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    Oliverio al Santuario di Paola per la Festa di San Francesco accende la lampada

     

    Oliverio al Santuario di Paola per la Festa di San Francesco accende la lampada

    02 mag 16 Il Presidente della Regione Mario Oliverio non ha voluto mancare, questo pomeriggio nel Santuario di Paola, alla solenne celebrazione religiosa in onore di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria. Festeggiamenti che si tengono annualmente dal 1 al 3 maggio. Nel corso della cerimonia il Governatore ha acceso, a nome di tutti calabresi, la lampada votiva che arde nel Santuario alimentata dall'olio offerto dagli Enti locali. Quest'anno è toccato alla Città di Paola. Quest'anno poi, in modo speciale, anche da persone che hanno rappresentato alcune categorie della società. Prima del rito, il Presidente Oliverio, che ha ricevuto dal Correttore Generale dell'Ordine dei Minimi Padre Francesco Marinelli un quadro che rappresenta la nascita del Patrono della Calabria, ha tenuto un discorso. "Il rito dell'accensione della lampada votiva al Patrono della Calabria - ha detto Oliverio - è vissuto ogni anno con profonda emozione dalla comunità dei fedeli devoti qui e ovunque nel mondo. Ci ritroviamo uniti nella devozione che costituisce una rete invisibile, ma forte e resistente. Una rete che valica le montagne e gli oceani, salda nelle nazioni che hanno accolto i figli della nostra terra. Una rete che attraversa il tempo e scandisce la memoria storica della nostra appartenenza. Quest'anno ci sono ulteriori motivi a rendere l'avvenimento ancora più rilevante. Ricorre il sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola e il mondo cattolico celebra il Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. La nostra terra spalanca ogni giorno le braccia ai disperati che arrivano da Paesi flagellati da guerra e fame. Credo non ci sia un modo più alto per celebrare i sentimenti che ispirano questo momento solenne. Questo rende la devozione dei calabresi prassi quotidiana di vita. Ieri sono stato a Riace, il paese emblema nel mondo dell'accoglienza, valore della dignità umana nel quale crediamo. Proprio dinanzi a quella comunità, dinanzi a tanti migranti, ai loro bambini, ho affermato che siamo pronti a mettere in campo un progetto di accoglienza come quello di Riace in tutta la Calabria". Oliverio ha evidenziato che "il Giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco deve far riflettere anche chi governa sui processi in atto, difficili e complessi da affrontare, ma che sono comunque il nostro nuovo pane quotidiano. Noi vogliamo che la pace in terra sia un progetto a cui si deve lavorare ogni giorno, e chi ha funzioni di governo ha il dovere di fare la propria parte con senso di responsabilità e concretezza. La comunità calabrese è in festa per il sesto centenario della nascita di un uomo straordinario che con il suo passaggio ha illuminato la storia della Fede. Questa ricorrenza non è da ritenersi quale circostanza esclusivamente celebrativa, contrassegnata da un tempo di inizio ed uno di fine, ma come una spinta forte verso una costruzione nuova, positiva, per la nostra terra che non deve esaurirsi nel volgere di qualche mese. Dobbiamo cogliere questo appuntamento come possibilità di riflessione sulla figura di San Francesco, sulla sua eredità spirituale, sul suo messaggio sempre attuale. Dobbiamo fare in modo che sia ancora più approfondita la conoscenza della sua azione. Il sesto centenario, sostenuto dalla Regione, è celebrato secondo un programma di appuntamenti, coordinato da un Comitato, definito insieme ai Padri Minimi, instancabili nell'opera di custodia, nella diffusione del messaggio di San Francesco nelle realtà che sorgono in suo nome in tanti Paesi. Le prime iniziative si sono già svolte e molte altre ne seguiranno. É un programma che consideriamo aperto a ulteriori contributi, con appuntamenti che potranno aggiungersi a quelli già individuati, se questi ci consentiranno di parlare ancor di più ai milioni di fedeli che sono nel mondo". "Il sesto centenario della nascita di San Francesco - ha proseguito Oliverio - dovrà essere il tramite per proiettare l'immagine della Calabria più autentica, un'opportunità per far conoscere i valori che esprime la nostra terra, la ricchezza che custodisce e che risiede oltre che nelle bellezze della sua natura, nei suoi beni culturali e nelle vestigia storiche, anche nei connotati identitari: una terra accogliente, aperta, generosa. Tenace e solidale. Sofferente, certo, ma desiderosa di cambiare la propria rappresentazione ed anche il suo destino e di costruire un futuro positivo. Ansiosa di guardare avanti e senza timori per il futuro, costruirlo secondo rinnovate e salde fondamenta. Il futuro è un lavoro quotidiano. Una affermazione che abbiamo voluto ad identificare quello che è il nostro lavoro- il lavoro della Regione che mi vede alla guida, onorato di presiederla- in particolar modo in relazione alla nuova Programmazione, partita in maniera operativa, in equilibrio tra le risposte emergenziali e le prospettive necessarie allo sviluppo. Per mettere in moto innovazione, talenti, capacità, competenze indispensabili alla crescita, per creare lavoro, lavoro soprattutto per i nostri giovani. Molta strada è stata fatta in questi mesi; molta, moltissima è ancora da fare, quella che faremo, secondo basi che, gettate, stanno crescendo, non risparmiando i nostri giorni, le nostre energie. Abbiamo già alcuni significativi risultati". "E' dello scorso sabato 30 aprile la sottoscrizione del Patto per la Calabria - ha concluso - con il Premier Matteo Renzi, giunta dopo un intenso lavoro, pronto ad aprire una nuova fase per la nostra regione, con risorse per investimenti in tutti i settori cruciali della nostra società e per la nostra economia. Cura del nostro territorio e dell'ambiente, infrastrutture, mobilità, edilizia sanitaria, per dare soltanto qualche indicazione; turismo, anche religioso, una forte potenzialità per la nostra terra, cui è destinata particolare attenzione. Sono traguardi di sviluppo che perseguiamo, non senza ostacoli e difficoltà, ma con determinazione".

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