidente della Fnsi, Carlo Parisi, ha sostenuto che "la 77/ma posizione che l'Italia occupa nella classifica mondiale della liberta' di stampa non rende giustizia al nostro Paese di fronte ai problemi di tanti giornalisti che rischiano quotidianamente la vita per raccontare i fatti della nostra terra. Celebriamo questa giornata in un momento che é difficile per tutti i lavoratori, ma che é devastante, in particolare, per la categoria dei giornalisti a causa delle tante aziende in stato di crisi e dell'ampliamento dell'uso degli ammortizzatori sociali". Parisi ha fatto riferimento, in particolare, agli articoli 1 e 4 della Costituzione, "sempre piu' disapplicati - ha detto - rispetto all'art. 21", ed ha ringraziato i Prefetti della Calabria "per la loro presenza all'iniziativa. Assieme a loro - ha sostenuto ancora Carlo Parisi - abbiamo trovato la casa dove risolvere le vertenze e dove decidere come contrastare gli editori che sfruttano i giornalisti".

    Prefetto Reggio: giornalisti alleati preziosi. "La scelta di Reggio Calabria per lo svolgimento di questo convegno rappresenta una sfida cruciale pe tutta la Calabria ed il nostro Paese, perche' la stampa e' per eccellenza lo strumento democratico della liberta' ". Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, intervenendo al convegno sulla libertà di stampa. Sammartino ha rivolto parole di ringraziamento ai giornalisti "per il lavoro che fate - ha dtto - ottimi compagni di strada e alleati preziosi dai quali riceviamo sollecitazioni, suggerimenti. Vi apprezziamo per le visioni che avete e per l'attenzione che dedicate anche alle parti piu' remote della nostra provincia. Siete un alleato importante per lo Stato, che c'e' ed e' molto presente non solo nel contrasto alla 'ndrangheta ma anche nella prevenzione dei reati e nel controllo del territorio".

    Soluri, credibilità é garanzia libertà di stampa - "É la credibilità del giornalista e la sua trasparenza la prima garanzia per la difesa della libertà di stampa". Lo ha detto il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri, intervenendo a Reggio Calabria, nell'auditorium "Nicola Calipari" di Palazzo Campanella, al convegno su "Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa". "Oggi la libertà di stampa - ha aggiunto Soluri - è messa a repentaglio da una serie di fattori. Da un lato, ci sono problemi di sistema: la crisi del sistema editoriale italiano che ha messo a repentaglio il lavoro certo, il lavoro sicuro, il lavoro remunerato regolarmente. Questo ha determinato come conseguenza una situazione di precariato, una sorta di 'ricatto' cui sono stati sottoposti i giornalisti. Dall'altro, gli episodi di intimidazioni, le minacce ed anche gli attentati che in territori particolari, come la Calabria sono avvenuti e continuano ad avvenire ai danni di giornalisti la cui unica colpa è stata quella di avere detto le cose come stanno nei confronti o di personaggi della criminalità organizzata o nei confronti di politici in qualche modo legati al crimine organizzato. E' ovvio che i diritti vanno collegati ad un assoluto rigore che i giornalisti devono perseguire per dare credibilità alla notizia, verificando i fatti che vengono raccontati, che devono essere assolutamente coerenti e collegati con la realtà. Non cose che invece, ad una successiva verifica si dimostrano false o comunque imprecise". "L'unico patrimonio vero che rimane al giornalismo - ha concluso Soluri - è la credibilità. Se si perde questa, si è perso tutto. E questo al di là di discorsi e valutazioni di tipo economico o meno".

    Lorusso (Fnsi), battaglia per libertà necessaria. "La battaglia per la libertà dei giornalisti è assolutamente necessaria". Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, concludendo a Reggio Calabria i lavori del convegno "Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa" nell'ambito della Giornata della memoria dei giornalisti uccisi dal terrorismo e dalle magie, organizzata dalla Unione nazionale cronisti italiani. "Affermare la libertà di stampa e la libertà di espressione, il diritto di cronaca e il diritto di informare correttamente i cittadini e farlo correttamente - ha aggiunto Lorusso - significa anche rafforzare la battaglia per i diritti di natura anche economica dei giornalisti. Perché non ci può essere una professione alla quale non corrisponda il riconoscimento economico significativo, in ragione del ruolo e del decoro che quella professione ha all'interno della società. Credo che ci sia la possibilità di tenere alte le bandiere del decoro e della dignità della professione giornalistica. Per questo bisogna rafforzare le battaglie che i giornalisti sono chiamati a fare per il riconoscimento dei loro diritti. Si possono reclamare diritti, solo se si rispettano i doveri. E ciascuno, nel proprio ambito è chiamato a fare il proprio dovere. Ce lo dobbiamo ricordare ogni giorno che non abbiamo soltanto diritti, abbiamo anche doveri". "Quindi - ha concluso Lorusso - rispettare i doveri professionali, rispettare le carte deontologiche, il continuo richiamo all'etica rafforzano sicuramente una battaglia per i diritti".

    Galimberti: non dimenticare esempio vittime. "Non bisogna dimenticare l'esempio di quanti hanno pagato con la vita la passione di informare e di raccontare vicende che molti altri non volevano fossero mai raccontate". Lo ha detto il presidente dell'Unci, Alessandro Galimberti, nell'intervento con cui a Reggio Calabria ha aperto la sessione pomeridiana del convegno sul tema "Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa". Galimberti ha ricordato quelli che ha definito "gli anni più tragici nella storia del giornalismo italiano, il 1984 ed il 1993, gli anni in cui furono uccisi, rispettivamente, i giornalisti Giuseppe Fava e Beppe Alfano. Dopo le stragi di mafia nel Paese si affermò una vera e propria rivoluzione culturale, di cui tutti abbiamo beneficiato nei decenni successivi". Galimberti ha citato Giuseppe Alfano, Giuseppe Fava e Peppino Impastato, ricordandone il sacrificio e sostenendo che "quei morti furono infamati anche dopo la loro barbara uccisione. Il loro ricordo rischiava di finire sotto la polvere e di essere cancellato dall'oblio. Per questo, nel 2006, su proposta del gruppo Unci della Sicilia, nacque l'idea di recuperare la loro memoria con una giornata che li ricordasse. Era necessario riannodare i fili della memoria per le generazioni che non hanno respirato quell'aria e non hanno vissuto quella fase. Ma anche per rendere onore a chi oggi soffre ancora quella perdita, con una dignità che fa onore a chi li ha lasciati. In un Paese normale queste cose non sarebbero mai accadute. Per questo li ricordiamo, convinti come siamo che un Paese migliore è possibile".

    Minniti, libertà stampa garanzia per democrazia. "Credo che la scelta di celebrare questo convegno a Reggio Calabria sia una scelta molto forte e giusta". Lo ha detto il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza, Marco Minniti, intervenendo a Reggio Calabria al convegno su "Lavoro, legalita' e giustizia per la liberta' di stampa", nell'ambito della "IX giornata della memoria dei giornalisti uccisi dal terrorismo e dalle mafie". "La liberta' di stampa - ha aggiunto Minniti - e' una garanzia di qualita' per la democrazia. La posizione italiana in quella classifica ci interroga. Tuttavia, sono stato in Paesi in cui esistono criticita' drammatiche che non sono in alcun modo paragonabili con quello che avviene in Italia. Oggi la societa' e' assetata di comunicazione", ha aggiunto Minniti ricordando il suo primo incarico di governo come Sottosegretario all'Editoria e le tante problematiche affrontate nel corso di quel mandato. "Credo fermamente - ha detto ancora Minniti - che se il lavoro dello Stato nel contrasto alle mafie non venisse raccontato, l'efficacia di quel lavoro si ridurrebbe del 50%. E' necessario ed importante che la gente conosca il volto vero della 'ndrangheta e non quello mitico che passa dal consenso popolare". Secondo Minniti, inoltre, la Giornata della memoria dei giornalisti vittime del terrorismo e delle mafie "va dedicata a due categorie di professionisti: ai cronisti che sono in prima linea nell'azione di contrasto alla 'ndrangheta ed agli inviati che si recano nelle aree critiche del mondo, quelli che una volta si definivano corrispondenti di guerra".

    Falcomatà, ricerca verità antidoto illegalità - "Il 'giornalismo verita'' rappresenta il migliore antidoto contro ogni forma di illegalita' e criminalità". Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata', intervenendo al convegno su "Lavoro, legalita' e giustizia per la liberta' di stampa". "Una verita' - ha aggiunto Falcomatà - che impone alla politica il buon governo e quindi un giornalismo etico". Partendo dall'aumento di episodi di minacce ed intimidazioni registrato quest'anno ai danni i giornalisti e di attentati terroristici contro organi di informazione, Falcomatà ha parlato di "attacco alla cultura dell'informazione ed alla liberta'. Per questo - ha concluso - va tutelato il diritto del giornalista a svolgere nel migliore dei modi e con tranquillità il suo lavoro".

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