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    Scoperta cupola segreta che condiziona politica, chiesti arresti per Caridi e altri 4

     

    Scoperta cupola segreta che condiziona politica, chiesti arresti per Caridi e altri 4

    15 lug 16 Individuata dai carabinieri quella che viene definita la "struttura segreta di vertice della 'ndrangheta in grado di dettare le linee strategiche" di tutta l'organizzazione e di "interagire sistematicamente e riservatamente con gli ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali": cinque gli arresti, eseguiti dai carabinieri del Ros e da quelli di Reggio Calabria.

    --- Video Mammasantissima, intercettazioni (Video)

    Il senatore Antonio Caridi, di Forza Italia, è una delle cinque persone coinvolte nell'operazione che ha portato alla scoperta della struttura segreta di vertice della 'ndrangheta. L'ordinanza è stata inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Arrestati l'ex deputato del Psdi Paolo Romeo, già in carcere dal 9 maggio scorso, l'ex consigliere regionale e sottosegretario della Giunta regionale di centrodestra Alberto Sarra, l'avv. Giorgio De Stefano e Francesco Chirico.

    Giunta richiesta per Caridi. "Confermo che oggi la Presidenza del Senato ha trasmesso alla Giunta la richiesta di autorizzazione per l'esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del senatore Caridi". A dichiararlo è il presidente della Giunta per le Immunità di Palazzo Madama, Dario Stefano (Misto), rispondendo alla domanda se fosse arrivata o meno al Senato la richiesta di arresto per il parlamentare di Gal, Antonio Stefano Caridi coinvolto nella maxi-inchiesta sulla 'ndrangheta che ha portato all'arresto di 5 persone. "La documentazione - aggiunge - è arrivata agli uffici della Giunta verso le 17 ed è già a disposizione dei componenti per la consultazione. L'ordinanza del GIP è particolarmente corposa, circa 2055 pagine, e gli uffici stanno già procedendo alle consuete necessarie operazioni preliminari". Il presidente della Giunta, che molto probabilmente sarà anche relatore del caso, assicura che sarà sua "cura calendarizzare al più presto l'esame del documento. Così come si è sempre fatto in casi analoghi"

    Scopelliti e Fuda eletti con voti cosche. Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda sarebbero stati eletti, rispettivamente, sindaco e presidente della Provincia di Reggio Calabria, nel 2002, grazie ai voti della 'ndrangheta. E' quanto rilevano gli inquirenti della Dda di Reggio Calabria che sottolineano "il ruolo determinante svolto per le due elezioni, dagli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano", arrestati stamani quali soggetti di primo piano della struttura direttiva occulta che sovrintendeva ai veryici della 'ndrangheta reggina.

    Bomba in Comune messaggio per Scopelliti. L'ordigno realizzato con tre panetti di tritolo confezionati con un nastro adesivo ma privi di innesco, trovati nell'ottobre del 2004 in un bagno del Comune di Reggio Calabria quando Giuseppe Scopelliti era sindaco, viene riletto adesso dagli investigatori alla luce delle risultanze dell'inchiesta Mammasantissima. Secondo gli investigatori, quell'esplosivo sarebbe stato un avvertimento che arrivava dal gruppo Romeo-De Stefano per ottenere un duplice effetto: da una parte condizionarlo e dall'altro per configurarlo come un amministratore bersaglio della 'ndrangheta favorendone l'ascesa politica.

    De Raho: Caridi strumento delle cupola: "Il sen. Antonio Stefano Caridi è una figura politica costruita in tutto lo sviluppo della sua carriera e fino al Parlamento nazionale e, di volta in volta, si pone come strumento per eseguire gli ordini della 'cupola' e conseguirne le finalità". Lo ha detto il capo della Procura distrettuale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho in conferenza stampa usati tratteggiando il rapporto tra esponenti della politica calabrese e nazionale con la 'ndrangheta degli invisibili al cui vertice gli inquirenti pongono l'ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo, l'avv. Giorgio De Stefano, Francesco Chirico e l'avv. Alberto Sarra. "Un autentico svezzamento politico - ha aggiunto De Raho - posto in essere dal direttorio della cupola per infiltrare la politica, soprattutto le istituzioni, favorendo le elezioni nei vari consessi di persone, che una volta elette, continuavano ad essere monitorate ai fini del loro effettivo apporto per il raggiungimento degli interessi economici e di potere che il gruppo occulto aveva progettato". "L'operazione 'Mammasantissima' - ha detto ancora De Raho - offre un quadro definito, riversato in oltre 2.000 pagine di ordinanza, di numerosi indizi emersi in precedenti operazioni come Meta, Infinito, Olimpia, Gambling, Bellu Lavuru, da cui sono estratti elementi sino a costruire un unicum indiziario che ha superato il vaglio del giudice delle indagini preliminari. Il gruppo occulto aveva potere con gli altri 'ndranghetisti che costituiscono il comando della struttura definita 'provincia' di dare ordini e direttive a tutti i locali di 'ndrangheta costituiti in Calabria, in Italia, in Europa, in Oceania e nelle Americhe".

    Intercettazioni: "La 'ndrangheta non esiste più", ora "fa parte della massoneria". Sono alcune delle frasi intercettate dai carabinieri del Ros che, insieme ad alcuni riferimenti a livello "visibile" e a quello "invisibile", hanno portato gli investigatori ad individuare la struttura direttiva occulta che sovrintendeva all'organizzazione della 'ndrangheta sgominata oggi con l'operazione Mammasantissima. In un'altra intercettazione si fa riferimento al fatto che gli inquirenti, quanto a conoscenze, "sono arrivati fino ad un certo punto, in effetti sapevano dell'Australia, dell'America. C'è un'altra cosa ancora che non la sanno nemmeno loro... Qui a Reggio contano i segreti. Giorgio De Stefano gliela ha calata la questione, sei-sette erano in totale".

    Obiettivo infiltrarsi in Parlamento. La struttura segreta scoperta dal Ros al vertice della 'ndrangheta mirava, in proiezione, all'infiltrazione degli organi di governo regionale sino al parlamento nazionale ed europeo. L'obiettivo, perseguito dall'ex deputato Psdi Paolo Romeo, si articolava in tre momenti: l'elezione di Scopelliti a sindaco di Reggio Calabria che, dimettendosi dall'incarico di assessore regionale in Calabria, consentì a Sarra, primo dei non eletti nella tornata del 2000, di approdare in Consiglio regionale; il secondo, da concretizzarsi nel 2004, per effetto dell'elezione di Umberto Pirilli al Parlamento Europeo, cosa realmente avvenuta e che consentì a Sarra di subentrargli come assessore regionale e il terzo avrebbe trovato compimento nel 2005, con la candidatura di Pietro Fuda alla Presidenza della Regione Calabria, intento vanificato da vicende giudiziarie che coinvolsero l'interessato oltre che lo stesso Romeo.

    Evoluzione del modello ndrangheta. Con una struttura direttiva occulta al vertice la 'ndrangheta "ha evoluto il proprio modello fondato non più solo sull'utilizzo di soggetti che si mettono a disposizione, ma anche su soggetti di propria estrazione che meglio di tutti possono garantire gli interessi dell'organizzazione". E' quanto evidenziano gli inquirenti della Dda reggina. La struttura direttiva occulta che opera in sinergia con l'organo collegiale denominato provincia fornisce alla stessa indicazioni e scelte strategiche. I suoi componenti sono definiti "segreti" da alcune intercettazioni e infiltrano, sempre secondo l'accusa, gli ambiti di maggior rilievo in cui si articola la società.

    La struttura segreta della 'Ndrangheta scoperta dai carabinieri del Ros avrebbe avuto un "ruolo determinante", dicono gli investigatori, nel condizionamento di alcuni "appuntamenti elettorali in ambito comunale, provinciale, regionale", nonché "nell'individuazione di propri affiliati da proiettare nel parlamento nazionale". L'ordinanza di custodia cautelare, eseguita stamani dai carabinieri, è stata emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria: i cinque destinatari del provvedimento sono tutti accusati di associazione mafiosa. L'indagine del Ros ha dunque scoperto la "struttura segreta di vertice" della 'Ndrangheta che dava le direttive a tutta l'organizzazione e teneva contatti di "alto livello", nei vari ambienti, "al fine di infiltrarli ed asservirli - affermano gli investigatori - ai propri interessi criminali".

    Struttura occulta coordinava attività mafia. La struttura occulta individuata dalla Dda di Reggio Calabria e dai carabinieri curava il coordinamento delle operazioni del sistema criminale complessivo comprendendo non solo la 'ndrangheta ma anche Cosa nostra, Camorra e Sacra corona unita. E' quanto evidenziano gli inquirenti che attribuiscono alla struttura anche il ruolo di "definire le strategie criminali di massimo livello" per "estendere il programma criminoso negli ambiti di maggiore interesse, con particolare riferimento a quelli informativi, imprenditoriali, economici-finanziari-bancari, amministrativi - politici - istituzionali" interferendo, in questo ultimo caso, con "enti pubblici locali territoriali e singoli membri di organi politici di rilievo costituzionale".

    De Raho: intreccio cosche-massoneria. "La misura cautelare di oggi rappresenta un ulteriore sviluppo del descritto quadro 'ndranghetistico-massonico che figura in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di un livello superiore". Questo il primo commento del procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, in merito all'inchiesta, denominata "Mammasantissima", che ha portato alla scoperta della "struttura segreta di vertice della 'ndrangheta".

    De Raho: ndrangheta è forte per opera sua componente elitaria. "La 'ndrangheta è così forte perché ha potuto contare a lungo su una componente elitaria e riservata che si muove simbioticamente per condizionare e infiltrare la politica e l'economia. Non sarebbe infatti così forte senza l'appoggio del cosiddetto mondo visibile". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. "La componente riservata che ha guidato finora la 'ndrangheta a Reggio e nella sua provincia - ha aggiunto De Raho - è stata costituita da persone ignote alla base e quindi in grado di operare liberamente. Un gruppo verticisticamente chiuso in cui sono state elaborate le varie strategie, indicando di volta in volta e seguendone l'evoluzione, gli elementi da fare eleggere al Comune, alla Provincia, alla Regione ed al Parlamento, come appunto il senatore Stefano Antonio Caridi. Inoltre l'indagine è basata anche sull'apporto delle dichiarazioni dei collaboratori Moio, Villani, Marino, Fiume e Fracapane che hanno contribuito a rendere più nitido il livello di infiltrazione della 'ndrangheta nelle istituzioni".

    Governale: ndrangheta ha capacità di destabilizzare democrazia. "Questa operazione diventerà punto di riferimento come metodo per conoscere e contrastare la 'ndrangheta ed il crimine organizzato ed il loro sistema dei rapporti con la politica, l'economia e le istituzioni". Lo ha detto il gen. Giuseppe Governale, comandate del Ros dei carabinieri durante la conferenza stampa per illustrare i particolari dell'inchiesta 'Mammasantissima' che ha fatto emergere l'esistenza di una 'cupola segreta' della 'ndrangheta. "La ndrangheta - ha sottolineato Governale - oggi esprime una forte capacità di destabilizzare l'ordine democratico del nostro Paese. Il Raggruppamento operativo ha ricostruito minuziosamente oltre cinquanta provvedimenti precedenti, unendone i lembi, fino a darne una strutturazione unica a ciò che appariva frammentato e invece non lo era. La 'ndrangheta si conferma struttura verticistica governata unitariamente da un 'direttorio' occulto in grado di interloquire pragmaticamente con la politica, l'economia e le istituzioni e coordinare tutti i 'locali' fondati in varie parti del mondo". "Per la prima volta - ha concluso Governale - abbiamo certezza che qui non è la politica a offrirsi 'a disposizione', ma che c'è una struttura che con piglio manageriale promuove uomini nelle istituzioni attraverso incarichi e passaggi elettorali, nei comuni, nella Provincia, nella Regione, e finanche in Parlamento, costruendo percorsi armonici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi criminali".

    Gip: Direttorio sostenne Alemanno alle europee del 2004. In occasione delle elezioni europee del 2004 Alberto Sarra, indicato come dirigente ed organizzatore della componente "riservata" della 'Ndrangheta, aveva chiesto ed ottenuto che alcune delle principali cosche della provincia sostenessero Gianni Alemanno e Umberto Pirilli. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Domenico Santoro su richiesta del pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo. L'interesse di Sarra, secondo l'accusa, era duplice: da un lato impedire a Giuseppe Scopelliti di candidarsi a sua volta abbandonando la carica di sindaco di Reggio e di ottenere un assessorato alla Regione Calabria così come aveva stabilito con l'altro componente la "cupola", l'ex deputato del Psdi Paolo Romeo. Cosa realmente avvenuta dato che Pirilli fu eletto all'europarlamento dopo le rinunce di Fini, Alemanno e Gasparri e Sarra gli subentrò come assessore regionale.

    I rapporti tra cosca De Stefano ed eversione nera. L'inchiesta "mammasantissima" che ha portato alla luce la struttura segreta di vertice della 'ndrangheta, fa tornare di nuovo alla ribalta quella che può definirsi la "genesi" politico-mafiosa dei De Stefano e i loro collegamenti consolidati con l'eversione nera, con la banda della Magliana, il forte interesse perché il capoluogo di Regione rimanga a Reggio Calabria e non si sposti a Catanzaro. "Sapevano tutto con largo anticipo - hanno detto all'unisono i pentiti Giacomo Lauro e Stefano Serpa - tant'è che da loro parte l'idea di convocare il summit di Montalto, nel cuore dell'Aspromonte nell'ottobre del 1969, per spiegare ai rappresentanti delle cosche della provincia di Reggio i motivi per cui aderire con 'uomini, mezzi, armi e risorse finanziarie' alla prevedibile ribellione popolare al momento della nomina di Catanzaro a capoluogo della Regione". "Con Vincenzo Saraceno, Natino Valle ed altri giovanissimi picciotti in funzione di vedetta - ha raccontato Stefano Serpa - ascoltammo le parole del 'presidente' dell'assemblea, il boss di San Martino di Taurianova Giuseppe Zappia, che comunicò che da lì a poco avremmo incontrato personaggi della politica accompagnati dai De Stefano. E così avvenne: da un bosco vicino alla radura in cui si svolgeva il summit si avvicinarono questi personaggi che riconobbi per il marchese Fefè Zerbi, uno dei fondatori di Avanguardia Nazionale, Stefano Saccucci, Stefano Delle Chiaie, Borghese junior, Pierluigi Concutelli, quest'ultimo legatissimo ai Santapaola di Catania. Qualcuno protestò per queste presenze ma fu zittito in malo modo da Zappia ('ma tu cu cazzu si chi parli?'), un incontro che fu interrotto immediatamente dall'avvicinarsi della polizia guidata dall'allora capo della squadra mobile Alberto Sabatino, avvertita da chissà chi, a cui seguì un fuggi fuggi generale". Serpa ha raccontato anche di una festa nel carcere di San Pietro a Reggio Calabria negli anni '80, in onore del boss Domenico Libri che festeggiava l'onomastico. "Eravamo tutti con la giacca nonostante il caldo - dice Serpa - e c'erano tutti i capi in testa della 'ndrangheta in quel momento. A conclusione della festa, Paolo De Stefano, davanti a tutti, apostrofò Domenico Libri come infame per avere detto a Sica (Giandomenico Sica, ex capo dei servizi segreti civili) che l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio era stato organizzato da loro, dai De Stefano. Seguirono momenti di imbarazzante silenzio ed alla fine ognuno tornò nella propria cella".

    Alemanno: Nessun mio coinvolgimento. "Ribadisco nella maniera più categorica che non c'è nessun mio coinvolgimento nell'inchiesta 'mammasantissima' sulla 'ndrangheta. Nella fattispecie non ho mai conosciuto né politicamente né personalmente il senatore Antonio Caridi, mentre con l'ex sottosegretario regionale Alberto Sarra non intrattengo più alcun rapporto da almeno dieci anni. In ogni caso la mia azione nella regione Calabria è sempre stata di natura politica ed elettorale, senza nessun coinvolgimento con ambienti o logiche di tipo affaristico". Lo dichiara in una nota Gianni Alemanno.

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