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    Processo Crimine, emesse 13 pene definitive, arresti applicati dai CC

     

    Processo Crimine, emesse 13 pene definitive, arresti applicati dai CC

    22 giu 16 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 13 persone, condannate in via definitiva dopo la recente sentenza della Corte di cassazione nel processo "Crimine". I 13 arrestati, appartenenti a varie cosche di Reggio Calabria e di alcune zone della provincia, devono scontare pene residue varianti tra i sei anni ed i 25 giorni di reclusione. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale di Reggio Calabria. "L'attività investigativa che ha condotto al processo 'Crimine', coordinata dalla Dda di Reggio Calabria - riferiscono in una nota i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria - ha permesso di delineare l'esistenza della 'ndrangheta con base strategica nella provincia di Reggio Calabria e con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all'estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell'intero sodalizio mafioso". La sentenza definitiva della Corte di cassazione in merito al processo "Crimine" é stata significativa soprattutto perché ha segnato il riconoscimento per la prima volta, da parte dei giudici della Suprema Corte, dell'unitarietà della 'ndrangheta, avallando così una teoria che era sempre stata sostenuta dai magistrati della Procura antimafia di Reggio Calabria, ed in particolare dall'ex procuratore aggiunto Nicola Gratteri, oggi Procuratore della Repubblica di Catanzaro.

    Queste le pene:

    AGNELLI Giovanni, di anni 53 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO., ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di mesi 1 e giorni 27;
    ALAMPI Giovanni, di anni 70 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Alampi”, dovrà espiazione la pena definitiva di giorni 25;
    GATTUSO Andrea, di anni 79 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di giorni 26;
    GATTUSO Domenico, di anni 55 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente cosca “Gattuso di Oliveto”, dovrà espiare la pena definitiva di mesi 2 e giorni 27;
    MAESANO Giovanni, di anni 66 da Reggio Calabria, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Stelitano”, dovrà espiare la pena definitiva di anni 4 mesi 4 e giorni 3;
    MENITI Demetrio, di anni 56 da Motta San Giovanni, già noto alle FF.OO. ed appartenente alla cosca “Ficara-Latella”, dovrà espiare la pena definitiva di anni 2 e mesi 1;
    DE LEO Cosimo, di anni 54 da Siderno, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena residua di 4 anni, 4 mesi e 3 giorni di reclusione;
    GIOBERTI Osvaldo, di anni 55 da Siderno, già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 4 anni, 11 mesi e 17 giorni di reclusione;
    ALBANESE Giuseppe, di anni 67 da Siderno, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 5 mesi e 14 giorni di reclusione;
    FILIPPONE Rosario, di anni 59 da Canolo (RC), già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Raso”, dovrà espiare la pena definitiva di 3 anni, 5 mesi e 29 giorni di reclusione;
    MARZANO Francesco, di anni 53 da Siderno, già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 5 mesi di reclusione;
    PALMANOVA Luigi, di anni 71 da Siderno, già noto alle FF.OO. e appartenente alla cosca “Commisso”, dovrà espiare la pena definitiva di 6 anni di reclusione;
    M.A.B., di anni 57 da Reggio Calabria, sottoposto alla misura di sicurezza della liberta vigilata per la durata di anni uno.

    Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’A.G..

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